Dal blog di Icarus
Presento qui un' altra intervista al responsabile di Antifeminist, questa volta realizzata dallo scrittore Domenico "Mito" Esposito. Nell' intervista ho interpolato tra parentesi quadre dei numeri che rimandano a delle mie note esplicative dopo l' intervista. Buona lettura.
La prima domanda è questa: se il femminismo nasce come lotta per la parità dei sessi, perché lo combattete? Cosa avete contro la parità dei sessi?
Antifeminist: Il femminismo[1] non è nato come lotta per la parità dei sessi, già le femministe di fine 1800 parlavano di "futuro mondo delle donne", di "partenogenesi", di "distruzione della famiglia", e quindi di Suprematismo Femminile. Ho affrontato la questione nel mio articolo "Il Femminismo Buono, la Prima Ondata". L'espressione "parità dei sessi" è stato un furbo espediente propagandistico, usato a mo' di cavallo di troia per introdurre subdolamente nella società il Suprematismo Femminile. Ora che le femministe si sentono abbastanza sicure della loro presa di potere in questa società, lo stanno annunciando in modo sempre più esplicito e sfacciato. La femminista ebrea-americana Hanna Rosin, autrice di un articolo che ha fatto molto discutere nei media inglesi qualche mese fa ("La fine degli uomini"), è una di queste femministe che finalmente si son tolte la maschera e stanno dicendo apertamente quello che hanno sempre pensato. I "maschi" vanno declassati a cittadini di serie B, e il mondo del futuro dovrà essere il "mondo delle donne".[2]
Gli antifemministi sconsigliano di sposarsi, ma non solo: anche di fare figli e persino di convivere: potreste spiegarci perché? Non sono mica tutte uguali le donne!
Antifeminist: Le donne non sono tutte uguali, ma il sistema non tutela gli uomini. Un uomo che si sposa è un imbecille, perché sta firmando un contratto che dice che esiste una possibilità su due di perdere casa, soldi e figli. Quale persona firmerebbe mai un contratto simile, solo per una questione "simbolica", come è appunto il matrimonio? Per i figli la questione è un'altra: fare figli fuori dal matrimonio non è consigliabile, perché sarebbe un atto di egoismo puro privare il bambino della figura materna o paterna. Per quanto riguarda la convivenza: pochi giorni alla settimana vanno bene, ma convivenza fissa è da evitare, non si sa mai che facciano leggi retroattive per equiparare le convivenze al matrimonio.
Se siete contro il matrimonio, i figli e anche la convivenza: qual è l'alternativa? Come fare nel caso in cui ci s'innamora? Che vita dovrebbe condurre l'uomo contemporaneo?
Antifeminist: Ognuno a casa propria. Tanto le femmine non ne soffrirebbero: "una donna ha bisogno di un uomo tanto quanto un pesce di una bicicletta", dicevano le femministe. E anche se ne dovessero soffrire, non sono problemi nostri: loro, dicono sempre, sono "forti emancipate e indipendenti". Se è così, si emancipino una volta per tutte dall'odiato maschio, e iniziassero a lesbicare fra di loro.
Esistono delle discriminazioni di genere? Quali leggi discriminano veramente le donne e quali discriminano gli uomini?
Antifeminist: Leggi che discriminano le donne, esistono: sono le discriminazioni "positive", quelle leggi cioè che avvantaggiano le donne a discapito degli uomini. Quote rosa, agevolazioni per l'imprenditoria femminile, test fisici a standard ribassato per entrare nelle Forze Armate, etc.etc. Ognuna di queste discriminazioni "positive", rappresenta una discriminazione "negativa" per gli uomini. La discriminazione più grave, comunque, che colpisce gli uomini, è quella che ha dato vita al fenomeno dei padri separati, cioè uomini che per un capriccio di una femmina finiscono per perdere casa, soldi e figli.
La legge sull'aborto, la disoccupazione femminile, il fatto che vi siano pochissime manager femmine e che le donne guadagnino meno degli uomini, non vi sembrano discriminazioni?
