A volte ho come l'impressione che l'essere umano non stia facendo altro che distruggere i valori che almeno una volta esistevano, ma che forse anche allora erano in carenza.
Se pensiamo al progresso, in mente ci viene necessariamente qualcosa di positivo.
Se pensiamo all'amore, la cosa con cui voremmo paragonarlo è il star bene insieme ad una persona.
Se pensiamo alla felicità, abbiamo un'idea basata sul lavoro stabile, su una casa che potremmo avere, su un matrimonio e su dei bambini ovviamente.
A me sembra che in realtà il tentar di acquisire tutto ciò, ci rende solo infelici, perchè più andiamo avanti e più vogliamo avere. Quindi è certo che non saremmo mai felici completamente.
Da uno studio sociale sono stati estratti dei dati statistici, dai quali si è ricavato che le persona più infelici si trovano tra i ricchi. Questo forse perchè loro avendo ottenuto tutto, non possono più ottenere altro, quindi sparisce anche il loro scopo di vita. Il che dimostra un continuo desiderio di possedere cose superflue e secondarie. Ma siamo sicuri di sapere cos'è davvero la felicità?
(vedi anche un articolo sul Teorema di Kahneman)
Mi chiedo poi, ma perchè non è possibile semplicemente fermarsi e riflettere, fermarsi e provare un po' di piacere per ciò che si fa, per ciò che si vive ogni giorno, per ciò che si vede attorno a noi? Magari non è possibile. Forse per la fretta e per tutti i doveri che abbiamo non riusciamo semplicemente a farlo o magari non lo desideriamo noi stessi? Sarà una questione di mentalità, che già esiste da millenni e ci rende solo schiavi dei nostri stessi desideri, bisogni e impulsi.
Noto ad esempio che nelle scuole, dalla notte dei tempi la regola di base è che uno studente viene valutato durante una verifica o un'interrogazione. Dunque, la cosa con cui egli viene valorizzato è il voto. Ma io mi domando, non sarebbe molto più giusto, tranquillo e umano un sistema in cui a scuola il professore cercherebbe di interessare lo studente e incoraggiarlo a studiare cose nuove, invece di mettere semplicemente dei voti? Lo so, so che è un'idea fantasiosa presa dalla mia mente. Ma pensate a come potrebbe essere un mondo in cui si vivrebbe per il piacere, non solo di studiare ma di fare una qualsiasi cosa.
Alcuni dicono che l'energia rinnovabile sia già un passo avanti e che quando non dovremmo spendere soldi per la benzina, elettricità, acqua, gas, ecc... allora non servirà neppure lavorare.
Se solo si potessero fare le cose per essere poi apprezzati, tenendo conto dell'interesse che abbiamo. E questo vale per un individuo qualsiasi. Tale logica contraddice il capitalismo e il sistema in cui vince colui che ne sa e ne ha di più. Uno più capace potrebbe anche sapere tante cose non essendo interessato davvero nell'ambito in cui lavora. Per noi però è più importante che lui/lei lo sappia e punto, perchè abbiamo bisogno che dei servizi siano compiuti da qualcuno. L'altro potrebbe saperne di meno, ma avere la curiosità di imparare altre tante cose.
Questa mentalità un giorno finirà e vedremmo che anche chi prende bassi voti o salari e sembra stupido in alcuni ambiti, può essere valorizzato anche per i suoi interessi, per le sue curiosità ad imparare sempre qualcosa di nuovo, per poi potersi sviluppare anche meglio di coloro che ne sanno il doppio di lui/lei. Ma sapere non è la cosa più importante, semmai voler farlo ossia avere la voglia.
Se solo si potesse fare qualcosa perchè lo si vuole fare, non tanto perchè si è costretti dalla situazione sociale, da quelli che ci circondano oppure da quello che ci viene insegnato da piccoli o dal modo in cui molte persone vivono, ma da cio che desideriamo davvero!
Un giorno le nostre capacità, i nostri soldi, la nostra forza, il nostro destino, il nostro orgoglio, il nostro potere - non varranno nulla! Allora vedremmo che per essere uomini e donne, non bisogna per forza saper o poter fare per valere e per essere considerati umani.
Se pensiamo al progresso, in mente ci viene necessariamente qualcosa di positivo.
Se pensiamo all'amore, la cosa con cui voremmo paragonarlo è il star bene insieme ad una persona.
Se pensiamo alla felicità, abbiamo un'idea basata sul lavoro stabile, su una casa che potremmo avere, su un matrimonio e su dei bambini ovviamente.
A me sembra che in realtà il tentar di acquisire tutto ciò, ci rende solo infelici, perchè più andiamo avanti e più vogliamo avere. Quindi è certo che non saremmo mai felici completamente.
