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22 ottobre 2014

La superficialità va di moda oggi

Qualche volta mi capita di stare in posti pubblici e comunicare con le persone. Più spesso invece lo faccio tramite i social network, i forum ed in genere su internet. Un aspetto importante durante la comunicazione è quello di renderti conto di non essere completamente libero di parlare di qualunque cosa ti passi per la testa. Questo perchè molte volte succede che se affermi una determinata cosa o analizzi una situazione particolare, l'interlocutore ti risponde in questo modo: "ma perchè ti interessa l'argomento in questione?", "come mai ti preoccupi di questo aspetto della vita?", "hai qualche problema per caso?" o "non sei abbastanza felice?".

[dito del saggio che indica la luna]

Sembra che non siano preoccupati d'altro che delle solite faccende: lavoro, studio e divertimento. Per il loro cervello, argomenti come il senso della vita o la critica di una determinata caratteristica della nostra società marcia, sono cose lontane, noiose, inutili e da sfigati che non hanno niente da fare. Questo modo è paragonabile al caso del saggio che indica la luna e lo stupido che invece di guardare la luna, guarda il dito. Sono stufo di questo aspetto banale della maggior parte delle persone.

Per la nostra sfortuna siamo costretti ad essere impegnati per non pensare a cose che magari ci fanno paura ma sono importanti per un essere pensante. Il sistema infatti, ci impone ad essere tali, cioè: poco riflessivi, ottusi, superficiali e privi di alcuna curiosità per ciò che sta oltre la semplice esistenza odierna. E noi non ci rendiamo conto che il sistema in cui viviamo ci schiavizza impedendoci di essere noi stessi e ci crea l'illusione di essere liberi. Ad esempio crediamo di essere svincolati perchè abbiamo il diritto al voto, o la libertà di pensiero, oppure il diritto alla critica, o magari perchè possiamo scegliere un posto dove lavorare o studiare.

E' un ragionamento troppo accurato e inverosimile per essere vero? E' talmente surreale pensare che esista davvero una cospirazione tra i poteri globali che hanno pianificato a tavolino tutto quello che oggi ci circonda? Oppure è il semplice andamento delle cose e l'interesse di dominare a muovere i poteri globali e tutto il resto va da se?

Naom Chomsky elaborò la lista delle 10 strategie della manipolazione delle masse. Si può leggere le seguenti righe della prima tecnica - la strategia di distrazione:
[...] Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo "Armi silenziose per guerre tranquille").
E' questo il modo in cui il sistema ci schiavizza e ci rende degli automi. Siamo dei robot, già da molto tempo e non ce ne rendiamo conto. Purtroppo non esiste ancora una soluzione valida che ci possa rendere liberi. L'unico modo per affrontare quel che ci circonda è sviluppare la nostra consapevolezza interiore e conoscerci meglio.

Dobbiamo diffondere la voce. Dobbiamo svegliare gli altri per svegliare noi stessi. Dobbiamo iniziare a vivere umanamente per vedere il mondo trasformarsi in qualcosa che vogliamo vedere e sopratutto non scoraggiarci mai. Ci sarà sempre qualcun altro che ci sosterrà!

18 commenti :

  1. Sono d'accordo con te su tutto, anche sulle domande. Non sono sicuro soltanto su quale sia la vera strada da intraprendere per uscire da questa situazione. Comunque è vero che gli esseri umani sono tenuti dal sistema nell'ottusità e nella superficialità, ma io credo anche che l'essere umano in se è mediamente una nullità. Circa un Kg e mezzo di cervello che riflette cose inutili e sciocche. Solo di rado nascono esseri umani, in parte superiori, che riescono a far fare un balzo alla consapevolezza dell'umanità, ma sono eccezioni. Io penso che la strada da intraprendere individualmente sia quella di accettare i limiti umani. Insomma, credo sia importante per la propria serenità essere più perdonisti con gli ottusi. Infondo, se non ce la fanno a capire non lo fanno apposta, ma è una tara intellettuale.

