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14 dicembre 2013

Difficolta di trovare risposte a domande che mi pongo

Qualche settimana fa mi misi a scrivere sul diario ma per la mancanza di possibilita e forse volontà non sono riuscito a pubblicare ciò che ho scritto. Ho comunque deciso di farlo, senza alcun pudore, soprattutto perche' non c'e' niente da nascondere. Prima o poi dovremmo scoprirci tutti. Ed giusto che sia cosi'. Buona lettura e scusate se quel che postero', non vi dara' gioia, non e' questo lo scopo del testo che sto per pubblicare.

C'era un tempo quando scrivevo molto piu' spesso. Non so se e' la pigrizia, il miglioramento del mio stato o semplicemente la confusione a farmi scrivere molto piu' raramente. In ogni caso mi rendo conto che scrivo per uno di questi tre motivi:
- sto troppo male,
- sto troppo bene,
- ho tante idee e pensieri nella mia testa.

E' difficile da capire ma non ricordo piu' da quale punto della mia vita iniziai a comprendere difficilmente se non decodificare il mio stato emotivo.

Quando perdi il lavoro e/o non hai nemmeno un'occupazione in genere inizia un periodo abbastanza problematico. Ho avuto parecchie sfortune ultimamente e non sono sicuro se lo siano state solo per me o lo erano anche oggettivamente. Molte cose banali per la maggior parte delle persone possono diventare per me dei gravi problemi. E questo non e' di sicuro poco, ma a molti lo sembra poiche' quella e' una sofferenza soggettiva. I pensieri negativi possono accumularsi e rendermi completamente giu' di umore e preoccupato. Talvolta mi trovo in situazioni difficili e sento come se non avessi una via d'uscita. Tutto questo uno psichiatra puo' definire tranquillamente depressione e ansia. Che dire, e' la mia diagnosi.

Spesso mi capita sentirmi notare i difetti da qualcun altro e lo ammetto, questo mi da' fastidio. Pochi lo direbbero. Oh, ma quanto sono "umile" a dirlo.
I difetti del mio carattere probabilmente sono: testardo e orgoglioso. Il solo fatto che gli altri cerchino questi miei punti deboli mi fa stare male e domandarmi "ma perche' cavolo lo fanno?". A questo punto mi vengono spiegazioni come: "lo fanno perche' a loro sto antipatico per qualche motivo", "lo fanno perche' mi invidiano", "non perche' molte cose che faccio finiscono nella rovina, ma non per la mia personalita' ".

Il punto proprio questo: penso troppo. Ultimamente purtroppo penso male e in modo sbagliato, non solo tanto e questa e' una cosa negativa. Non importa se sia io a scegliere di farlo o ci sia un microchip dentro di me che mi costringe a farlo. Succede e mi distrugge la vita, punto.

Sono riuscito ad accettare l'idea che non diventero' mai una persona famosa o riuscita in un campo che esiste sul pianeta Terra. Mi sono praticamente autoconvinto che tutti questi sogni di diventare qualcuno siano irreali e frutto della mia giocosa fantasia. Il casino che ho nella mia testa non potra' comprenderlo mai nessuno, la difficolta' con cui studiavo a scuola neanche', ma non perche' ero stupido, semplicemente per la confusione, per i mille sogni che facevo durante la notte ed i milioni di pensieri e viaggi mentali che compivo durante il giorno. Vedo con i miei occhi questo merdoso mondo e mi rendo conto che non potro' cambiarlo. Di una cosa sono sicuro: ciò che esiste in questo mondo non e' per me. Lo studio, il successo, un titolo, una qualifica, un campo della scienza; tutti questi modi a cui molti di noi sono abituati, di laurearsi, di fare carriera, di superare degli esami, di fare famiglia e di proseguire il "cammino" della nostra fottuta vita non sono per me. Ma chi dice che tutto questo deve per forza esistere? Chi dice che le cose devono essere cosi' come sono? Chi dice che bisogna per forza studiare, lavorare, sposarsi, fare dei figli e morire? Chi o cosa ci impone che tutto vada proprio in questo modo?

La risposta probabilmente non la trovero', ma interessante e' il solo fatto di poter chiederselo. Magari il senso della vita e' appunto farsi delle domande.

2 commenti :

  1. sono grosso modo le domande che mi faccio io. Mi chiedo anche se un giorno troverò le risposte...

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