Da uno studio sociale sono stati estratti dei dati statistici, dai quali si è ricavato che le persona più infelici si trovano tra i ricchi. Questo forse perchè loro avendo ottenuto tutto, non possono più ottenere altro, quindi sparisce anche il loro scopo di vita. Il che dimostra un continuo desiderio di possedere cose superflue e secondarie. Ma siamo sicuri di sapere cos'è davvero la felicità?
(vedi anche un articolo sul Teorema di Kahneman)
Mi chiedo poi, ma perchè non è possibile semplicemente fermarsi e riflettere, fermarsi e provare un po' di piacere per ciò che si fa, per ciò che si vive ogni giorno, per ciò che si vede attorno a noi? Magari non è possibile. Forse per la fretta e per tutti i doveri che abbiamo non riusciamo semplicemente a farlo o magari non lo desideriamo noi stessi? Sarà una questione di mentalità, che già esiste da millenni e ci rende solo schiavi dei nostri stessi desideri, bisogni e impulsi.
Noto ad esempio che nelle scuole, dalla notte dei tempi la regola di base è che uno studente viene valutato durante una verifica o un'interrogazione. Dunque, la cosa con cui egli viene valorizzato è il voto. Ma io mi domando, non sarebbe molto più giusto, tranquillo e umano un sistema in cui a scuola il professore cercherebbe di interessare lo studente e incoraggiarlo a studiare cose nuove, invece di mettere semplicemente dei voti? Lo so, so che è un'idea fantasiosa presa dalla mia mente. Ma pensate a come potrebbe essere un mondo in cui si vivrebbe per il piacere, non solo di studiare ma di fare una qualsiasi cosa.
Alcuni dicono che l'energia rinnovabile sia già un passo avanti e che quando non dovremmo spendere soldi per la benzina, elettricità, acqua, gas, ecc... allora non servirà neppure lavorare.
Se solo si potessero fare le cose per essere poi apprezzati, tenendo conto dell'interesse che abbiamo. E questo vale per un individuo qualsiasi. Tale logica contraddice il capitalismo e il sistema in cui vince colui che ne sa e ne ha di più. Uno più capace potrebbe anche sapere tante cose non essendo interessato davvero nell'ambito in cui lavora. Per noi però è più importante che lui/lei lo sappia e punto, perchè abbiamo bisogno che dei servizi siano compiuti da qualcuno. L'altro potrebbe saperne di meno, ma avere la curiosità di imparare altre tante cose.
Questa mentalità un giorno finirà e vedremmo che anche chi prende bassi voti o salari e sembra stupido in alcuni ambiti, può essere valorizzato anche per i suoi interessi, per le sue curiosità ad imparare sempre qualcosa di nuovo, per poi potersi sviluppare anche meglio di coloro che ne sanno il doppio di lui/lei. Ma sapere non è la cosa più importante, semmai voler farlo ossia avere la voglia.
Se solo si potesse fare qualcosa perchè lo si vuole fare, non tanto perchè si è costretti dalla situazione sociale, da quelli che ci circondano oppure da quello che ci viene insegnato da piccoli o dal modo in cui molte persone vivono, ma da cio che desideriamo davvero!
Un giorno le nostre capacità, i nostri soldi, la nostra forza, il nostro destino, il nostro orgoglio, il nostro potere - non varranno nulla! Allora vedremmo che per essere uomini e donne, non bisogna per forza saper o poter fare per valere e per essere considerati umani.
Veramente bello. Davvero interessante la tua idea della scuola... io vado abbastanza bene al liceo, ma studio solo per il voto, non mi sento coinvolto da nulla (tranne da scienze che mi piace, ma il resto lo trovo inutile). Sai, in quel futuro che ho descritto si vivrà solo di energie rinnovabili, non ci saranno soldi, ognuno lavorerà per il bene della comunità. Nelle città ci saranno ampi prati (anche sopra gli edifici) e lo schema cittadino sarà diverso da quello odierno. Sarà un misto di palazzi tecnoliogici, che paiono fatti di cristallo, e molto verde attorno...
