Pagine

28 aprile 2013

Donna: perenne vittima

Le due categorie di persone che per un reato scontano pene di minor peso oggi sono gli adolescenti e le donne. Sentirlo dire farebbe anche ridere, ma la realtà è questa anche se giriamo intorno.

[occhio aperto di colore marrone]
Proviamo a capire perchè una persona non ancora maggiorenne paga per i propri errori meno di un adulto? Semplicemente perchè non è capace di intendere e di volere, escludendo ovviamente i casi in cui il giudice stabilisce la capacità dell'adolescente di prendersi le responsabilità davanti alla legge. Da lì le carceri minorili, ecc. Diciamo che in tutti i restanti casi sono in genere i genitori a pagare il risarcimento dei danni, le multe e tanto altro nel posto del minore. Sulla storia dei minori è difficile avere dubbi su come funzionano le cose, ma su quella delle donne, eccome sì. Infatti non si capisce bene perchè una donna già matura, capace di intendere e di volere, di mantenersi da sola e sana di mente debba scontare le pene come un minore, esattamente come succede al giorno d'oggi.

A me personalmente vengono due idee in mente: quella della classica donna angelo e l'altra della donna infantile - incapace di intendere e di volere(idea contro cui lottavano così tanto le femministe).

Ci sarebbe un punto che non mi soddisfa per niente ed è l'emancipazione femminile, ossia quel movimento con l'insieme di idee politiche e culturali che inizialmente dimostrano che la donna è matura esattamente come l'uomo e uguale in tutti i campi, anche se quest'ultima cosa non è proprio vera.

Purtroppo succede che da una parte la donna viene considerata matura, migliore addirittura in alcuni campi(mai dire che sono peggiori in altri sennò si è sessisti), forti, indipendenti, più responsabili, più diligenti, più affettuose, più familiari, più sensibili, più empatiche... più, più... Ma nonostante tutta questa loro esaltazione, scontano le proprie pene, nel caso in cui violano la legge in un modo quasi infantile:
  • ammazza il bambino – "ero depressa e non avevo via d'uscita",
  • aggredisce un uomo – "autodifesa, lui mi ha aggredita per primo" o "mi voleva stuprare",
  • calunnia il proprio marito per prendersi la casa, i figli, la macchina e parte dello stupendio del marito – "lui mi picchiava".
Non importa se è vero o falso ciò che viene detto ma l'importante è che lo dica una femmina e quindi si dà per scontato che le sue parole siano vere. Oggi funziona così purtroppo e nel 90% dei casi ma forse di più, il giudice è dalla parte dell'essere umano dotato di un organo che apre le strade verso la corruzione e la distruzione della vita degli altri, spesso innocenti: padri calunniati, ragazzi accusati falsamente di stupro, bambini cresciuti male in assenza del padre.

Alcuni affermano che il 50% e persino il 60% delle denunce di stupro siano false. Immaginiamo allora cosa succede nel mondo.



Ricordiamo una famosa citazione femminista:
"Gli uomini ingiustamente accusati di stupro possono comunque imparare da tale esperienza."
Catherine Comins 
Torniamo al discorso di base comunque. Se è vero che le donne sono più mature, più forti e più intelligenti (come diceva Elizabeth Cady Stanton: "Noi siamo, come genere, infinitamente superiori agli uomini."), perchè allora vengono trattate diversamente dalla legge, diversamente da come viene trattato un essere, non meno umano della donnail maschio o l'uomo, chiamatelo come volete, ma è un essere umano, ne meglio ne peggio.

La risposta probabilmente non sarà tanto chiara, ma cercherò di formularla nel modo più semplice possibile. Capite qual è il punto, ogni ideologia ha i propri effetti collaterali o peggio si basa sulla menzogna che afferma il cambiamento delle cose, quando essi stessi non avvengono o avvengono ma solo per un periodo di tempo. Prendete come esempi il comunismo, il fascismo o il nazismo. Tutti loro dichiaravano rivoluzione e volevano cambiamenti: dalla fondazione di una sola classe sociale all'idea dell'essere umano nuovo, all'idea dell'uomo perfetto(con richiami al darwinismo e alle teorie di Friedrich Nietzsche riguardanti il cosidetto “superuomo”) – appartenente alla razza ariana. Oggi c'è il femminismo che fa analogamente le stesse cose cercando di promuovere in ogni modo l'idea di una società composta prevalentemente da donne impegnate, autosufficienti e in carriera, dove il maschio avrebbe senso solo per la riproduzione e le femmine sarebbero portatrici della vita, dei miglior caratteri genetici, delle miglior caratteristiche fisiche e mentali. Chi sostiene queste idee avrà di sicuro molti complessi e turbe psichiche, secondo cui sarebbe giusta l'idea della "donna superiore". Basta ricordare Hitler e tutti i dubbi vengono tolti subito.

Ed ecco qualche esempio di nazi-femminismo, visto che è stato citato Hitler:
"Gli uomini devono essere ridotti e mantenuti ad una percentuale di circa il 10% della razza umana."
Sally Miller Gearhart
Suona scioccante, ma è una femminista veramente esistita che pronunciò quelle parole. E non è l'unica a farlo.
L'esempio della femmina immatura che ho fatto prima non è l'unica contraddizione che potete trovare nel femminismo. Le donne venivano considerate bambine prima dell'avvento del femminismo ma ora lo sono comunque, non perchè il mito stia ancora funzionando ma perchè hanno ottenuto più privilegi al livello legislativo. Può darsi che sia un effetto collaterale, lo spero... o che sia stata una scelta ragionata già dall'inizio, ma una cosa per me non è chiara: come fanno ancora oggi molte donne scontarsi le pene quasi come delle minorenni e nonostante ciò, considerarsi mature o migliori? O alcune sono in malafede, o in buonafede essendo semplicemente influenzate dalla legislazione odierna puramente femminista, ma che nel passato paradossalmente si chiamava patriarcale.

