Mi trovavo in un parco. Parlavo al telefono. Da un momento all'altro sembrava che non ci fosse nessuno intorno. Improvvisamente vidi un uomo camminare, lo faceva in un modo molto cauto, quasi come se aspettasse qualche pericolo. Sembrava che fosse dispiaciuto per qualcosa. Quando mi passò da vicino, finii appena di parlare e sorridendo chiusi la chiamata. Rivolsi lo sguardo al signore e notai che era più grande di me; intorno ai quarant'anni, vestito in una giacca blu, pantaloni griggi ed era sicuramente italiano e della zona in cui ci trovavamo al momento. Vidi nei suoi occhi uno sguardo molto sospettoso. Sembrava che prevedesse qualcosa, forse anche qualcosa di brutto, che io abbia potuto fare. Come se mi considerasse colpevole per qualcosa. Non gli avevo fatto nulla, di questo ne sono sicuro. A questo punto decisi di mettermi in guardia.
Non sono italiano, ecco. Forse questo è stato il motivo, che approfondirò dopo. Parlavo proprio di questo fatto al telefono prima di vederlo. Mi guardò con degli occhi molto diffidenti e poi, prese il cellulare per chiamare qualcuno. La cosa strana non era tanto la sua chiamata, ma il fatto che mentre teneva il telefono in mano, continuava a guardarmi. Sentivo di essere quasi penetrato dal suo sguardo. Non sapendo per quale motivo, ma ad un certo punto ho deciso di dirgli "Ciao!" sorridendogli in faccia, cercando forse anche di capire la ragione per cui succedeva ciò. La sua risposta è stata la seguente: "Faccio i fatti miei, tranquillo." e subito si voltò di schiena.
Tra poco, lo vedo voltarsi a me e lì inizia un piccolo dialogo tra noi due:
- Scusa, ho perso un pc. Non è che hai visto passare qualcuno con una borsa nera?
- No.
- Bene. Ma è da tanto che sei qui?
- 20 minuti più o meno, ma perchè me lo sta chiedendo?
- No, così, magari hai visto qualcuno. Ma sei sicuro di non aver visto nessuno? Vabè, grazie. Ora chiamo l'amore mio...
A quel punto non sapevo cosa pensare. Giuro che si comportava in un modo molto strano, quasi paranoico, anche se le sue parole di per sè non dicevano nulla. Mi sembrava di essere un "imputato" durante un processo giudiziario. Il primo pensiero che mi venne in mente, prima che lui mi parlasse della borsa col pc, era quello su un tradimento: che ne so io, magari credeva fossi l'amante di sua moglie. Oddio, che ridere!
Invece da quel che ho capito, lui era sicuro del fatto che quel pc l'avessi preso io, in un qualunque modo e in assenza di prove. Me lo sentivo; dal suo sguardo, dal suo comportamento, dal suo timore di me. E' assolutamente falso il fatto che abbia potuto prendere il pc, anche perchè avevo una giacca su di me, dei pantaloni e un berretto. Dove mica avrei potuto nasconderlo se lo avessi preso per davvero? Semplicemente illogico!
Pensai che sarebbe meglio andarmene via, evitando vari fraintendimenti e dialoghi con il signore in questione. Presi la strada verso il centro della città finalmente. Camminavo, ma non in fretta... e lo sentivo ancora parlare al telefono con la sua donna: "Ah, avete chiamato la polizia? Bene. Allora continuate a cercarla... sì."
Insomma, tra una cinquantina di metri ero quasi sicuro che mi stesse seguendo. Così prima di cambiare strada girando dietro una casa, rivolsi lo sguardo dietro e notai che mi seguiva per davvero. Si era anche messo il capuccio in testa. Sembrava uno Sherlock Holmes, ah ah... sgamato però.
