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30 maggio 2013

Siamo delle marionette senza libertà di manifestare i nostri pensieri

A volte per capire un concetto basta così poco, ma qualcosa ci impedisce di farlo. Spesso sono le persone influenzate dal sistema a farlo.

[uomo copre occhi ad una donna nel buio]

Nel passato spesso mi veniva chiusa la bocca perchè esprimevo quel che pensavo, anche su argomenti in cui non ero esperto. La risposta che mi veniva data era più o meno la seguente: "Non sei tu che studi questo ambito". Giustamente la persona che lo diceva era laureata ed io no. Ma ci vuole davvero una laurea per dire quel che si pensa? Per molti è evidente che sì. Sappiate che la laurea non rende di sicuro un individuo illuminato, ma il voler imparare qualcosa di nuovo, la grinta del sapere e la volontà di andare fino in fondo alle cose. Non è che per cambiare una lampadina bisogna essere degli elettrici. La stessa cosa vale anche per chi vuole installare un programma, o testare un sistema operativo con un virtualizzatore, o filosofeggiare su un argomento, o scrivere un libro senza essere dei letterati.

Chi domina una comunità, un paese, ma anche il mondo, ha sempre voluto che le persone fossero limitate nel pensare in modo individuale. Dunque, dalle istituzioni è previsto che nel caso in cui una persona volesse approfondire certi ambiti, esistono le università, vari corsi e istituti. Se invece una persona non ha soldi, oppure vorrebbe approfondire non solo un ambito ma altri venti, che fa, si iscrive ogni volta alle facoltà che la interessano, spendendo dei soldi(se ce li ha) e prende quelle lauree per poi dimostrare a qualcuno che anche lei/lui può esprimere il proprio pensiero. Veramente scioccante diventa tale situazione se iniziamo a renderci conto dell'assurdità di molte cose a cui contribuiamo noi stessi.

Il sistema purtroppo è fatto in questo modo: se dimostri di andare al fondo delle cose, o oltre, ma non possiedi un titolo, le persone iniziano a deriderti, a sottovalutarti ed infine a zittirti. Se parli di stelle, di religione, del senso della vita, ma sei un operaio, il mondo ti prende in giro. Da qui risulta che ci si aspetta qualche documentazione del fatto che tu sappia una certa cosa. Ma le riflessioni non hanno bisogno di documentazioni!

Queste cose sono peggiorate con l'avvento della burocrazia. E da qui parte che ogni cosa che fai, quasi ogni per fortuna, devi certificarla in modo prestabilito dalla legge. Questa è una grossa limitazione di libertà per quellli che vogliono oltrepassare i confini della banalità. Non si parla di carriera, di soldi o di un posto di lavoro, si parla di sviluppare le proprie capacità di pensare in modo individuale. Com'è ovvio che sia, quasi nessuno di quelli che ragionano individualmente viene pagato, perchè non c'è un'istituzione che si interesserebbe di ciò. Quello che viene invece chiesto sono le risorse utili al "progresso". Ma è davvero progresso limitare le persone a vivere la loro vita liberamente, rendendoli schiavi dei bisogni e limitando i loro pensieri. A chi domina il mondo serve proprio questo: privarci della libertà di manifestazione del pensiero e renderci degli automi. A loro servono pecore che stanno in silenzio compiendo la mansione che gli viene assegnata, senza fare domande, senza ribellazione a qualcosa ma solo con la fiducia cieca in ciò che viene insegnato e propagandato.

Benvenuti in questo mondo di dittatura lecita, sostenuta e ben pianificata. Siamo solo delle marionette.

3 commenti :

  1. Sei libero nella parole, ma pochi lo sono poi effettivamente nei fatti... Bel post

    Un saluto

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  2. Ah, il "sei" è un commento generico, certamente non parlo di te.

    Buona giornata :)

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  3. Tranquilla, cerco di non essere permaloso ;)
    Grazie comunque.

    Jan

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