RispondiEliminaSono in contrasto con due parti di me: una vorrebbe essere la persona che non sono mai stata, una ragazza ammirata da tutti, senza paura di niente e di nessuno. Dall'altra vorrei essere come invisibile. Vivere la mia vita chiusa in me stessa, in casa, senza pensare a niente, senza pensare se sono infelice. Vorrei essere neutra. Il problema è che adesso sono un po' tutt'e due le cose. Sono chiusa in me stessa, in casa, ma non faccio altro che pensare a quanto io sia terribilmente infelice e quanto vorrei essere diversa. A volte mi chiedo:"Per quale scopo sono nata?" Sto tutto il giorno in casa a immaginare come potrebbe essere la mia vita senza cambiarla. Mi vergogno a dirlo, ma a volte vorrei morire. Non perchè io sia una ragazza depressa, più che altro perchè non voglio continuare una vita anonima senza colori. Voglio essere me stessa, e devo ancora trovare chi sono. Ma ho proprio paura di questo. Chi sono? La prima o la seconda? No, non posso essere nata per stare in una casa. Io valgo molto di più. Ma quando mi sveglierò e darò davvero una svolta alla mia vta? Ormai ho sedici anni, dovrei iniziare a cercare la vera me. Cerco di essere come altri, cercando su google come si fa ad assomigliare ad un' altra persona. Ma perchè non mi accontento semplicemente di essere chi sono? Semplice, io non so chi sono, e quello che sono stata fin'ora non mi è mai piaciuto. Devo crescere, devo capire
RispondiEliminaDio, aiutami.
Ciao Anonima 16enne(se vuoi puoi metterti un nick) :)
RispondiEliminaGuarda, qualche anno fa mi facevo le stesse domande, non riguardo l'ammirazione, ma quelle sul suicidio, sul non capire chi sono e chi sarò, sul non piacermi e sul non saper cosa farò dopo.
Non pensare a dover crescere e capire subito tutto, prova a vivere anche un attimo.
Una sola domanda, cosa intedi con "Valgo molto di più?"
Non so perhè mi sono messa a scrivere su questo blog, forse perchè avevo bisogno di sfogarmi. Con "valgo molto di più" intendo che non posso essere stata creata per non essere nessuno. Tutto ciò che faccio è pentirmi ogni signolo giorno di aver scelto il liceo classico perchè mi porta via la mia vita sociale. Ed è anche per questo che sono convinta che ci dev'essere qualcosa dopo. Non posso aver buttato cinque anni della mia vita sui miei libri e in casa senza diventare qualcuno.
RispondiEliminaCapito :)
RispondiEliminaGuarda se fossi in te cambierei scuola.
Io inizialmente all'epoca inizia a frequentare il liceo scientifico, ma visto che ero straniero facevo fatica con la lingua. Poi tra qualche mese mi ero un po' abituato, ma i voti continuavano ad essere brutti. Pensa di studiare tutte le materie in una lingua che manco hai studiato. Quindi, cambiai scuola... e rimasi contento. Sai in alcuni periodi ho notato che mi impegno troppo e infatti la mia vita sociale divenne scarsa... allora decisi di impegnarmi di meno nello studio e uscire un po' di più...
Ti ho raccontato un po' la mia esperienza, poi vedi te ;)
Jan
Penso che ormai finirò.. cmq grazie:)
RispondiEliminaPrego... sì, infatti 16 anni è un po' tardi... ma se si ha la voglia, si può fare di tutto.
RispondiEliminaSono abbastanza d'accordo col fatto che vivere per lavorare non è vivere (intendevi questo vero?). Infatti non è sempre stato così. Inoltre, anche la scuola, in origine, dopo avere insegnato a leggere scrivere e far di conto, peraltro senza dare voti, si occupava, anche se solo con i ricchi e i nobili, di insegnare a pensare. È il sistema INDUSTRIALISTA, TECNICISTA e MODERNISTA il problema. Se non lo hai già fatto, ti consiglio di leggere il giornalista, scrittore, filosofo, Massimo Fini. Ha scritto molto sull'argomento.
RispondiEliminaDimenticavo, l'immagine che hai messo nasconde il simbolo della massoneria. Lo hai fatto a posta?
EliminaProprio vero. Da piccoli viviamo e studiamo in un sistema che ci prepara per il futuro, soprattutto per lavorare ed essere dipendenti da questa società.
EliminaIl sistema dei voti, degli stipendi... è un sistema che nel futuro penso non esisterà più. Può darsi che sia una mia fantasia, ma credo che un mondo dove tutti siano pari è possibile.
Massimo Fini, mi sembrava un nome che conosco. Per questo sono andato a cercare qualcosa su di lui e mi sono ricordato che è il fondatore del Movimento Zero...
il bello è che nel dicembre dell'anno scorso(2012) ho condiviso un loro manifesto, contro la dittatura delle banche, eccolo qui:
http://storieriflessioni.blogspot.it/2012/12/appello-contro-la-ditattura-delle-banche.html
No, l'immagine l'ho scelta per caso googlando. Scusa ma dove vedi il simbolo della massoneria? Uno potrebbe vedere anche le scie chimiche se vorrebbe...