Il punto è uno solo, e voglio che lo sappi chiunque mi legga: LA MENZOGNA PUO' ESSERE RICOPERTA DA BRICCIOLE DI VERITA' QUANTO SI VUOLE MA MAI SI POTRA' NASCONDERLA COMPLETAMENTE. RICORDATEVELO BENE.

Con rispetto,
Jan

38 commenti:

  1. jan ,ci stavo pensando proprio poco fa, oltre che fai una valida esamina di come i regimi totalitari siano simili al femminismo (tanti lo chiamano anche donnismo ,ma sempre di quello di tratta) ...sembra quasi che ,in un mondo senza gli uomini ,sarebbe un mondo migliore, beh il mondo era migliore solo con la razza ariana,non ci andiamo poi molto distanti
    mauro recher ....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hmm.. donnismo?
      Parola che ho già sentito da qualche parte.
      Un neologismo sicuramente e più nuovo della parola "femminismo".

      I movimenti, qualsiasi essi siano, devono prima di tutto prevedere il rispetto reciproco, altrimenti sono solo delle dittature mirate a soddisfare gli interessi di una sola categoria.

      Grazie per esser passato, Mauro.

      Elimina
    2. Secondo me, uno dei più grandi errori dei movimenti maschili, oltre il fatto di non essere tutti totalmente antifemministi, è quello di permettere la formazione di neologismi che implicano la bontà dei vecchi termini. Donnismo è uguale a femminazismo femdominismo e femminismo, punto! Per quanto mi riguarda, chiunque legittimi anche solo in parte il femminismo, legittima che esso sia nato per dare alle donne una libertà che avevano tutti gli uomini e nessuna donna. Ovviamente è una visione fuori dalla realtà e profondamente misandrica. È vero, ci sono stati periodi e luoghi dove le donne, in quanto tali, non avevano diritti particolari, ma si trattava di eccezioni nate dalla insopportabile consapevolezza dell'esistenza del potere psicologico che le donne hanno per fattori naturali sugli uomini. Se qualcuno mi è indifferente io neanche lo calcolo, ma se invece è importante per me essere amato da lui, allora vuol dire che posso anche arrivare ad odiarlo. Gli uomini, nella nostra specie, servono a fecondare e proteggere le donne. Solo chi si ammala l'anima o nasce storto può essere misogino senza un motivo "valido", figuriamoci un intera società. Il femminismo invece, condanna gli uomini come mostri per via del testosterone, della loro natura. Facile capire il perché: le donne non nascono per proteggere gli uomini. Loro non ci amano in quanto tali, e questa è la più brutta consapevolezza che si può avere.

      Elimina
    3. Ciao Ypsilon.
      Fai venir fuori degli aspetti molto interessanti del femminismo, anche se non sarei d'accordo con tutto quel che scrivi, o forse solo con il modo.
      A mio parere molti movimenti maschili, come ad esempio maschile plurale se ne hai sentito parlare... oltre ad essere autolesionisti, sono anche femministi purtroppo. Negano la virilità, negano praticamente di essere uomini e si autocastrano.

      Dal nome sembrerebbe qualcosa di serio, di maschile... ma se vai a leggerli, noti le stesse tendenze delle femministe: la violenza è maschile, l'uomo deve ricostruire la propria immagine e adattarsi al mondo delle donne, bisogna rieducare l'uomo facendogli dimenticare del potere patriarcale. La traduzione delle loro perle è più o meno questa. Insomma, per me non trovo proprio nulla di maschile, di mascolino, di virile... in questo tipi di movimenti.

      Per quel che riguarda la misoginia, credo non abbia nulla a che fare con l'attivismo. Un uomo può essere misogino ma nello stesso tempo accettare di essere maltrattato da una donna. Lo chiameresti antifemminista, qmista o mascolinista(termine che non mi piace tanto)? Dubito XD

      E qui potrebbe sorgere qualcosa di interessante nelle femministe. Loro dicono che il femminismo non ha a che fare con la misandria. Sono tutte cazzate secondo me. L'ideologia femminista è fondata sulla misandria, sulla ginocrazia, sulla cultura antimaschile, sull'eliminazione dei caratteri maschili dalla storia. Che poi ci siano femministe che non sono misandriche, non ci sono dubbi. Certo, alcune poverette possono solo essere influenzate dalla propaganda, così intraprendono quella strada e pensano di lottare per la libertà, contro il sessismo, contro la violenza, e pippe mentali varie...

      Dunque, quelle indottrinate, possono non essere misandriche. Con questo, sì, concordo.
      Ma poi pensa, quante donne femministe in passato e ancora ci sono che abbandonano quest'ideologia sessista? Ce ne sono eh.

      Comunque, a mio parere tu come attivista, sei abbastanza radicale, in senso positivo ovviamente.

      Saluti,
      se hai altro da dire,
      scrivi pure.