Antifeminist: L'attuale legge sull'aborto è femminista, la disoccupazione femminile è colpa delle femmine stesse, le manager femmine non ci sono in gran numero perché evidentemente meno capaci e competitive dei colleghi uomini, e per finire le donne guadagnano meno degli uomini perché scelgono lavori peggio retribuiti. Ma per lo stesso lavoro e con pari esperienza uomini e donne vengono pagati uguale. È una menzogna femminista quella secondo cui le femmine a parità di mansione ricevono stipendi più bassi: se le femmine davvero guadagnassero di meno a parità di mansione, quale imbecille assumerebbe maschi, sapendo che potrebbe assumere dipendenti femmine pagandole di meno? [3][4][5][6][7]
Parliamo, invece, della violenza sulle donne: Yara Gambirasi, Sarah Scazzi, Melania Rea ecc., non sono chiari esempi di odio contro il genere femminile?
Antifeminist: Yara non si sa ancora chi l'ha uccisa, Sarah Scazzi probabilmente è stata uccisa da femmine, e stessa cosa forse anche per Melania Rea. Non esiste alcun odio contro il genere femminile. Le persone che uccidono, uomini o donne, rappresentano una percentuale microscopica rispetto alla popolazione totale. Prendere casi isolati di persone mentalmente labili, per demonizzare un intero genere, è un metodo disonesto che le femministe usano contro gli uomini per sfogare un po' della loro misandria e per preparare il terreno a leggi liberticide anti-maschili.
Vi sono delle teorie scientifiche, secondo le quali, le donne sarebbero superiori agli uomini e anche delle indagini secondo le quali le donne sono più brave a lavoro e/o a scuola: non credete nemmeno in questo? Soprattutto se a dirlo è la scienza?[8]
Antifeminist: La scienza ha detto tante cose nel corso della storia, anche immense stupidaggini. La scienza generalmente si piega ai dogmi dominanti dell'epoca, e l'epoca nella quale stiamo vivendo ora è femminista. Quindi la scienza si adegua[ed è falsa scienza, NdI].
Pedofilia: siete contrari anche alla castrazione chimica? Quale può essere, dunque la soluzione, per quanto riguarda pedofili e stupratori? E soprattutto, quali possono essere le cause?
Antifeminist: Le cause sono da ricercarsi in disturbi mentali dell'individuo, possibilmente da curare in cliniche apposite.
Qual è il rapporto dell'antifemminismo con la politica e la religione? Fate riferimento a un'ideologia o una religione in particolare?
Antifeminist: No, non facciamo riferimento a nessuna area politica o religiosa. Ogni antifemminista poi è un mondo a sé, ci sono quelli di destra, di sinistra, apartitici, cristiani, atei, buddisti, agnostici ecc. Insomma, l'antifemminismo non è inquadrabile in una categoria politica, e tanto meno religiosa, ben definita.
A proposito di politica, alcuni leghisti e fascisti dicono di essere antifemministi, ma per pedofili e stupratori propongono le stesse soluzioni delle femministe: cosa ne pensano i movimenti antifemministi di questo?[9]
Antifemnist: Non ho mai sentito leghisti o fascisti definirsi antifemministi. I fascisti istituirono un "Servizio Ausiliario Femminile", cioè il "femminismo fascista", e Edda Mussolini disse che "la patria è donna". Per quanto riguarda le pene che propongono per pedofili e stupratori, che abbiano una certa affinità con le femministe non mi sorprende.
Note de IlVoloDiDedalo
1) Sia chiaro, quando si parla di "femminismo" non ci si riferisce solamente a quello dichiarato e militante, ma anche e soprattutto a quello non dichiarato ma espresso subdolamente in comportamenti e fatti in virtù di un ben radicato sentimento culturale e psicologico di massa tendente a presentare il genere femminile come un blocco omogeneo e monolitico intrinsecamente nobile, innocente e superiore ma eternamente oppresso(dal genere maschile).