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    1. Cinica espressione di com'è il mondo in cui viviamo. Potrei capirti, anzi, sono quasi sempre io il pessimista...

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  2. Purtroppo quello che hai scritto è sostanzialmente vero. Come fare per cambiare le cose? Informare, parlare con la gente, cercare di spingere le persone a cercare di usare il proprio pensiero in modo diverso ... non è però affatto facile perché, oltre all'ignoranza ( nel senso di non conoscenza ) c'è un'alta dose di pigrizia mentale. La maggior parte della gente non ha voglia di porsi determinate domande perché, semplicemente, è più facile così.
    Saluti.

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    1. La stessa cosa facevano molti neri quando erano schiavi, cioè - non si ribellavano. Lo hanno fatto anche gli ebrei. Lo stiamo facendo noi ora perchè abbiamo di fronte un nemico troppo forte, il sistema - parte di cui sta in ognuno di noi.

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  3. Sono totalmente d'accordo con questo post.
    Lo pubblico sul mio blog Informare è un dovere: http://andreainforma.blogspot.it/
    Se vuoi possiamo fare uno scambio link. Fammi sapere

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    1. Sei libero di condividere.

      Grazie Andrea:
      http://andreainforma.blogspot.it/2014/10/la-superficialita-va-di-moda-oggi.html

      Per il resto ti ho risposto in privato.
      Jan

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  4. Magari l'interlocutore rispondesse solo in quel modo... nella realtà la gente è capace anche di deriderti o di mandarti a quel paese.
    La risposta che chi affronta determinati argomenti si sente dire è: "ma in che mondo vivi?" "ma ancora credi a queste cose?" "ma pensa a vivere altro che star li a farti tutte ste pippe mentali".
    Il che rende la situazione ben più grave di come viene dipinta di solito.
    Comunque condivido ciò che hai scritto, e aimé non è per niente facile aprire gli occhi alle persone, io ne so qualcosa.

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    1. In realtà io a volte quando scrivo resto troppo intrappolato nei miei pensieri e poco aperto, per questo motivo non sempre sembro realista ma idealista.

      Grazie della correzione, è sempre utile ricevere qualche critica costruttiva in più :)

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    2. Essere idealisti non è certo un crimine, la mia più che una critica nei tuoi confronti era una constatazione della realtà, che purtroppo è quella che è.

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  5. Anch'io sono stufo di sentirmi dire: "ma che seghe mentali ti fai??" ogni volta che provo ad entrare in un ragionamento giusto un po' più profondo! In ogni caso io non cambierò e come vedi ogni tanto incontri persone che ti rispondono e che hanno voglia di ascoltare qualsiasi cosa, anche la più contorta riflessione pur di imparare qualcosa! Continua così! saluti!

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    1. Grazie della tua attenzione, Marco.

      Purtroppo dovremmo affrontare certe cose. Ricorda che ogni caduta avrà i suoi frutti positivi in futuro.

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  6. Avevo già letto il tuo post e condivido le tue parole.
    Saluti a presto

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  7. Purtroppo hai ragione... pero' mi conforta il fatto che esistono altre persone (vedi commentatori qui sopra) ed amici, che non ti fanno sentire "sbagliato". Di certo non risolvono il problema ma di sicuro ti incoraggiano a restare come sei nel caso, in un giorno di pioggia, ne sentissi il bisogno.

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    1. Mi fa piacere che anche tu sia tra coloro che non mi fanno sentire sbagliato. Non è che cerco qualcuno che mi dia ragione, voglio semplicemente migliorare il mio modo di pensare o avere conferme di quel che sta dentro di me ed a volte cerco di esternare.