      Grazie per essere passato.
      Jan

      Elimina
    4. Rispondo ora perché credo di non poterlo fare nei prossimi giorni. Ovviamente data l'ora tarda non potrò essere esauriente nel mio commento. Evidentemente non mi sono spiegato bene. Credo che essere virile, inteso "cazzuto", non è in contraddizione coll'essere protettivi, ma se secondo le donne lo diventa, allora molti uomini, spinti dalle loro strutture cerebrali che danno l'istinto di protezione, cercheranno di castrare la propria virilità, anch'essa derivata da strutture cerebrali. Viceversa, allo stesso modo, molti altri castreranno il loro istinto di protezione a favore della loro virilità o di quello che ne rimane. Insomma sono tutti e due istinti maschili che la società femminista mette in competizione, gettando gli uomini in uno stato di autodistruzione di virilità, dato che o perdi l'uno o perdi l'altro.
      Comunque sì, sono radicale. Ciò è dovuto al fatto che affronto da sempre la realtà senza paura. Mi interessa la verità, non la stupida autoprotezione.

      Elimina
    5. Grazie della risposta, Ypsilon.
      Direi che concordo con quel che dici. Credo anch'io che la società impedisca all'uomo di essere virile, maschio. Comunque, dipende sempre cosa capiamo con quel termine. Se virile vuol dire parare il culo ad una donna a prescindere e basta, allora preferisco piuttosto essere un egoista. Se invece vuol dire comportarsi da uomo tenendo conto del fatto che esistono anche le donne e ascoltare di volta in volta i propri istinti... lo sarei volontariamente.
      Secondo me, la virilità e tutto ciò che la riguarda ha subito una svalutazione dalla parte femminista. Basti pensare soltanto ai cosidetti ormoni, al fatto che a volte gli uomini giovani abbiano un particolare odore... che molti chiamano puzza. Pensa, pure gli uomini stessi lo fanno, che vergogna! Ma non è puzza, quella c'è quando non ci si lava. L'odore maschile rimane anche se stai tutto il giorno sotto la doccia, cavolo... è questo che non riescono a capire certi ignoranti!
      Potrebbero sembrare delle cavolate, ma non lo sono. Spesso i ragazzi vengono derisi proprio per questo fatto. A loro viene detto di lavarsi più spesso, di profumarsi, insomma, di fare tutto il possibile al costo di nascondere il proprio odore. Molti iniziano a farlo, si depilano facendosi la ceretta o altro, usano deodoranti sofisticati, profumi costosissimi, eau de toilet che manco Chanel usava... in due parole, tentano di essere simili alle femmine.
      Tutto questo è sicuramente frutto della misandria, della continua colpevolizzazione maschile, del lavaggio del cervello dei nostri cari mass-media, di cui non si conoscono più i confini.

      Elimina
    6. "Comunque, dipende sempre cosa capiamo con quel termine." Mi sembra ovvio cosa dobbiamo capire: essere CAZZUTI. Intendo: dominio delle proprie emozioni; lucidità; coraggio; volontà; autostima; equilibrio; voglia di vincere; capacità di sopravvivenza (adattabilità). Uno molto virile, è capace di uccidere e sventrare o di morire, anche se non è necessariamente favorevole, alla guerra, alla violenza, e alla propria morte. Diciamo che non evita queste cose perché se la fa sotto.
      La questione difendere le donne dai pericoli, è parte delle caratteristiche maschili, ma lo è interamente solo se per far questo non viene venduta la propria dignità.

      Elimina
    7. Mi sembra d'esser proprio d'accordo, soprattutto sull'ultima parte:
      "La questione difendere le donne dai pericoli, è parte delle caratteristiche maschili, ma lo è interamente solo se per far questo non viene venduta la propria dignità."

      Leggi qualche libro per caso sulla QM, o frequenti qualche blog, che magari non conosco?

      Elimina
    8. No. Ho frequentato per poco tempo il forum sulla QM, ma non ho imparato quasi niente. Molto più utile è stato il blog Anti-Feminist, ma non è li che ho imparato l'autocoscienza. Sono antifemminista di fatto da quando ho 8 anni, perché ho sempre voluto conoscere e comprendere tutto il possibile, quindi mi sono dedicato dilettantisticamente all'epistemiologia e alle scienze. Inoltre ho sempre avuto molto rispetto per la mia parte animale, che se esiste c'è un motivo valido. Quasi tutto quello che dico è farina del mio sacco. Comunque è solo dal 2010, con la conoscenza del blog AF, che mi reputo antifemminista, prima mi limitavo a criticare le stupidaggini che ascoltavo in giro.

      Elimina
    9. Grazie della risposta.
      Sembrerà una coincidenza, ma io già alla fine del 2010, forse a settembre... iniziai a fare delle ricerche riguardo l'antifemminismo. Mi dichiarai ufficialmente antifemminista nel 2011. E fino ad ora ancora mi considero tale.
      Forse la coscienza, come la chiami tu, per me è nata anche prima... ma non ricordo bene da quando e in che modo, anzi non ricordo tutti i dettagli.

      Elimina
    10. vedi Jan, è come se fossimo nel Truman Show, o in Matrix se preferisci. Le cose che diciamo sono di una banalità imbarazzante. Anche il più grande degli sciocchi, dovrebbe accorgersi della presenza della QM, come attentato alla virilità e alla dignità maschile. Chi non riesce a capire, è quel genere di persona che non si chiede troppo il perché delle cose, e, o,danno troppo credito all'autorità. Io ho sempre avuto bisogno di argomentazioni stringenti, di logica e razionalità, per tutto, ma l'autorità spesso non sapeva darmele, quindi l'ho mandata tante volte a fanculo. Noi abbiamo una mentalità più libera, più divergente, almeno quando non ci danno spiegazioni perfette, per questo ci siamo accorti di questa merda.