2) Che poi queste cose inneggianti al suprematismo femminile e al male bashing(pestaggio antimaschile) non le dicono solamente queste invasate e frustrate femministe militanti, ma-a riprova di come il femminismo sia un fenomeno culturale e psicologico di massa- basta leggere o vedere un "Focus", un "Repubblica", un "Corriere", o un "Porta a Porta" qualunque, ed ascoltare il parlare comune di tutti i giorni, per rendersi conto di come affermazioni e discorsi proclamanti la superiorità femminile(intellettiva, biologica, morale, ecc) sul genere maschile e denigranti verso la figura maschile, non solo non vengono stigmatizzati e riprovati ma addirittura sono divenuti a far parte del politicamente corretto, e quindi unanimamente accettati e sostenuti. Mentre se solo si osa offendere una singola donna(e quindi non il genere femminile) o comunque dubitare della sua bellezza esteriore(mentre la signorina Guzzanti può tranquillamente offendere ripetutamente al grido di "ciccione" un giornalista uomo sovrappeso), si richia il linciaggio e l'auto-dafè mediatici con l'accusa di "maschilismo" e "misoginia".
3) Esiste anche la disoccupazione maschile. Con l'aggravante, però, che la disoccupazione maschile riveste di un peso-e quindi di una gravità-maggiore rispetto a quella femminile, in quanto un uomo se non trova un lavoro almeno sufficientemente retribuito non può sposarsi, o-se già sposato perde il lavoro-molto spesso viene abbandonato dalla moglie. Problemi questi che non vengono a porsi in una discoccupata donna in quanto lei avrà sempre la possibilità di trovarsi un "buon partito"(cioè l'uomo che lavora) per farsi mantenere dietro lo status sociale e morale di casalinga, proprio in forza di quella tanto vituperata ed odiata cultura "patriarcale" che da sempre(ahimè) assegna all' uomo l'onere di essere il procacciatore di reddito per la famiglia, nonchè il compito(morale) di proteggere lei. Quante sarebbero le donne(con reddito, quindi retribuite) disposte a sposarsi un uomo disoccupato? Nessuna o quasi, eppure da parte Femminista non si è mai visto nessun invito a riguardo. Proprio il Femminismo che basa la sua propaganda sul paritatismo assoluto(in barba alla differenza di genere) e sulla intercambiabilità di ruoli tra uomini e donne, non invita le donne ad essere emancipate dal punto di vista economico nei confronti degli uomini. Evidentemente per "emancipazione" femminista si intende la libertà di tradire e mollare i mariti(e buttarli per strada), camminare con la scollatura, con il perizoma o la minigonna, andare ai tropici a farsi sbattere da indigeni iper-cazzuti, e poter falsamente accusare un uomo di un abuso sessuale o maltrattamento senza che lei abbia l'onere di cacciare le prove, e così via.Questa è la loro "emanicpazione". Oh stoltezza e malvagità femministe!
4)In certi lavori molto richiesti e in genere non mal retribuiti quali ad esempio quello di segreteria in studi privati,di commesso, di assistente in ambulatorio medico, quello allo sportello di accettazione(clinica, agenzia, ecc), ecc,gli uomini quasi non riescono ad avere accesso, in quanto in questi ambiti i datori di lavoro preferiscono personale femminile. Provare(e vedere) per credere.Ma chissà perchè nessuno parla di discriminazione antimaschile.
5)Più precisamente, le donne scelgono(legittimamente, la libertà di scelta è sacra) di fare i lavori non rischiosi e non usuranti i quali molto spesso sono anche maggiormente retribuiti rispetto a quelli rischiosi ed usuranti. I lavori maggiormente retributi in genere non sono quelli dipendenti ma quelli a liberà attività i quali come sappiamo sono quasi interamente scelti da uomini.E questi lavori sono anche quelli più richiesti. Si veda anche qui.(link)
6)Le tante ricerche che sono state fatte in queste anni sui guadagni lavorativi di uomini e donne non possono far testo sulla presunta differenza retributiva tra uomini e donne, in quanto sono state condotte globalmente(somma complessiva dei guadagni, indiscriminatamente dal tipo di lavoro in questione) e non a parità di lavoro. La prima ricerca che ha tenuto conto di questo aspetto(cioè a parità di lavoro), è stata condotta dalla Bocconi di Milano ed ha rilevato una parità retributiva tra uomini e donne a parità di lavoro. Si veda anche qui(link).