Sinceramente un po' di timore e forse anche dispiacere ce l'avevo. Non tanto di lui, quanto del fatto di essere considerato un presunto delinquente, mentre non lo ero. In fin dei conti, ero entrato in un ufficcio postale per fare le mie cose. Lo vidi tra poco passare, ma non si era fermato tanto per guardare se ci fosse qualcuno. Continuò piano la sua strada, forse perchè non mi aveva visto. Io lo spero, perchè non voglio pensare che una persona sconosciuta abbia potuto pensare che mi sarei permesso di rubare una cosa, sapendo di me una sola verità, che sono uno straniero. Non voglio pensarlo.
Fortunatamente nessuno mi accusò in modo diretto, com'è giusto che sia. Ma sfortunatamente ci sono altri tanti casi in cui le persone sono anche condannate per reati che non hanno mai commesso. Devo ammettere che la colpa di tutto questo è sicuramente la xenofobia e forse anche il razzismo in fondo. La paura di qualcuno che non è come te, di qualcuno che magari è più povero di te e che ha vissuto un tempo in condizioni peggiori. Una paura illogica, priva di umanità, basata solo su fatti, statistiche, che non sempre sono vere.
Mi sento male quando sento qualcuno dire "scusi, ho appena visto un arabo lasciare una borsa laggiù. Non è che si tratti di un attacco terroristico?!". In quel momento penso di trovarmi in una società piena di pecore, che sentendo delle chiacchiere, si mettono dentro la propria testolina mille pregiudizi nei confronto a delle persone che sono solo diverse; per credo, per orientamento politico, per nazionalità di appartenenza, per la città in cui risiedono, per la zona in cui abitano, per come parlano, per come camminano, per come respirano.
Si sta man mano dimostrando il fatto che il presunto attacco terroristico dell'11 settembre sia una bufala, pianificata dagli stessi americani per impadronirsi del petrolio. Di questo ormai quelli che sono un po' svegli si rendono conto. Un altro esempio può essere la morte di Ghedaffi, che è stato crudelmente ammazzato, dopo di che il popolo della sua nazione è stato vittima di propaganda da parte degli americani che li finanziarono la cosidetta rivoluzione e l'attacco stesso, cedendo delle armi ai nativi.
Di questi casi se ne possono trovare tanti. Queste sono dei semplici esempi di false accuse in prospettiva ingigantita. Ma pensiamo a quelli piccoli e cerchiamo di cambiare qualcosa nel posto dove abitiamo. Non importa il paese in cui viviamo, non importa la lingua che parliamo e neppure quanti soldi abbiamo. Proviamo a cambiare qualcosa, anche solo pensando al fatto che siamo tutti esseri umani. Il nazionalismo e qualsiasi altra idea di superiorità ci separa soltanto. Non potremmo mai essere degni di noi stessi se continueremmo in questo meschino modo. Vergogna a quelli che consapevolmente odiano i diversi! Dobbiamo combattere quest'ignoranza.
Non sono italiano, ecco. Forse questo è stato il motivo, che approfondirò dopo. Parlavo proprio di questo fatto al telefono prima di vederlo. Mi guardò con degli occhi molto diffidenti e poi, prese il cellulare per chiamare qualcuno. La cosa strana non era tanto la sua chiamata, ma il fatto che mentre teneva il telefono in mano, continuava a guardarmi. Sentivo di essere quasi penetrato dal suo sguardo. Non sapendo per quale motivo, ma ad un certo punto ho deciso di dirgli "Ciao!" sorridendogli in faccia, cercando forse anche di capire la ragione per cui succedeva ciò. La sua risposta è stata la seguente: "Faccio i fatti miei, tranquillo." e subito si voltò di schiena.
Tra poco, lo vedo voltarsi a me e lì inizia un piccolo dialogo tra noi due:
- Scusa, ho perso un pc. Non è che hai visto passare qualcuno con una borsa nera?
- No.
- Bene. Ma è da tanto che sei qui?
- 20 minuti più o meno, ma perchè me lo sta chiedendo?