      Elimina
  2. Un articolo, oltremodo veritiero, che anzi non infierisce più di tanto contro il veleno di genere, semplicemente detto "femminismo", dato l'incommensurabile carico di implicazioni e responsabilità che si porta dietro dalla notte dei tempi. Materializzatosi ─ sempre in crescendo ─ negli ultimi 150 anni (più o meno), un breve lasso di tempo, però adatto e congeniale alla sua apparizione, è in attesa di dare conto ─ definitivamente ─ al Giusto Giudice, come tutti i poteri malvagi, tirannici e totalitari (nella fattispecie, qui, di genere) della storia umana, specifici delle epoche e delle società. Il fatto da considerare ─ strano a dirsi ─ è che i sottili ideologi, (o come si voglia dire) ─ ma sempre gente lontano miglia dal pericolo e dal duro lavoro: cioè filosofi, scrittori, commedianti, ecc... siano stati, in massima parte, di sesso si fa "per dire!" maschile. Oggi al 99%, cinematografia e spettacolo, in genere, espongono violenza e incitano al vilipendio nei confronti del corpo maschile, oltre che libertinaggio, inversione e prostituzione per ambo i generi. Coloro che hanno aperto la strada, e hanno dato sostegno ─ economico e ideologico ─ all'interfaccia delirante, esagitata e fanatica di tal "cosiddette" donne, ne sono della stessa pasta. È chiaro ─ a mio avviso ─ che si stia trattando di uno spiritualismo androgino, spacciato per "movimento femminile", un movimento che, prima velatamente e poi visibilmente, si è accompagnato (se non fuso) con movimenti e lobbies lesbiche e gay. È facile parlare di uomini e di donne, dicotomicamente come conviene, valutando solo l'aspetto e gli accessori sessuali... a prescindere dall'invisibile pensiero. Denaro, alta finanza, commercio si fondono insieme... tale connubio, oggi chiaramente distinguibile, con il brulicare nefando della politica degli opposti coincidenti che in esso sguazza, fa il bello e il cattivo tempo nel mondo... e anche il femminismo, almeno fino ad ora! Si potrebbero scrivere qui tanti libri che , guarda caso, mancano o forse il potere tenebroso, dietro le quinte del mondo, non ispira e nemmeno permette. Da sempre, ciò valido però per la massa di gente (la maggior parte) indottrinata e plagiata , più che ignorante perché pseudo-istruita: maschio "carne" da macello e "femmina" carne da prostituzione.. questa è stata (è!) la logica del potere opprimente, tirannico e negativo per la felice realizzazione psico-fisica di un'umanità solo da dominare e sfruttare. L'iddio del mondo, il "Denaro"... Lucifero è "androgino" nell'empia e apostata mistica dei potentati oscuri: qui si sposa perfettamente il femminismo... Tale logica perfida e perversa di odio, violenza e sovversione a 360° gradi a discapito della sostanzialità umana, come si evince dall'evidenza di tutti i giorni, ha trovato il suo più ampio supporto nel femminismo, come "razzismo" di genere subdolamente camuffato, il peggiore di tutti, in quanto annientando l'identità femminile distrugge l'identità maschile. Il binomio dello sfruttamento-svuotamento di entrambi i sessi (violenza-prostituzione), che il femminismo non ha osteggiato, e anzi supporta e approva occultamente nell'interesse del potere, viene espresso, in embrione, nella struttura sociale dell'antico regno di Golgonda, nell'Hyderabad e nel Vijanagar, che, appena possibile (motivi di tempo) esporrò ampiamente in qualche articolo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Vince.

      Cavolo, quanto hai scritto. La domanda che mi sorge è "ma quanti libri di storia e sul femminismo hai letto?". Mi fa piacere leggere quel che scrivi. Sono cose interessanti.

      Sai, dal modo in cui parlavano alcune femministe che conoscevo e dalle cose che dicevano si notavano più o meno questi messaggi:
      - la donna è di per sè superiore
      o
      - la donna è incapace di compiere violenza

      Prova a parlar loro delle violenze compiute da donne, che iniziano a dimostrarti subito l'innocenza femminile a prescindere da tutto quel che può succedere.

      Prova a parlar loro di Blokova e non di Kapo. Troveranno di sicuro delle giustificazioni anche lì.

      Che dire?

      Il femminismo è un'ideologia che a seconda del caso, usa parole, espressioni, giustificazioni, concetti, idee, teorie secondo cui la donna è meglio di un uomo, anche se entrambi appartengono alla stessa specie.

      A questo punto mi piacerebbe tanto citare Rino Della Vecchia che espone un suo pensiero in questo modo:
      "[...] l'osservazione che le donne tendano a presentarsi come vittime in ogni contesto è un luogo comune tanto che nella stessa letteratura femminista è facile trovare dei distinguo e accade che vi si stigmatizzino quelle donne che ancora cadono nell'antica lamentazione, piagnisteo indice di immaturità, tentazione rispetto alla quale è bene vigilare come di cosa non degna di un Genere che ormai ne ha fatta di strada e che deve abbandonare certi atteggiamenti del passato."

      ma anche le seguenti sue parole sarebbe bene pronunciarle nel momento giusto:
      "E' evidente infatti che più grande è il numero delle donne colpite da qualsiasi angheria più grande diventa la colpa maschile e così, mentre il male che le singole donne subiscono è tale a tutti gli effetti, diventa però al tempo stesso uno strumento della guerra morale antimaschile.
      [...]
      Descrivo la mia situazione in termini sempre più gravi, elenco dati sempre più allarmanti, aggravo la mia condizione di vittima per incrementare il tuo stato di colpevolezza, il tuo debito, la tua dipendenza.
      "

      Grazie per esser passato, Vince ;)

      p.s. Non so per quale motivo ma la tua mail non la vedevo più nella mailing list, ora la aggiungo di nuovo.