7)Per la propaganda femminista, ogni disparità statistica che vede le donne sotto gli uomini si traduce in "discriminazione" antifemminile e quindi ad essa va ascritta. E' come dire che siccome in uno stadio di calcio la maggior parte degli spettatori è maschile, allora significa che le donne tifose vengono discriminate. Ugualmente, sul fatto che la maggior parte dei parlamentari e dei manager d' azienda è di sesso maschile, bisogna per forza concludere che le donne sono discriminate; invece affermare che queste disparità statistiche sono dovute al fatto che, in genere, gli uomini si interessano maggiormente di politica rispetto alle donne e che sono più bravi di esse a dirigere un' azienda, non passa a quasi nessuno per l'anticamera del cervello, o se proprio passa, non si può dire pubblicamente. Pena il rogo(sociale e morale).
8)L'intelligenza non si misura attraverso il rendimento scolastico, altrimenti dovremmo concludere che Einstein e tanti altri grandi scienziati, inventori e pensatori del passato e del presente, erano delle capre intellettivamente parlando, in quanto a scuola non combinavano granchè.L' intelligenza è un'altra cosa:è la capacità di andare oltre ciò che è apparente e scontato. Non certo, quindi ripetere a pappagallo il "5 Maggio" di Manzoni o la lezione di storia e di geografia. Dopotutto il fatto che il corpo insegnante è a maggioranza femminile e che quindi la formazione scolastica attuale è declinata al femminile, spiega bene certa disparità di rendimento scolastico tra studenti maschi e femmine(ammesso che tale disparità ci sia veramente, e non credo).
9) La Sinistra(almeno a livello parlamentare) invece si oppone decisamente alla castrazione chimica per i presunti autori di violenza sessuale, alla vendetta della soppressione della libido in cambio di una riduzione della pena da scontare in carcere, preferisce la vendetta del carcere duro e senza sconti. Dalla padella alla brace.
Presento qui un' altra intervista al responsabile di Antifeminist, questa volta realizzata dallo scrittore Domenico "Mito" Esposito. Nell' intervista ho interpolato tra parentesi quadre dei numeri che rimandano a delle mie note esplicative dopo l' intervista. Buona lettura.
La prima domanda è questa: se il femminismo nasce come lotta per la parità dei sessi, perché lo combattete? Cosa avete contro la parità dei sessi?
Antifeminist: Il femminismo[1] non è nato come lotta per la parità dei sessi, già le femministe di fine 1800 parlavano di "futuro mondo delle donne", di "partenogenesi", di "distruzione della famiglia", e quindi di Suprematismo Femminile. Ho affrontato la questione nel mio articolo "Il Femminismo Buono, la Prima Ondata". L'espressione "parità dei sessi" è stato un furbo espediente propagandistico, usato a mo' di cavallo di troia per introdurre subdolamente nella società il Suprematismo Femminile. Ora che le femministe si sentono abbastanza sicure della loro presa di potere in questa società, lo stanno annunciando in modo sempre più esplicito e sfacciato. La femminista ebrea-americana Hanna Rosin, autrice di un articolo che ha fatto molto discutere nei media inglesi qualche mese fa ("La fine degli uomini"), è una di queste femministe che finalmente si son tolte la maschera e stanno dicendo apertamente quello che hanno sempre pensato. I "maschi" vanno declassati a cittadini di serie B, e il mondo del futuro dovrà essere il "mondo delle donne".[2]
Gli antifemministi sconsigliano di sposarsi, ma non solo: anche di fare figli e persino di convivere: potreste spiegarci perché? Non sono mica tutte uguali le donne!
