Cerca nel blog

19 agosto 2015

La ricerca della felicità americana

Oggi ho visto un film intitolato "La ricerca della felicità" con Will Smith. Il film è ispirato alla vita di un uomo di nome Chris Gardner, che è il protagonista. Egli vive assieme a sua moglie Linda e suo figlio Christopher. Sfortunatamente il suo lavoro di venditore va male e resta con l'affitto dell'appartamento non pagato ed altri tanti debiti, perde la macchina per una multa non pagata ed infine arrivando al limite viene lasciato dalla moglie e sbattuto fuori di casa dal padrone con il suo figlio di 5 anni. Cerca fortuna in una società di nome Dean Witter, vuole diventare un broker.

Inizia uno stage a cui partecipano 20 persone di cui solo una verrà assunta come broker nella società in questione. Egli continua a studiare e ad andare al lavoro e contemporaneamente cercare ogni notte un posto per dormire per sè e per suo figlio. Una notte dormono in un bagno pubblico di una stazione ferroviaria, l'altra in un motel, l'altra ancora in un dormitorio pubblico per i poveri.

Qual è il succo del film? La ricerca della felicità ovviamente. Ma quale felicità? Quella di sopravvivere in un mondo di vipere e di competizione bestiale dove rimane in piedi il più forte? Insomma alla fine Chris riesce ad essere selezionato dall'azienda dove era uno stagista e diventa un broker. Tra pochi anni diventa milionario.

Mi domando dunque, è questa la ricerca della felicità che ognuno di noi dovrebbe seguire? E' chiaro che viviamo per sopravvivere, per pagare le tasse, per avere un lavoro, per crescere i figli, per mangiare. Mi verrebbe da scusarmi per la franchezza ma la storia di Chris Garden ed il suo successo mi sembra tutta una storia appunto americana da cui si ispirano molti per aspirare ad una vita migliore. Arrivare ai vertici della società dai strati sociali più bassi, dalla povertà o dalla mediocrità. Avere una casa, una macchina, non avere debiti. Beh, è tutto ciò che desiderano tutti in fondo. Ma è qui che si conclude la felicità?

Lascio riflettere gli altri dopo aver scritto questo piccolo post come spunto.

10 commenti :

  1. Ma è qui che si conclude la felicità? Arrivare ai vertici della società dai strati sociali più bassi, dalla povertà o dalla mediocrità. Avere una casa, una macchina, non avere debiti. Beh, è tutto ciò che desiderano tutti in fondo.

    Io non penso che lo desiderano tutti, tutto quel che hai elencato. C'è chi è felice sognando un mondo diverso, più onesto e migliore, chi trova giovamento nello scrollare le coscienze addormentate, chi vivendo nell'illusione che tutto vada bene, chi spera nella pace e chi esterna il suo dolore sotto questa forma, alla ricerca di una felicità collettiva oltre che individuale.Ciao Jan sto per inviarti qualcosa che rivela sempre di più chi siamo noi e chi sono gli altri :

    Sono una spettatrice ipnotizzata da quel che qui è stato scritto? Definiamo bene prima il concetto di IPNOSI.È molto semplice ipnotizzare una persona che vuole essere ipnotizzata ed è predisposta, perché ogni tentativo di ipnosi si traduce in un’autoipnosi. Capito, bisogna essere PREDISPOSTI altrimenti niente ipnosi, , nè autoipnosi e fallimento totale dell’IPNOTIZZATORE…..

    Carissimi tutti,
    Ognuno di voi qui ha attaccato qualcuno, ma chi o cosa non si è ben capito.. !!!!
    Non regge più sapete? Non regge il modo in cui manipolate le coscienze, ”la PERSONA”
    Sono una semplice lettrice e spettatrice della manipolazione mediatica, ognuno cerca di portare acqua al suo mulino, ma non capite che la riserva sta per esaurirsi, vorrei dissetarmi da fonti diverse da queste , quelle fonti non contaminate che non mi inducono a difendere o ad offendere l’uomo o la donna , che mi incoraggiano verso un cammino di pace, di eguaglianza e uguaglianza nel diritto alla vita , nel rispetto di tutti…

    Una sola domanda :

    PENSATE DI COMBATTERE UNA GUERRA CONTRO CHI, L’UOMO O LA DONNA?

    ”PENSIAMO DI COMBATTERE CONTRO NOI STESSI”…..eccola la risposta in sintesi.
    IL PARADOSSO DELLE VOSTRE GUERRE.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anonima.

      Io ti ringrazio del commento e delle tue riflessioni, ma sappi che qui nessuno ha cercato di ipnotizzarti, come dici.

      Non capisco a chi ti riferisci quando dici "voi".

      Sei una semplice persona? Beh, lo sono anch'io.

      Stammi bene, semplice persona.

      Elimina
  2. Forse non era chiaro quel mio commento Jan in quanto non avevo citato la fonte, ma tu da bravo informatico potevi farlo, io quindi mi scuso con te e ti lascio al seguito di quel commento...

    Mai ascoltata da Maschile Plurale
    Pubblicato il 2 luglio 2014 di il ricciocorno schiattoso

    La mia felicità può essere anche espressa in chi mi offre la possibilità di essere me stessa, ciao a te semplice persona

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Maschile Plurale è un gruppo di uomini femministi. Non mi stupisce quindi, che non ti abbiano ascoltata.

      Elimina
  3. Non mi stupisce quindi, che non ti abbiano ascoltata.

    Intendi per questo finale:
    il ricciocorno schiattoso ha detto:
    20 agosto 2015 alle 21:06
    Qui non è in corso nessuna guerra, né mai è stata in corso. Questi discorsi li vada a fare fra le sentinelle in piedi, a loro piace lo stile apocalittico. Io non lo comprendo.


    RispondiElimina
  4. Ho visto il film e mi è piaciuto molto; non credo che il nocciolo della questione sia la scalata sociale. La ricerca della felicità è la ricerca di se stessi, nella realizzazione dei propri sogni. Ovviamente chi è povero desidera un riscatto morale che consiste nel successo, ma la felicità non è uguale per tutti...la morale del film è quella di combattere ed impegnarsi con tutti se stessi per far si che i cambiamenti che desideriamo nella nostra vita arrivino...perché niente cade dal cielo! E se ci arrendiamo al nostro "destino" saremo per sempre infelici...
    Un saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo Mr. Loto, ognuno vede un film, legge un libro o ascolta una canzone interpretandone il senso in modo diverso. E' normale che tu sia di un parere diverso.

      Il problema resta però capire qual è il nostro destino.

      Elimina
  5. Buonasera Jan
    è da tanto che nn scrivo, ma questo post mi ha incuriosita.
    Anche io spesso mi chiedevo in cosa consistesse la ricerca della felicità ed oggi la mia risposta è questa:
    è riuscire a prendere le cose con lo spirito giusto.
    Buona serata
    Lorella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao cara,
      eh sì... è da tanto che non scrivi.

      Quel che dici della felicità è interessante ma difficile, almeno per me. Per te no? Beh, mi fa piacere per te.

      Stammi bene.

      Elimina

NOTA IMPORTANTE:
Firmarsi è segno di educazione!