- No, così, magari hai visto qualcuno. Ma sei sicuro di non aver visto nessuno? Vabè, grazie. Ora chiamo l'amore mio...
A quel punto non sapevo cosa pensare. Giuro che si comportava in un modo molto strano, quasi paranoico, anche se le sue parole di per sè non dicevano nulla. Mi sembrava di essere un "imputato" durante un processo giudiziario. Il primo pensiero che mi venne in mente, prima che lui mi parlasse della borsa col pc, era quello su un tradimento: che ne so io, magari credeva fossi l'amante di sua moglie. Oddio, che ridere!
Invece da quel che ho capito, lui era sicuro del fatto che quel pc l'avessi preso io, in un qualunque modo e in assenza di prove. Me lo sentivo; dal suo sguardo, dal suo comportamento, dal suo timore di me. E' assolutamente falso il fatto che abbia potuto prendere il pc, anche perchè avevo una giacca su di me, dei pantaloni e un berretto. Dove mica avrei potuto nasconderlo se lo avessi preso per davvero? Semplicemente illogico!
Pensai che sarebbe meglio andarmene via, evitando vari fraintendimenti e dialoghi con il signore in questione. Presi la strada verso il centro della città finalmente. Camminavo, ma non in fretta... e lo sentivo ancora parlare al telefono con la sua donna: "Ah, avete chiamato la polizia? Bene. Allora continuate a cercarla... sì."
Insomma, tra una cinquantina di metri ero quasi sicuro che mi stesse seguendo. Così prima di cambiare strada girando dietro una casa, rivolsi lo sguardo dietro e notai che mi seguiva per davvero. Si era anche messo il capuccio in testa. Sembrava uno Sherlock Holmes, ah ah... sgamato però.
Sinceramente un po' di timore e forse anche dispiacere ce l'avevo. Non tanto di lui, quanto del fatto di essere considerato un presunto delinquente, mentre non lo ero. In fin dei conti, ero entrato in un ufficcio postale per fare le mie cose. Lo vidi tra poco passare, ma non si era fermato tanto per guardare se ci fosse qualcuno. Continuò piano la sua strada, forse perchè non mi aveva visto. Io lo spero, perchè non voglio pensare che una persona sconosciuta abbia potuto pensare che mi sarei permesso di rubare una cosa, sapendo di me una sola verità, che sono uno straniero. Non voglio pensarlo.
Fortunatamente nessuno mi accusò in modo diretto, com'è giusto che sia. Ma sfortunatamente ci sono altri tanti casi in cui le persone sono anche condannate per reati che non hanno mai commesso. Devo ammettere che la colpa di tutto questo è sicuramente la xenofobia e forse anche il razzismo in fondo. La paura di qualcuno che non è come te, di qualcuno che magari è più povero di te e che ha vissuto un tempo in condizioni peggiori. Una paura illogica, priva di umanità, basata solo su fatti, statistiche, che non sempre sono vere.
Mi sento male quando sento qualcuno dire "scusi, ho appena visto un arabo lasciare una borsa laggiù. Non è che si tratti di un attacco terroristico?!". In quel momento penso di trovarmi in una società piena di pecore, che sentendo delle chiacchiere, si mettono dentro la propria testolina mille pregiudizi nei confronto a delle persone che sono solo diverse; per credo, per orientamento politico, per nazionalità di appartenenza, per la città in cui risiedono, per la zona in cui abitano, per come parlano, per come camminano, per come respirano.
Si sta man mano dimostrando il fatto che il presunto attacco terroristico dell'11 settembre sia una bufala, pianificata dagli stessi americani per impadronirsi del petrolio. Di questo ormai quelli che sono un po' svegli si rendono conto. Un altro esempio può essere la morte di Ghedaffi, che è stato crudelmente ammazzato, dopo di che il popolo della sua nazione è stato vittima di propaganda da parte degli americani che li finanziarono la cosidetta rivoluzione e l'attacco stesso, cedendo delle armi ai nativi.