Antifeminist: Le donne non sono tutte uguali, ma il sistema non tutela gli uomini. Un uomo che si sposa è un imbecille, perché sta firmando un contratto che dice che esiste una possibilità su due di perdere casa, soldi e figli. Quale persona firmerebbe mai un contratto simile, solo per una questione "simbolica", come è appunto il matrimonio? Per i figli la questione è un'altra: fare figli fuori dal matrimonio non è consigliabile, perché sarebbe un atto di egoismo puro privare il bambino della figura materna o paterna. Per quanto riguarda la convivenza: pochi giorni alla settimana vanno bene, ma convivenza fissa è da evitare, non si sa mai che facciano leggi retroattive per equiparare le convivenze al matrimonio.
Se siete contro il matrimonio, i figli e anche la convivenza: qual è l'alternativa? Come fare nel caso in cui ci s'innamora? Che vita dovrebbe condurre l'uomo contemporaneo?
Antifeminist: Ognuno a casa propria. Tanto le femmine non ne soffrirebbero: "una donna ha bisogno di un uomo tanto quanto un pesce di una bicicletta", dicevano le femministe. E anche se ne dovessero soffrire, non sono problemi nostri: loro, dicono sempre, sono "forti emancipate e indipendenti". Se è così, si emancipino una volta per tutte dall'odiato maschio, e iniziassero a lesbicare fra di loro.
Esistono delle discriminazioni di genere? Quali leggi discriminano veramente le donne e quali discriminano gli uomini?
Antifeminist: Leggi che discriminano le donne, esistono: sono le discriminazioni "positive", quelle leggi cioè che avvantaggiano le donne a discapito degli uomini. Quote rosa, agevolazioni per l'imprenditoria femminile, test fisici a standard ribassato per entrare nelle Forze Armate, etc.etc. Ognuna di queste discriminazioni "positive", rappresenta una discriminazione "negativa" per gli uomini. La discriminazione più grave, comunque, che colpisce gli uomini, è quella che ha dato vita al fenomeno dei padri separati, cioè uomini che per un capriccio di una femmina finiscono per perdere casa, soldi e figli.
La legge sull'aborto, la disoccupazione femminile, il fatto che vi siano pochissime manager femmine e che le donne guadagnino meno degli uomini, non vi sembrano discriminazioni?
Antifeminist: L'attuale legge sull'aborto è femminista, la disoccupazione femminile è colpa delle femmine stesse, le manager femmine non ci sono in gran numero perché evidentemente meno capaci e competitive dei colleghi uomini, e per finire le donne guadagnano meno degli uomini perché scelgono lavori peggio retribuiti. Ma per lo stesso lavoro e con pari esperienza uomini e donne vengono pagati uguale. È una menzogna femminista quella secondo cui le femmine a parità di mansione ricevono stipendi più bassi: se le femmine davvero guadagnassero di meno a parità di mansione, quale imbecille assumerebbe maschi, sapendo che potrebbe assumere dipendenti femmine pagandole di meno? [3][4][5][6][7]
Parliamo, invece, della violenza sulle donne: Yara Gambirasi, Sarah Scazzi, Melania Rea ecc., non sono chiari esempi di odio contro il genere femminile?
Antifeminist: Yara non si sa ancora chi l'ha uccisa, Sarah Scazzi probabilmente è stata uccisa da femmine, e stessa cosa forse anche per Melania Rea. Non esiste alcun odio contro il genere femminile. Le persone che uccidono, uomini o donne, rappresentano una percentuale microscopica rispetto alla popolazione totale. Prendere casi isolati di persone mentalmente labili, per demonizzare un intero genere, è un metodo disonesto che le femministe usano contro gli uomini per sfogare un po' della loro misandria e per preparare il terreno a leggi liberticide anti-maschili.
Vi sono delle teorie scientifiche, secondo le quali, le donne sarebbero superiori agli uomini e anche delle indagini secondo le quali le donne sono più brave a lavoro e/o a scuola: non credete nemmeno in questo? Soprattutto se a dirlo è la scienza?[8]
Antifeminist: La scienza ha detto tante cose nel corso della storia, anche immense stupidaggini. La scienza generalmente si piega ai dogmi dominanti dell'epoca, e l'epoca nella quale stiamo vivendo ora è femminista. Quindi la scienza si adegua[ed è falsa scienza, NdI].
