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20 gennaio 2013

C'è bisogno di essere qualcuno per esprimere il proprio pensiero?

[uomo vestito in nero guarda gli ombrelli durante la pioggia]

Sono sicuro di un fatto: chi ha il potere di fare ciò che non puoi fare tu, si illuderà sempre di avere ragione. Anche se tu lo contrasti, difendendo il tuo punto di vista, egli userà tutti i modi possibili, anche i più infami, solo al costo di darti torto.

C'è chi parla, ma non pretende che qualcuno gli dia ragione... gli basta soltanto essere ascoltato. C'è chi invece urla istericamente e ad ogni costo vuole ottenerla, quella corrotta, sporca e misera soddisfazione di pensare che la verità gli appartenga.
Quando senti che il mondo ti è contro, non disperarti! Può darsi che tra tutti quegli ipocriti se ne trovi anche uno solo che potrebbe ascoltarti, facendoti capire che quello che dici è importante.
Se quello che pensi, lo senti nel cuore, devi difendere il tuo pensiero. Se quello che dici non viene ascoltato, fermati e rifletti. Non sentirti debole, se qualcuno te lo dice. Non approfittarti della tua posizione per sentirti superiore, anche se pensi che gli altri se lo meritino. Usa soltanto la forza del tuo animo e sappi che non è tanto importante vincere con l'apparire quanto farlo dentro di te prima di tutto.

14 commenti :

  1. Conosco alcune persone che contrastano solo per il gusto di farlo. Non è il caso mio questo, anzi, mi sono sempre sforzato di essere quanto più coerente a quello che affermo, fermo restando i limiti e i bisogni relativi alla sfera umana, senza mai ledere, però, i diritti e la libertà altrui. Posso dire di esserci quasi sempre riuscito, togliendo dal computo gli errori fatti per mancanza di esperienza, errori peraltro mai attribuibili a ipocrisia, perfidia o malvagità nel vero senso della parola. Ritengo che la coorenza tra il dire e il fare ─ entro certi limiti ─ sia la prerogativa massima per essere credibili.

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  2. Ciao Vince! :)
    Il mio post è molto generale, un po' come la restante parte di altri che ho già scritto. Spesso capita di imbattermi in certi casi della mia vita e volendo esprimerlo sul diario o magari condividerlo anche con gli altri, cerco di riassumerlo in un piccolo post, senza far riferimenti certi su persone, luoghi, ecc.
    Forse in questo caso si trattava di un soggetto che abusava della propria posizione, che evidentemente era gerarchicamente più alta della mia e quindi, si permetteva fare certe cose. Quando capii che non potevo fare quasi nulla: nè cambiare la persona, nè lamentarmi e ottenere giustizia... ma solo una cosa - difendermi, ho lasciato perdere e ho pensato che tale persona aspetta soltanto l'attenzione di qualcuno per autoaffermarsi. Qui era chiaro: non si può fare tanto, a parte che ottenere esperienza e capire gli errori che si fanno.

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  3. Sì... avevo capito che trattavasi di un fatto accadutoti di recente e che ne hai voluto delineare le tracce per mettere in discussione persone con cui ci si può anche imbattere. Persone, evidentemente squallide, quali ne ho anche io incontrate. In questi casi hai fatto bene ad assumere l'atteggiamento suddetto... non vale la pena perderci tempo e, se possibile e c'è bisogno di risolvere qualche problema, rivolgersi altrove, cercando ─ sperando che si trovi ─ la persona adatta.

    Ciao, Jan!

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  4. Una sintesi interessantissima e colta sul nostro modo di relazionarci.
    Verissimo quello che scrivi, anche se mi sento dalla parte di chi, debole e senza potere, sa di non poter fare molte cose.

    L'importante è che cerco di essere in pace con me stesso e questa, non sempre facile scelta, mi impone di essere coerente e, nei limiti del possibile, onesto con gli altri.

    Lo so che stona l'aver scritto onesto "nei limiti del possibile", ma certe volte è ben difficile non perdere la pazienza!
    Un saluto ed un augurio di buon lavoro.
    erie5

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    1. Grazie Elvio!
      Sì, molti di noi sono impotenti di fronte a molte ingiustizie che succedono, di fronte a coloro che socialmente valgono di più di noi, ma solo in questo sistema.
      Chi vince per davvero, è colui che lo fa prima di tutto, dentro di se... e come dici, il primo passo è essere in pace con se stessi. Poi arriverà anche la forza... :)

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  5. Jan, sei in linea? Ho un problemino informatico. So che ne capisci. Vorrei solo qualche consiglio, non ti faccio perdere tempo.

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  6. "Sono sicuro di un fatto: chi ha il potere di fare ciò che non puoi fare tu, si illuderà sempre di avere ragione. Anche se tu lo contrasti, difendendo il tuo punto di vista, egli userà tutti i modi possibili, anche i più infami, solo al costo di darti torto."
    Diciamo che è quasi sistematicamente vero.
    Riguardo al resto, bisogna anche capire che la verità oggettiva esiste.
    Una definizione di verità è che lessi una volta in un sito di riflessioni è questa: la verità è quella cosa per cui i fatti stanno in un modo e non in un altro. In altre parole, siccome le cose non stanno in tutte le maniere che uno vuole, esiste la verità oggettiva. Questo non vuol dire che non bisogna rispettare i sentimenti e la libertà di esprimersi degli altri.

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    1. Sai, per molti esiste anche la verità soggettiva, visto che tutto è relativo. Però, non è che ogni cosa che dice ogni persona è necessariamente vera.
      Bè, ma allora com'è che si decide chi ascoltare e chi no, di chi fidarsi e di chi no?
      Io penso che quando si decide di farlo o meno, bisognerebbe deciderlo a seconda di alcuni punti come:
      -la conoscenza(bisogna essere almeno un po' informati sull'argomento),
      -la giustizia(quello che viene detto non deve limitare la libertà di nessuno).
      Poi ognuno può pensarla come li pare... :)

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  7. Si anche io penso che la verità possa essere oggettiva,il punto sbagliato è il modo che si attua x esprimerla,fa davvero male quando,pur di avere ragione, ogni mezzo diventa lecito,anche il + infame,calpestando la sensibilità dell'altro,umiliandolo...che dire,bisogna essere dei veri maestri anche in questo e l'unico modo x nn farsi sopraffare è l'indifferenza,ma questa la si può attuare solo nei confronti di chi nn provi un qualsiasi tipo sentimento...ma è già qualcosa.
    LO

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  8. Io credo che la verità sia *sempre* oggettiva, ma che sia cosi difficile essere sicuri di averla, che bisognerebbe sempre ascoltare gli altri e chiedersi il perché di ogni cosa. Avere una mentalità inclusiva, questo dico io. Certamente non sempre è facile affrontarla perciò anche l'ignoranza è una scelta legittima, ma non quando si rischia di svendere il presente o il futuro delle persone verso le quali abbiamo dei doveri, i nostri figli ad esempio.
    Ecco perché su alcune cose bisognerebbe sempre informarsi.
    Tra queste la politica con tutte le sue implicazioni (tra le quali metto anche la questione maschile, l'ecologia e l'economia).

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  9. Che dire? Moltissime persone se ne approfittano di ciò che hanno nella società: del proprio lavoro, dei soldi, della situazione familiare...
    Apprezzo davvero colui o colei che si astiene a farlo.

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