      Elimina
  3. Finalmente un po' di tempo, per risponderti, almeno brevemente! Poi, era ora che sistemassi la tua mailing list... per il carico di indirizzi che sicuramente contiene, non è difficile che alle volte ti salti qualcosa! Certamente i libri che ho letto non li potrei nemmeno contare, ma quello che mi distingue nettamente, è il fatto che tutti i concetti che esprimo partono dal mio pensiero attraverso la mia mano che scrive. Sono i parametri, ai quali mi attengo tassativamente, che fanno la differenza. Cerco di essere oggettivo nello scrivere e apodittico nel vedere le cose... sforzandomi di non emettere critiche o giudizi dal momento che ritengo ciascuno libero, ma responsabile però del suo pensiero e delle sue azioni.
    Poi, sono certo di non sopravvalutare l'elemento "androgino" del femminismo, da me rilevato, ed esclusivamente coniato; dato che posso ampiamente spiegare, nella mia solita maniera, apodittica, oggettiva e documentale... spero, di farlo al più presto... spero!!! Qui sta il nocciolo del problema, per me... non sottovalutarlo Jan! Sicuramete ti invierò, prima o poi del materiale... Non bisogna cadere nell'errore di ritenere il femminismo "esclusivamente" (dico esclusivamente!) un intento suprematista delle donne... che donne dovrebbero risultare, se vogliamo essere onesti intellettualmente... e che uomini le dovrebbero affiancare un domani! Non per niente ho posto sopra la questione in questi termini: "annientando l'identità femminile si distrugge l'identità maschile", cioè scambiando i fattori il risultato non cambia. È fantascienza, comunque... ma tentare non nuoce a chi possiede ricchezze e poteri che superano ogni immaginazione, e non vede se non il profitto e pensa solo in termini di dominio globale. Torno a ripetere che è possibile anticipare un concetto e comunicarlo essenzialmente, ma è impossibile darne anche una breve spiegazione in un semplice commento, specie quando si tratta di un argomento di tal enorme complessità... ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Vince.

      Hai ragione, il femminismo non si può riassumere in due parole. Io però tendo sempre appunto a sintetizzare tutto, forse pensando che così sia più chiaro.

      Comunque se scrivi un articolo, lo leggerò con molto interesse.

      Jan

      Elimina
  4. Posso sapere dove scrive vince? Forse la sua teoria ha dei collegamenti con la mia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ypsilon, mi permetto di rispondere, ma non nel posto di Vince. Dopo lo informo della tua curiosità.

      Comunque, per quanto so io, non ha un blog... ma alcuni suoi articoli li puoi trovare su http://antifeminist.altervista.org/
      (quelli che conosco io sono "Il fantomatico femminismo buono, La storia ignota della misandria, ma puoi trovare qualcosa anche su Fematrix se non sbaglio...")

      Ora gli scrivo... e ti farò sapere oppure ti risponderà direttamente lui ;)

      Elimina
  5. Quindi è questo Vince che ha scritto quei due articoli eccezionali. Sai Jan, probabilmente vale più un buon articolo che una pessima associazione. È anche grazie a lui che mi sono deciso definitivamente a dichiararmi antifemminista. Quello che mi chiedo, è perché queste cose che ha scritto Vince, non le capiscono anche gli altri QMmisti? Secondo me essere QMmisti senza essere totalmente antifemministi è antimaschile. Tu che ne dici?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che un qmista che pensa che non sia tutta colpa del femminismo, è sicuramente confuso. Ma è anche questione di scelta personale... uno potrebbe occuparsi esclusivamente della figura maschile nella società e non preoccuparsi del femminismo proprio.

      Elimina
    2. Beh! Neanche io penso che sia tutta colpa del femminismo. Infondo anche tu hai scritto che esiste un sistema che sfrutta il femminismo. Il punto è, che dire che di una parte del femminismo cera il bisogno, o che una parte del femminismo non è mai stata misandrica, significa degradare ingiustamente gli uomini, come se fossero vere tutte quelle palle sul fatto che i "maschi" non si sono mai fatti scrupoli nel picchiare, stuprare e schiavizzare le donne. Ciò implica un abbruttimento ulteriore degli uomini, come se non bastasse la verità, che è già piuttosto impietosa.

      Elimina
    3. Io credo che i migliori e più arguti QMmisti, siano gli antifemministi radicali. Infondo, per essere antifemministi radicali, bisogna vedere le donne e gli uomini per quello che realmente, nel bene e nel male, sono. Il non radicale invece, continua a sperare che le donne non possano essere, in maggioranza, divise in cattive e pecore. Pensano che ci debba essere una ragione eticamente sufficiente, per la nascita del femminismo. Come ammettere poi, che alcuni uomini si sono messi d'accordo per sostenere il femminismo affinché potesse rafforzare il sistema, mentre la massa degli stessi non capiva nulla? Soprattutto, bisognerebbe accettare la natura fallace di certi "valori" moderni. Tu certe riflessioni non le hai mai fatte, o non le hai ancora volute sostenere, altrimenti non saresti così fiducioso nella tecnica, ma un giorno capirai che non si può essere rispettosi della natura umana, senza essere più o meno antimodernisti e disincantati verso parole come "democrazia". Non sto dicendo che sono antidemocratico o che mi piacerebbe si ritornasse alla situazione etica e tecnica di 2000 anni fa, il mio discorso è più profondo di così, ma mi rendo conto che spiegarlo tutto in un post sia un po' complicato. Comunque ritengo, che per essere degli antifemministi definitivi e maturi, bisogna fare questi passaggi, che ho dovuto( mio malgrado), fare anch'io. Penso che li farai anche tu.

