Cerca nel blog

5 agosto 2012

Rimedio per l'abuso della forza


[persone nella società: anticonformisti]
Comandare per molti potrebbe essere una fonte di forza, autorevolezza, sicurezza e forse anche un sentimento di onnipotenza. Ci sono quelli che concordano con il fatto che essere sottomessi a colui che li guida sia giusto, mentre gli altri rifiutano ogni tipo di comandamento, imposizione ed oppressione da parte di chi li tratta spesso da schiavi.
Non esiste pace in una comunità dove si gestisce qualcosa o qualcuno, se non tutti sono d'accordo con ciò. Inoltre, è impossibile che lo siano tutti ed è alquanto ovvio, poichè tutti siamo diversi. Qui si userebbe una cosa chiamata democrazia, che non sempre purtroppo funziona bene.

Un esempio gerarchico potrebbe essere la famiglia - un piccolo nucleo dove vive un gruppo di persone collegate in un qualche modo tra di loro. Succede di conseguenza che qualcuno deve essere il capo di tale nucleo, ma chi lo decide? Forse quando un genitore lavora, è evidente che il capo sarà lui e non il figlio. Ma se la gestione da parte del genitore è troppo ostile, perchè il figlio deve sopportarlo? Perchè il figlio deve pensare che l'unica modalità sia quella di andarsene via di casa, per scappare dalla limitazione di libertà da parte del genitore? Non ci sono altre soluzioni?
Forse a volte si pretende tale sottomissione perchè si è semplicemente incapaci di gestire... o perchè si è insicuri di sè. Forse entrambe le cose messe insieme, ma resta comunque un dubbio: chi deve essere il capo?
Una società senza capi, potrebbe mai esistere? Forse, ma sarebbe un'anarchia... ed è una soluzione estrema.

[scheletro con il simbolo dell'anarchia in fronte]

Ho scoperto che chi inizia ad acquisire potere smette difficilmente di cercare sempre più forza per auto-affermarsi. Si inizia a volere la sottomissione completa di coloro che vengono comandati, la loro mancanza di libertà, la loro sofferenza. Infine succede che colui che comanda prova piacere dal vedere tutto intorno a sè ruotare. Chi è il comandante allora? Un sadico, un perverso, un insicuro o forse un completo egoista? Molto peggio.
Tutto va bene, come ho già detto, quando i sottomessi sono d'accordo, ma se tra tutti quei pecoroni ci capita uno spirito ribelle, quale sarà il suo destino? Sarà ancora libero? Non credo. So però che il comandante a tal punto diventerebbe un vero e proprio tiranno e violento...

L'unico modo per non cadere nella trappola dell'abuso della forza è solo l'onesto uso di essa stessa, con la presenza del rispetto reciproco, anche tra i diversi. La gerarchia non deve impedire l'espressione delle relazioni umane. Semplice, ma difficile da applicare.

Nessun commento :

Posta un commento

NOTA IMPORTANTE:
Firmarsi è segno di educazione!