Di questi casi se ne possono trovare tanti. Queste sono dei semplici esempi di false accuse in prospettiva ingigantita. Ma pensiamo a quelli piccoli e cerchiamo di cambiare qualcosa nel posto dove abitiamo. Non importa il paese in cui viviamo, non importa la lingua che parliamo e neppure quanti soldi abbiamo. Proviamo a cambiare qualcosa, anche solo pensando al fatto che siamo tutti esseri umani. Il nazionalismo e qualsiasi altra idea di superiorità ci separa soltanto. Non potremmo mai essere degni di noi stessi se continueremmo in questo meschino modo. Vergogna a quelli che consapevolmente odiano i diversi! Dobbiamo combattere quest'ignoranza.
Questo è un tema molto delicato che va affrontato con cautela, non voglio giustificare nessuno, ma bisogna chiarire un paio di cose e non fare confusione: il razzismo è una cosa, la xenofobia è un' altra e il principio di nazionalità un' altra cosa ancora.
RispondiEliminaIo ho l' impressione che, almeno nel mio ambiente, si faccia apposta a confendere questi termini e a mettere zizzania fra i vari popoli.
La xenofobia è, letteralmente, la paura dello straniero. Non vi è una volontà di soggiogo, è un istinto, qualche volta anche idiota, ma non sempre controllabile.
Il razzismo, invece, è la presunzione che una razza ( o etnia) sia superiore ad un altra e che la "superiore" debba abbattere l' "inferiore". Inutile dire che, essendo allergica agli "ismi" in generale, sputo sopra a questa ideologia come rigetto i vari comunitarismi che consistono a preoccuparsi solo della categoria di cui si fa parte e non delle altre.
L' episodio da te raccontato, è più dell' ordine della xenofobia basata sullo stereotipo, uno stereotipo che i media contribuiscono ad alimentare e a far passare come la Verità e ci marciano alla grande per diffondere la paura e creare allarmismi. Ho notato che in Italia come in alcuni altri paesi di europa, c sn atteggiamenti contraddittori nei confronti degli stranieri: O li si tratta come meno che merda guardandoli dall' alto in basso, o si ha una paura folle e immotivata, o li si considera come la nuova aristocrazia e li si perdona l' imperdonabile.
Ed ecco i miei bellissimi esempi per ognuna di queste situazioni ( ti mancavano, neh?:))
1- Segreteria studenti, ufficio Erasmus, assisto alla scena di un ragazzo del Senegal che prova a comunicare alla segretaria in Inglese e la tipa lo guarda sprezzante e dice che non lo capisce ( come no, sei segretaria erasmus e non sai l' inglese? Ma va la...) alla fine della fiera, ho fatto una traduzione simultanea dal francese all' ita senno era ancora li.
2- Farmacia, a poki giorni da una rapina, gente che aspetta, chiacchera, ecc. ad un certo punto entra sto ragazzo probabilmente iraniano. Tutti si girano impietriti e lo guardano con occhi sbarrati...scena imbarazzante...
Oppure una volta, torno a casa accompagnata da un mio amico camerunense, 2 secondi dopo mia nonna si teletrasporta da me per vedere se stavo bene ( mi aveva vista dalla finestra e si era immaginata chissa cosa)
3- Fila dal MacDonald, questo ragazzo rumeno supera tutti senza troppi complimenti ( dandomi anche un bello spintone) e ordina in cibo con fare molto sgarbato. NESSUNO dei camerieri ha osato dire nulla. Poi mi siedo, mangio, sto qua si mette a insultarmi per sport, me ed altri. Ancora, nessuno interviene... tranne un altro straniero che si è alzato e si è diretto verso di lui, il tizio è corso via ( per fortuna)
Beh sì, ho fatto un po' di confusione, Giulia.