      Elimina
    4. Io a dire il vero rispetto chiunque si occupi della questione maschile. La questione femminile non mi ispira tanto, anche perchè spesso viene confusa col femminismo, cosa che non è proprio vera.
      A mio parere l'antifemminismo prevede qualcosa sia per i maschi che per le femmine, non solo per i maschi. Per questo penso che la questione maschile può includersi nell'antifemminismo, ma anche il contrario, a seconda di come vogliamo interpretarlo.

      Elimina
    5. Infatti io rispetto anche i non antifemministi che si occupano di QM, ma mi rendo conto che senza volerlo finiscono per essere antimaschili. Chiaramente il femminismo è una sciagura anche per molte donne, ma in un modo molto più sottile. Diciamo che le donne non prendono i pesci in faccia dalla società, come noi. A loro mancano soprattutto i veri uomini. Pensando solo per la nostra virilità penseremo automaticamente anche per loro. Ecco perché penso che la maniera più giusta di fare antifemminismo, sia quella dell'orgoglio maschile.
      Tanto per chiarire, essere orgogliosi delle caratteristiche maschili, significa essere orgogliosi anche della forza fisica e della competitività maschile. Ci sono antifemministi e altri QMmisti, che pensano che sia da stronzi avere certi atteggiamenti maschili e coltivare il proprio corpo. Probabilmente è anche una questione di ignoranza su come funziona la biologia umana. Detto semplicemente, se hai la giusta miscela di ormoni maschili, oltre a assere naturalmente tendente ad avere un corpo asciutto e muscoloso, sei tendente anche a tutti quegli atteggiamenti che certi definiscono, con intento dispregiativo, "machisti". Bisognerebbe rispettare di più la maschilità.

      Elimina
    6. Io rispetto la maschilità, ma non mi piace la concorrenza. A questa preferisco volontariamente la collaborazione. Forse perchè da piccolo sono sempre stato poco competitivo, non saprei.
      Che poi l'orgoglio non guasti mai, non c'è dubbio. Ma bisogna conoscere anche i confini di quello.
      Sai, credo che alcune caratteristiche che molte donne richiedono ad un uomo(coraggio, forza, decisione), l'uomo è liberissimo di non mostrare se pensa che per ciò non ne valga la pena. Questo mio pensiero credo sia molto in linea più con i qmisti che con gli antifemministi. Ma sai, vista la società di oggi, visto lo sfruttamento esagerato da parte femminile, quando da una parte credi abbia bisogno di un uomo vero e poi dall'altra lo faccia solo per convenienza... io a tutto questo risponderei con la mia forza passiva, evitando di reagire come un uomo. Non so se mi spiego.

      Ho qualche domanda da farti, Ypsilon. Cosa pensi delle esaltazioni del sesso femminile? Avrai sicuramente sentito parlare di: donne più forti, intelligenti, ecc, ecc...
      Tra l'altro un famoso pacifista Gandhi disse che le donne hanno una forza passiva maggiore di quella di un uomo. Cosa intendeva secondo te?

      Elimina
    7. La mia teoria personale (ancora in costruzione), è che l'uomo è edonismo e thanatos, mentre la donna è masochismo e eros.
      Sembra una contraddizione in termini, ma tutto ciò rispetta il concetto di dualismo presente nelle culture orientali. Solitamente, in qualche modo, l'uomo "base" non vuole soffrire, anzi vuole godere, ma al contempo è attratto in primo luogo dalla morte e dalla distruzione, mentre la donna "base" si trova nel suo elemento nel subire e soffrire, ma è attratta dalla vita e dalla creazione. Ovviamente tutti questi elementi stanno sia nelle donne che negli uomini, la mia è un'esemplificazione. Sulla base di tutto questo, direi che le donne hanno una capacità di sopportazione psicologica duratura passiva superiore, mentre gli uomini hanno una capacita psicologica di sopportazione breve attiva superiore. Esempio: un uomo resiste psicologicamente di più nel prendere botte se al contempo cerca di reagire menando, mentre la donna può subire percosse senza reagire più a lungo. Credo che Gandhi potesse intendere questo.
      Sulle "donne più forti", ti dico solo che tutto quello che diciamo sulle caratteristiche maschili e femminili, deve essere giustificato dalle regole dell'evoluzione. Per dire che le donne possano essere fisicamente superiori agli uomini, bisogna spiegare come mai l'evoluzione le avrebbe rese tali, ovviamente bisogna anche sapere quali sono le regole dell'evoluzione. Da poco ho sentito un'ignorante sostenere che "Darwin ci spiega che le persone si possono evolvere, e quindi un delinquente può diventare un bravo ragazzo". Questo modo idiota di intendere il Darwinismo, è talmente stupido che non lo voglio commentare ulteriormente. Credo che quando una qualità può servire nella sopravvivenza in natura, sia in gruppo che in solitaria, l'uomo base sia superiore alla donna base. Poi è anche vero che ci siamo sganciati da un po' dall'evoluzione per eliminazione fisica dei deboli, e di questo fin'ora ne ha fatto più le spese il genere maschile. Credo comunque che, in genere, gli uomini rimarranno superiori alle donne nelle caratteristiche di sopravvivenza, ancora per chissà quanto tempo.
      Comunque, essere uomini non vuol dire essere sempre competitivi, né difendere le donne tanto per fare i servi. Diventare maschi adulti ben formati, nella specie umana è purtroppo anche una questione di addestramento. Cioè, è come se tu avessi bisogno di diventare in un modo per essere completo, ma ci puoi riuscire solo tramite addestramento. Nessuno ti ha mai dato questo addestramento e allora non sai che fare. Cercare di diventare passivi è contrario alla natura maschile. Un uomo passivo non stara mai bene. Potrà persino godere se è un masochista, ma poi i suoi organi e il suo cervello degraderanno. Tu sei un uomo, quindi devi imparare, per stare bene e in salute psicofisica, ad agire. Questo non significa che devi scazzottarti o che devi essere un amante della guerra, tanto meno significa che devi rompere le scatole al prossimo con la tua competitività. Essere uomini significa essere equilibrati.