Me lo spieghi? Sono curioso.
Nella simbologia massonica, il sole può rappresentare l'occhio, che a sua volta rappresenta l'antica conoscenza iniziatica massonica ormai irraggiungibile, poiché la piramide, simbolo di progressione verso il celo, dove si trova, appunto, l'occhio, si è spezzata. La cima della piramide (ormai un trapezio), è il punto massimo raggiungibile dall'uomo. Nella figura ce un pontile che rappresenta la piramide spezzata con un uomo seduto "sulla cima", mentre guarda il sole, che rappresenta l'occhio. Forse ci sono anche altri elementi, ma non sono sicuro. Vedi, immagini come questa vengono prodotte continuamente, da chi ci crede e anche da chi non ci crede. Sono diventate un gioco di creatività.
EliminaRiguardo a Fini, conosci bene il suo pensiero?
Non l'avrei mai pensato. Qualunque cosa, ma non la massoneria XD
EliminaComunque, no, non conosco bene il pensiero di Fini. So soltanto che il Movimento Zero si basa su dei concetti che non riguardano gli altri movimenti politici; ne la destra ne la sinistra per dire. Diciamo che secondo me è un po' neutrale.
Su google se scrivo movimento zero, mi viene in automatico un risultato con la query "movimento zero fascista". Mi incuriosisce 'sta cosa... ed il perchè sia considerato fascista. Presto penso di informarmi. Comunque mi sembra una cosa stranasoprattutto perchè il manifesto che ho trovato non aveva nulla a che fare col fascismo e l'ho pure trovato in un gruppo pacifista su facebook... ^_^
Se il movimento zero è fascista, io sono la nonna di cappuccetto rosso! Ti faccio una domanda retorica: il fascismo era antimodernista?
EliminaMi sembra evidente che si vuole cercare semplicemente di fermare quel movimento denigrandolo! Se ti serve una mano a capirci qualcosa chiedi pure a me. Non sono membro del movimento, sono solo un simpatizzante esterno, ma ne so abbastanza sul pensiero di Massimo Fini. Nel frattempo Guarda tutti i suoi video presenti su youtube e visita il suo sito.
http://www.massimofini.it/
PS
Ricorda solo che a lui piace molto difendere quelli che non difende nessuno. Insomma è un bastian contrario, ma è anche un cane sciolto.
A volte cerca semplicemente di provocare per far pensare. Non è possibile giudicarlo correttamente dopo avere letto solo qualche decina di suoi articoli.
Bhe, grazie. Lo visiterò, mi incuriosisce parecchio. Ora ho aggiunto il suo sito tra i preferiti e presto spero di guardarci...
EliminaScusa, mi ero dimenticato di rispondere alla tua domanda, ossia, se il fascismo era antimodernista o no.
EliminaCredo che in un senso era modernista ma per convenienza, vedi ad esempio il fatto che volevano dare il voto alle donne. Può darsi che era invece antimodernista su un altro fronte ad esempio perchè era reintrodotta la pena di morte.
Non saprei, tu che pensi?
La domanda era retorica. Il fascismo ha apprezzato certe filosofie moderniste come il futurismo, e ha radici positiviste. Di fatto è certo che non ha mai avuto tanta sostanza filosofica al suo interno. Io l'ho sempre interpretato come: fa ciò che dice il capo.
EliminaPer essere antimodernisti, bisogna rifiutare l'idea dell'industria e del capitalismo. Non esiste nessun paese "occidentale" che sia stato antimodernista negli ultimi 5 secoli.
So che può essere sciocco riprendere un post di 4 anni fa ma vorrei rispondere all'autore riguardo alla sua idea di scuola. NON E' UTOPIA !!! Ma realtà, e sapete dove ? Negli stati uniti d'america anzi meglio, nella riserva della nazione irochese in primis e credo anche in altre riserve indiane native. Abbiamo la fortuna, come genere umano, di avere ancora in questo pianeta dei popoli con la P maiuscola, delle persone fantastiche che mettono la società umana e l'individuo conseguentemente al di sopra di qualsivoglia interesse commerciale o finanziario che sia, e sapete perchè ? Perchè l'uomo è unico e tutti vorrebbero, nel proprio intimo, essere trattati come essere umani e non come dei numeri di conto corrente o peggio ancora come delle matricole a cui corrispondere dei soldi dopo un mese di dura schiavitù. Non voglio addentrarmi in discorsi politici poichè fallimentari dal principio. E dal principio dovremmo ripartire come umanità per poter ritrovare ciò che abbiamo perso noi "occidentali" ovvero la serenità e la felicità di essere quello che siamo, uomini e basta..
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