EliminaGuarda, credo che in molti casi la xenofobia sia anche un motivo del razzismo, ed il razzismo la sua conseguenza. Molte cose nascono dalla paura, altre dall'invidia, le altre ancora dalle varie ideologie.
Spesso capita di voler esprimere un pensiero e si fa confusione con gli altri, che anche se sono molto simili tra di loro, non sono gli stessi.
Credo che le cose che andrebbero cambiate radicalmente sarebbero sicuramente i luoghi comuni ed i pregiudizi.
Non so di chi ambienti tu stia parlando quando dici ".. si preferisce confondere queste cose".
Io alcune volte provavo una certa paura per persone sconosciute o diverse, ma poi passava quando mi rendevo conto che non c'era pericolo perchè capivo di trovarmi accanto ad un essere umano. La xenofobia è una paura patologica. L'omofobia ad esempio è solo una sottocategoria della xenofobia... dunque, non è tanto paura dello straniero(come spesso si pensa) ma di colui che è diverso per qualcosa. Qui entra in gioco anche la psicologia.
Se una persona incontra uno straniero, ma che gli sembra quasi identico a lui: secondo le maniere, il comportamento, il colore della pelle, l'odore, ecc... egli senza accorgersene non si preoccupa e non ha paura. Se invece succede il contrario: basti che uno di questi aspetti ci sia presente, ma dipende ovviamente anche dalla mentalità, la persona sente timore.
E' una reazione normale, sì. Ma come una qualsiasi paura, se non va affrontata si trasforma in qualcosa di peggio; in odio, in paranoia...
Jan
Io vivo a Pavia, ultimamente, li come altrove, anche purtroppo in alcune zone della Francia dove in teoria si dovrebbe essere più "abituati" all' interculturalismo e alla multietnia, si assiste ad un certo sadismo di chi ha "in mano le redini", per cosi dire, ( sindaci, presidi di liceo ecc) che sembra faccia di tutto per far litigare gli uni e gli altri, sottolineando ( e mentendo o comunque esagerando) gli aspetti negativi dello straniero all' autoctono facendogli cagare in mano, ma allo stesso tempo obbligandolo alla convivenza senno " è razzista".
Eliminaè una cosa che ho vissuto, al liceo, ci si diceva, in linea di massima: " Gli arabi son violenti, fan esplodere bombe, maltrattano le donne, sgozzano i cristiani ecc... ma VOI dovete accoglierli perchè è il vostro dovere, è il nuovo fardello dell' uomo bianco, punto e basta". Ok, ho un pò esagerato ma il succo era quello, francamente è il modo migliore per creare uno scontro e temo sia intenzionale.
Si preferisce " miachiare le cose" perchè non si vuole affrontare la questione a 360 gradi e si preferisce restare bloccati agli stereotipi.
Per quanto riguarda gli stereotipi, credo sia perchè gli uomini, in generale, ragionino per analogia. E' stupido, lo so, ma spesso è cosi e non è vero che solo gli europei lo fanno.
Poi c' è anche da dire che molti stereotipi hanno un fondo di vero.
Prendi la frase " Agli italiani piace il calcio". Non a tutti gli Italiani piace il calcio, ( a me fa proprio skifo XD) ma è vero che l' Italia da molta più importanza al calcio di quanto non la diano altri paesi come l' Inghilterra o la Spagna.
Oppure " I francesi sono un pò libertini", non è assolutamente vero in assoluto, ma è vero che la Francia ha una lunga tradizione di letteratura amorosa piuttosto unica.
Ah, non c'è da meravigliarsi se non ti piace il calcio. Sei una femmina. Scherzo!XD Io sono un maschio e il calcio lo odio. Vedi, non ci sono tante differenze. Ti chiedi forse il perchè? Ho sempre pensato che il calcio piacesse agli uomini. Nel mio paese infatti generalmente è così e le donne non seguono il calcio. Qualsiasi cosa ma non il calcio!... scherzi!?