      Elimina
    8. Un'altra volta, grazie della risposta, Ypsilon.
      Perchè non ti apri un blog... hai molte idee e pensieri...

      Comunque, per quel che riguarda l'essere uomini, di sicuro ciò che distingue l'uomo dal non uomo è sicuramente il coraggio espresso in una qualsiasi forma.

      Io a dire il vero, sto male e già da un po' di tempo. Sarà la depressione o altro, non saprei... ma sento proprio la mancanza del coraggio... e mi dispiace per ciò. Preferirei volontariamente non essere passivo, ma sentendo che mi mancano le forze e le energie, non riesco a fare di più delle solite difese che ho. Diciamo che mi sento un po' come al proprio confine e rischio di cadere nel buio. So che nel passato sono già caduto e spero di poter rialzarmi.

      Saluti e grazie del tempo.
      Jan

      Elimina
    9. Grazie a te di questo spazio di libertà. <:0)
      Se posso darti due consigli, l'attività fisica e la formazione di legami affettivi nuovi, possono aiutare molto l'umore. Cerca di fare uno sport di squadra se ci riesci, altrimenti anche la pesistica va bene. Sono sicuro che il tuo umore è basso perché NON agisci, e meno lo farai, più diventerà difficile uscirne. Con l'azione arriva anche una migliore autostima.
      PS
      Il bello è che io ho problemi simili ai tuoi, solo che quello che dovrei fare io, e che in parte non faccio, lo consiglio a te.

      Elimina
    10. In fondo spesso consigliamo e aiutamo gli altri con ciò che non abbiamo noi stessi. C'è un disturbo che si chiama "ansia da prestazione", non so sei hai sentito. Lo dico giusto per fare un esempio. Ecco, le persone che ce l'hanno non riescono a star bene finchè non aiutano qualcuno. Ma anche la parola stessa lo dice: "ansia=tensione e paura", "da prestazione=da prestare a qualcuno".

      Per quanto riguarda lo sport, ho reiniziato ora che è diventato più caldo. Ho praticato per anni un'arte marziale, ma un po' per mancanza di soldi ho smesso. Continuo però a fare le passeggiate, corsa libera e andare in bici. Proprio oggi ho fatto un giro. Diciamo che lo stato cambia un po', ma dei cambiamenti radicali non succedono.
      Non mi verrebbe forse da dire tutto, ma in fondo sono sul blog e posso farlo, tanto chi mi conosce. Sono in terapia e prendo anche i farmaci, per il problema di cui parlavo prima. Non mi sembra una cosa di cui dovrei vergognarmi. Una cosa però la so certa, a volte la malattia può nascondere le qualità di una persona... quindi, direi che forse quelli che mi circondano non mi conoscono neanchè fino in fondo, ma nemmeno io stesso...

      Elimina
    11. Cazzo, mi hai inquadrato eh! ;0)
      Sì è vero, ho l'ansia da prestazione, e questo mi rende iperprudente, bloccato. Complimenti per la tua analisi dell'italiano. Io, che sono un fanatico studioso del significato proprio delle parole, non avevo mai notato quello che tu, da straniero, mi hai fatto notare.
      Caspita, non pensavo fossi tanto sportivo, però ti consiglierei di fare qualcosa di meno solitario. Magari non ti risolverà il problema, ma male non ti farà di certo.
      Nessuno dovrebbe mai vergognarsi di essere depresso e essere costretto a curarsi. La depressione è indotta da questo mondo di merda, e possono cadervici anche persone che scalano le montagne. Io in passato ho sofferto di vera e propria depressione, ma crescendo ho imparato a vedere le cose con un occhio diverso e, voilà... Ora al massimo sto giù per un po', ma poi passa. Certamente la depressione diminuisce le facoltà intellettuali (quindi anche quelle caratteriali e di spirito), ma al di la della malattia, nessuno si conosce se non si prova. Puoi credere che in una data situazione ti comporterai in un modo, ma stai certo che se non ti ci ritrovi veramente non puoi saperlo. Ecco, stavo per dirti di provare a fare più esperienze possibili, di rischiare, giusto quello che non faccio io. Meno male che internet mette in contatto persone come noi, che altrimenti non potrebbero conoscersi. Meno male, almeno per me. Secondo me sei un ragazzo veramente in gamba.

      Elimina
    12. No, tranquillo... non sono così come pensi. Non sono un gran sportivo. Tutto a livello dilettante, non agonistico.