Pedofilia: siete contrari anche alla castrazione chimica? Quale può essere, dunque la soluzione, per quanto riguarda pedofili e stupratori? E soprattutto, quali possono essere le cause?
Antifeminist: Le cause sono da ricercarsi in disturbi mentali dell'individuo, possibilmente da curare in cliniche apposite.
Qual è il rapporto dell'antifemminismo con la politica e la religione? Fate riferimento a un'ideologia o una religione in particolare?
Antifeminist: No, non facciamo riferimento a nessuna area politica o religiosa. Ogni antifemminista poi è un mondo a sé, ci sono quelli di destra, di sinistra, apartitici, cristiani, atei, buddisti, agnostici ecc. Insomma, l'antifemminismo non è inquadrabile in una categoria politica, e tanto meno religiosa, ben definita.
A proposito di politica, alcuni leghisti e fascisti dicono di essere antifemministi, ma per pedofili e stupratori propongono le stesse soluzioni delle femministe: cosa ne pensano i movimenti antifemministi di questo?[9]
Antifemnist: Non ho mai sentito leghisti o fascisti definirsi antifemministi. I fascisti istituirono un "Servizio Ausiliario Femminile", cioè il "femminismo fascista", e Edda Mussolini disse che "la patria è donna". Per quanto riguarda le pene che propongono per pedofili e stupratori, che abbiano una certa affinità con le femministe non mi sorprende.
Note de IlVoloDiDedalo
1) Sia chiaro, quando si parla di "femminismo" non ci si riferisce solamente a quello dichiarato e militante, ma anche e soprattutto a quello non dichiarato ma espresso subdolamente in comportamenti e fatti in virtù di un ben radicato sentimento culturale e psicologico di massa tendente a presentare il genere femminile come un blocco omogeneo e monolitico intrinsecamente nobile, innocente e superiore ma eternamente oppresso(dal genere maschile).
2) Che poi queste cose inneggianti al suprematismo femminile e al male bashing(pestaggio antimaschile) non le dicono solamente queste invasate e frustrate femministe militanti, ma-a riprova di come il femminismo sia un fenomeno culturale e psicologico di massa- basta leggere o vedere un "Focus", un "Repubblica", un "Corriere", o un "Porta a Porta" qualunque, ed ascoltare il parlare comune di tutti i giorni, per rendersi conto di come affermazioni e discorsi proclamanti la superiorità femminile(intellettiva, biologica, morale, ecc) sul genere maschile e denigranti verso la figura maschile, non solo non vengono stigmatizzati e riprovati ma addirittura sono divenuti a far parte del politicamente corretto, e quindi unanimamente accettati e sostenuti. Mentre se solo si osa offendere una singola donna(e quindi non il genere femminile) o comunque dubitare della sua bellezza esteriore(mentre la signorina Guzzanti può tranquillamente offendere ripetutamente al grido di "ciccione" un giornalista uomo sovrappeso), si richia il linciaggio e l'auto-dafè mediatici con l'accusa di "maschilismo" e "misoginia".
3) Esiste anche la disoccupazione maschile. Con l'aggravante, però, che la disoccupazione maschile riveste di un peso-e quindi di una gravità-maggiore rispetto a quella femminile, in quanto un uomo se non trova un lavoro almeno sufficientemente retribuito non può sposarsi, o-se già sposato perde il lavoro-molto spesso viene abbandonato dalla moglie. Problemi questi che non vengono a porsi in una discoccupata donna in quanto lei avrà sempre la possibilità di trovarsi un "buon partito"(cioè l'uomo che lavora) per farsi mantenere dietro lo status sociale e morale di casalinga, proprio in forza di quella tanto vituperata ed odiata cultura "patriarcale" che da sempre(ahimè) assegna all' uomo l'onere di essere il procacciatore di reddito per la famiglia, nonchè il compito(morale) di proteggere lei. Quante sarebbero le donne(con reddito, quindi retribuite) disposte a sposarsi un uomo disoccupato? Nessuna o quasi, eppure da parte Femminista non si è mai visto nessun invito a riguardo. Proprio il Femminismo che basa la sua propaganda sul paritatismo assoluto(in barba alla differenza di genere) e sulla intercambiabilità di ruoli tra uomini e donne, non invita le donne ad essere emancipate dal punto di vista economico nei confronti degli uomini. Evidentemente per "emancipazione" femminista si intende la libertà di tradire e mollare i mariti(e buttarli per strada), camminare con la scollatura, con il perizoma o la minigonna, andare ai tropici a farsi sbattere da indigeni iper-cazzuti, e poter falsamente accusare un uomo di un abuso sessuale o maltrattamento senza che lei abbia l'onere di cacciare le prove, e così via.Questa è la loro "emanicpazione". Oh stoltezza e malvagità femministe!