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  8. Essere superficiale......forse a volte può servire a chi non lo è affatto per evitare di soffrire o di sentir soffrire.Ci sono persone che meritano un po' di bene come premio per tutta quell'attenzione e sensibilità che regalano ad una persona di cui non si sa nulla.A volte pensiamo di aiutare qualcuno e ci sorprendiamo che quel qualcuno era lì per aiutare noi, non so se davvero esistono gli angeli anche in terra.....magari sin da subito non li riconosci perché non si dimostrano apertamente, cercano di mascherarsi sembrando ciò che non sono ma alla fine si rivelano sempre .......non portano ali ma ''essenza di vita'', loro non sono mai superficiali è questa una caratteristica tra le tante che li contraddistingue.

    Come si fa a far capire che quella presenza, quella sola presenza può bastare a sentirsi meno soli, non abbandonati.....ma forse loro sono destinati ad accompagnarti fino a che percepiscono il tuo dolore... credo che il mio sia molto lungo e quindi spero che lui non se ne andrà in nessun senso .......io lo spero

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  9. Non so se il mio pensiero aggiungerà qualcosa di nuovo alla discussione. Spero almeno faccia riflettere qualcuno .
    Non voglio entrare in merito al fatto che sia giusto o meno essere superficiali, con tutti i pregi e i difetti che ne possono conseguire.
    Mi limito a considerare che la profondità d'animo e la sensibilita, unita a una spiccata intelligenza e ricerca di una verità, o spiegazione dei meccanismi esistenziali, inevitabilmente portano a una certa confusione e incertezza emotiva che, se non sostenuta da una forte fede o pratica religiosa, possono sfociare in gravi crisi e sofferenze.
    Cio che ne consegue per i più diventa insopportabile e crea spesso difficoltà nel realizzare una vita serena e soddisfacente.
    In tale risultanza mi chiedo allora se è giusto, meglio, o conveniente affrontare certe tematiche.
    Credo che la maggior parte di noi, in un qualche periodo della propria esistenza, si sia ritrovato a dover affrontare il discorso. Chi non ci ha lasciato come me lo zampino, è semplicemente perché ha capito che era inutile , anzi dannoso.
    C'è molta letteratura a riguardo, e in tante forme d'arte la rappresentazione delle domande e dei disagi, sono ben chiare e forti.
    Nell'arte è ammesso, come nella religione, scavare nelle profondità del pensiero.
    L'arte ha come attenuante la facoltà dì interpretazione, la religione la certezza della salvezza.
    A noi comuni mortali, in questa unica vita che ci spetta, i cui meccanismi sono tracciati nei solchi dei secoli da chi ci ha preceduto, quali scelte , quali libertà ci sono concesse se non di vivere nel miglior modo possibile?


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    1. Essere superficiali a volte può anche essere utile, ma esserlo sempre (come con tutte le altre cose) vorrebbe dire vivere la vita soltanto sotto un certo aspetto. Ossia non immedesimandosi negli altri e non cercando di capire il perché di determinate cose. In fondo basterebbe lavorare, socializzare, spendere soldi e soddisfare i propri bisogni. Di altro non si ha bisogno. Alcuni dicono che esserlo vuol dire essere felice. Contenti, soddisfatti e sballati come massimo..

      "se non sostenuta da una forte fede o pratica religiosa, possono sfociare in gravi crisi e sofferenze."
      Questo succede per il semplice fatto che l'essere umano non può camminare contemporaneamente in più direzioni, la sua mente non è capace di farlo. Come fai a credere in Dio e nello stesso tempo avere una vita piena di abitudini sbagliate? La persona perde il proprio "io". Non capisce più cosa è, si comporta solo come un animale.

      Quale libertà abbiamo noi - esseri umani? Vivere nel miglior modo possibile? In che modo?

      Credo che la prima libertà e verità che dobbiamo comprendere è l'inutilità del denaro e delle cose materiali (se non per fini di potersi mantenere in vita). Per me questa è la prima libertà e verità che potrebbe permettere di vivere riuscendo ad accettare l'assenza di quel che solitamente ci crea dipendenza (cibo, droghe, vestiti, automobili, ecc).

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