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1 luglio 2016

La mente di un "serial killer"

Dal film "Nella mente del serial killer"

Sette detective dell'FBI, addestrati appositamente da Jake Harris per diventare dei profiler e dar la caccia ai serial killer, vengono inviati per una simulazione in un'isola deserta al largo della costa degli Stati Uniti, accompagnati da Gabe Jensen. Devono mettere in pratica quello che hanno imparato e trovare la soluzione di un crimine che viene simulato. Ma inaspettatamente cadono vittime di diverse trappole mortali e in breve tempo arriveranno a scoprire che tra di loro si nasconde un serial killer che è a conoscenza di tutte le tecniche investigative dell'FBI e che inoltre sembra conoscerli personalmente molto bene.


Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Nella_mente_del_serial_killer

Uno dopo l'altro muoiono. E quelli che rimangono cercano di trovare colui o colei che desidera la loro morte. Inizialmente pensano che sia qualcuno all'esterno del loro gruppo, poi credono che sia Jake (chi li ha addestrati) ma dopo si rendono conto che il killer seriale è tra di loro. Infine, muore la maggior parte del gruppo ma sopravvivono solo 2 persone. La donna che ha avuto un'infanzia difficile e che è stata valutata come potenziale serial killer ed il cosiddetto detective che assieme alla donna uccidono il vero serial killer. L'assassino seriale lavorava nell'FBI e sin dall'inizio li conosceva tutti avendo l'intenzione di divertirsi uccidendoli nei modi più crudeli. Secondo la versione ufficiale gli sono stati uccisi i genitori ma alla fine si rivela che è stato lui ad ucciderli. Il film lascia un mistero, il motivo per cui questo l'abbia fatto. In fin dei conti è strano che un bambino ammazzi i propri genitori. Come poteva nascere il male dentro questo "bambino"?



Mi chiedo, quanti di noi potrebbero essere dei potenziali serial killer. Che cosa spinge le persone ad uccidere per il semplice gusto di farlo, per divertimento o per vendetta? E se c'è l'azione, ci sarà anche una causa. Se questo esperimento presentato nel film può essere una realtà, quanti di noi sono dentro questo tipo di esperimento? O meglio, chi lavora in criminologia è sempre un essere mentalmente stabile? Si può ipotizzare il fatto che esistono criminali anche nelle forze dell'ordine? E gli esperti, che riescono a falsificare le prove ed evidenze tangibili, non hanno un secondo fine anche loro? Quale movimento ideologico ordina loro di alterare gli eventi e di mettere dietro le sbarre chi non è colpevole?

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