4)In certi lavori molto richiesti e in genere non mal retribuiti quali ad esempio quello di segreteria in studi privati,di commesso, di assistente in ambulatorio medico, quello allo sportello di accettazione(clinica, agenzia, ecc), ecc,gli uomini quasi non riescono ad avere accesso, in quanto in questi ambiti i datori di lavoro preferiscono personale femminile. Provare(e vedere) per credere.Ma chissà perchè nessuno parla di discriminazione antimaschile.
5)Più precisamente, le donne scelgono(legittimamente, la libertà di scelta è sacra) di fare i lavori non rischiosi e non usuranti i quali molto spesso sono anche maggiormente retribuiti rispetto a quelli rischiosi ed usuranti. I lavori maggiormente retributi in genere non sono quelli dipendenti ma quelli a liberà attività i quali come sappiamo sono quasi interamente scelti da uomini.E questi lavori sono anche quelli più richiesti. Si veda anche qui.(link)
6)Le tante ricerche che sono state fatte in queste anni sui guadagni lavorativi di uomini e donne non possono far testo sulla presunta differenza retributiva tra uomini e donne, in quanto sono state condotte globalmente(somma complessiva dei guadagni, indiscriminatamente dal tipo di lavoro in questione) e non a parità di lavoro. La prima ricerca che ha tenuto conto di questo aspetto(cioè a parità di lavoro), è stata condotta dalla Bocconi di Milano ed ha rilevato una parità retributiva tra uomini e donne a parità di lavoro. Si veda anche qui(link).
7)Per la propaganda femminista, ogni disparità statistica che vede le donne sotto gli uomini si traduce in "discriminazione" antifemminile e quindi ad essa va ascritta. E' come dire che siccome in uno stadio di calcio la maggior parte degli spettatori è maschile, allora significa che le donne tifose vengono discriminate. Ugualmente, sul fatto che la maggior parte dei parlamentari e dei manager d' azienda è di sesso maschile, bisogna per forza concludere che le donne sono discriminate; invece affermare che queste disparità statistiche sono dovute al fatto che, in genere, gli uomini si interessano maggiormente di politica rispetto alle donne e che sono più bravi di esse a dirigere un' azienda, non passa a quasi nessuno per l'anticamera del cervello, o se proprio passa, non si può dire pubblicamente. Pena il rogo(sociale e morale).
8)L'intelligenza non si misura attraverso il rendimento scolastico, altrimenti dovremmo concludere che Einstein e tanti altri grandi scienziati, inventori e pensatori del passato e del presente, erano delle capre intellettivamente parlando, in quanto a scuola non combinavano granchè.L' intelligenza è un'altra cosa:è la capacità di andare oltre ciò che è apparente e scontato. Non certo, quindi ripetere a pappagallo il "5 Maggio" di Manzoni o la lezione di storia e di geografia. Dopotutto il fatto che il corpo insegnante è a maggioranza femminile e che quindi la formazione scolastica attuale è declinata al femminile, spiega bene certa disparità di rendimento scolastico tra studenti maschi e femmine(ammesso che tale disparità ci sia veramente, e non credo).
9) La Sinistra(almeno a livello parlamentare) invece si oppone decisamente alla castrazione chimica per i presunti autori di violenza sessuale, alla vendetta della soppressione della libido in cambio di una riduzione della pena da scontare in carcere, preferisce la vendetta del carcere duro e senza sconti. Dalla padella alla brace.
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