EliminaDici che è più facile ragionare appoggiandosi agli stereotipi? Concordo, io i post li scrivo soprattutto per sfogarmi, non tanto per analizzare, anche se non lo sembra.
Posso farti una domanda, Giulia? Se sì, cosa ti porta a scrivere qui?
Grazie!
Jan
Oddio, non so darti una risposta precisa, però ci provo:
RispondiEliminaInanzitutto comincio a interessarmi ai siti di discussione, sopratutto sui film, anime ecc, ma anche di argomenti di etica e opinioni.
Il tuo blog è fra i più "pacifici", questo è da apprezzare.
I tuoi post sono ragionevoli e affronti le questioni con intelligenza, una discreta calma e soprattutto posso esprimere le mie opinioni senza farmi linciare.
In altri siti non ho osato fare "be" perchè c' era di tutto di più e il clima era quello di un' arena di leoni.
Allora non hai letto tutto ciò che scrivo se pensi che il mio blog sia pacifico. Alcuni post sono abbastanza aggressivi... o almeno mi sembra. E vabè, sono migliorato, non sono forse più così incazzato come prima.
EliminaQuesta risposta me l'avevi già data, ma non è per questo che ti chiedo di nuovo... me la aspettavo, sai. Io voglio solo capire, cosa potrebbe interessare te di uno che molti consideranno uno sfigato, scemo, pazzo...? Non hai forse conosciuto la gente che realmente sa del blog e che mi fece già qualche visita.
Comunque grazie.
Ciao a tutti. Ho letto l'articolo con molto interesse poiché ho vissuto una metamorfosi ideologica che mi ha cambiato la visione del mondo nel giro di qualche mese. Fin dalla mia nascita ho ascoltato altre persone raccontare cosa fosse capace di fare l'essere umano. Cose sempre più terribili: dalle guerre mondiali, alle scaramucce petrolifere degli ultimi decenni, dall'epoca coloniale, ai lager nazisti... ed ancora l'umano riesce a superarsi con le meschinità e le atrocità. Al contrario di woodypeck88, io ho sempre amato gli ISMI e sono sempre stato ista. Questo perché pensavo che il mio ISMO avrebbe cambiato il mondo e che io sarei stato capace di rendere l'umanità meno accecata dal potere ed assetata d'ingiustizia. Arrivato a 36 anni... non sono più ISTA, non perché non credo sia perfetto il sistema politico ideologico che ha plasmato la mia giovinezza ma perché non credo più nell'Uomo. Razzismo e Xenofobia... sono due cose aberranti... eppure io non tollero più il comportamento della totalità delle persone. Ipocrisia, menzogne, falsità, arrivismo, nepotismo, clientelismo, adulterio, infedeltà, corruzione... ed altre attività perverse sono distintive dell'essere umano. Gli umani sono diversi da me e da chi, come me, crede di essere onesto e semplice, limpido e corretto. Come fare a non essere xenofobi? Spero che mio figlio conosca un umanità diversa da quella che ci hanno propinato a noi. Giusto? Un saluto
RispondiEliminaCiao Simone!
EliminaSono molto più giovane di te, di sicuro di esperienza me ne manca. Credo però che come prima cosa l'ideale per una persona è un buon passo.
Grazie per aver letto.
Jan
Mi sono reso conto che sie uno dei 'Membri' del mio blog : 'La Gazzetta del Mistero'. Complimenti per il blog... lo conosco da tempo e devo dire che sei bravo. Ciao
RispondiEliminaIo sono membro di molti blog. Ma purtroppo entro raramente per leggere.
EliminaBeh, bravo... grazie.
Jan a proposito di questo ho scritto un articolo che esula dal femminismo ,proprio su questi temi ...
RispondiEliminahttp://femdominismo.wordpress.com/2013/01/31/su-etnie-razze-e-destra-e-sinistra/
mauro recher
Grazie della segnalazione, Mauro.
EliminaOra ci guardo...
Jan