      Credo che appunto le persone che facciano cose al livello dilettante, conoscano davvero quali siano le loro passioni. Questo perchè quando qualcosa lo si fa perchè lo si deve fare, ad esempio quando da piccoli ci viene imposto di praticare un certo sport o frequentare dei determinati corsi, non si è sempre consapevoli di ciò che piace o meno. Quindi uno può essere capace in molto, ma provare soddisfazione in poche cose.

      Sai che penso, che la società ideale sia quella dove ognuno fa quel che gli/le piace... anche come lavoro intendo. Spero ci si arriverà... ad un mondo dove gli hobby corrispondono ai doveri.

      Elimina
    13. Quello che dici è molto attraente, ma una delle cose che ho imparato e che sono i doveri a dare un senso alla vita, non i piaceri o i diritti. Una volta si viveva di doveri. Solo negli ultimi due secoli e un po', si sono andati via via affermando i principi dei diritti umani. Ciò corrisponde ad una accelerazione di quel processo di perdita di senso della vita, che ha colto gli esseri umani all'inizio della civiltà. Mi rendo conto che provare qui adesso a spiegare nel dettaglio cosa intendo, potrebbe essere un po' problematico. Per adesso mi fermo qui, ma tu ormai hai capito che non comunichi con un pazzo maniaco nazista, quindi rifletti su questo concetto. Magari lo troverai interessante.

      Elimina
  6. Dimenticavo, ci ho pensato a fare un blog ma non sono molto ferrato con internet e computers. Se alla fine dovessi decidere di fare questo passo, mi aiuteresti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che ti aiuterei.
      Dirò in formato anonimo, che già ho provato ad aiutare un qmista a creare un blog e ci eravamo pure incontrati. Io non è che sia un genio, ho bisogno di tempo. Purtroppo non mi ha contattato più, era troppo impegnato forse... spero di risentirlo ancora.

      Comunque, se hai bisogno di consigli, ecc... scrivimi pure sulla mail che ti aiuto.
      Jan

      Elimina
    2. Grazie! Al momento sto valutando pro e contro, questo decisamente un pro.

      Elimina
  7. Chiedo scusa per non avere risposto, in primis a Ypsilon e poi a Jan che diverse volte mi ha inviato messaggi tramite Facebook... da qualche mese sono talmente impegnato per cui la sera, quando rientro o sono in casa, evito anche di entrare in Internet o di leggere i messaggi, per concedermi un po' del necessario riposo... spero, quanto prima ─ anche se non subito ─ di rimettermi in carreggiata.
    Quello che, in effetti, assorbe i miei margini di tempo ─ intellettalmente parlando ─ sta nella mia approfondita ricerca, studio, riflessioni, analisi, parallelismi, ecc. che attualmente mi impegnano, a parte le scusanti...

    x Ypsilon: ti ringrazio della tue parole! Per adesso ho scritto anche diversi commenti in forum, siti, facebook e nel blog di Jan, col nick "Vince" (anche se sembra che ci sia qualcun altro "vince" in circolazione nel web... che non sono io!). Ma dalla sostanza ti accorgerai, sicuramente, quali sono gli scritti di mio pugno! Comunque, ti assicuro, che al momento avrei tante di quelle cose (tantissime...) da scrivere (della storia segreta quella vera, reale e razionale, che non è quella viscerale o fantasiosa, perfida, mistificata, falsa (femminil-femminista), standardizzata, cioè "essoterica") sull'argomento femminismo & company... mi riservo (spero... perché ce l'ho a cuore) di pubblicare qualcosa in un futuro non lontano, in un sito o blog dedicato e personale...

    x Jan: tranquillo, appena possibile, sarò presente! Scrivimi quando ritieni di voler confrontare o sviluppare idee e concetti, ritenuti tabù in una società, a mio avviso, per antonomasia, oscurantista come quella attuale... Prometto di controllare più spesso le caselle postali e Facebook!
    Grazie...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Vince della tua visita.
      Tranquillo, fai pure con calma... nessuno è mica obbligato ad entrare sempre ;)

      Jan

      Elimina
    2. Beh, scusarsi è quasi esagerato, ma noi siamo persone un po' permalose (è per questo che combattiamo il sistema), di conseguenza siamo anche persone molto rispettose. Vince, continua a scrivere, anche se coloro che guadagneranno dalla tua lettura non te lo faranno mai sapere. Ti voglio dare solo un consiglio: non essere mai troppo aulico. Il saggio dice: "parla allo scemo del villaggio ti capirà anche il dotto".

      Elimina
  8. Capisco caro Ypsilon... devo confessarti che lo faccio intenzionalmente! Però, se ci fai caso, i concetti e le idee che esprimo, al di là delle parole, sono naturalmente intuibili e comprensibili incosciamente, anche se purtroppo non corrispondono a quelli della gran massa della gente a causa della sovversione, di vecchia data, degli improvvisati o mirati pastori... La gran massa della gente, si sa, che è da sempre inaffidabile, specie in simili argomenti non "politicamente corretti". Per adesso cerco di attirare ─ per quel poco che faccio ─ quella parte limitata di persone serie, vere e che desiderano solo affinarsi e non fare proseliti personali... Il momento attuale è difficile, per cui la massa si rivolge altrove... ma prima o poi ─ spero al più presto ─ il vento dovrà cambiare. A dire il vero, seppur molto, ma molto lieve... sembra però che qualche fogliolina ogni tanto si muova. Urge, per adesso, che tra il gruppetto antifemminista si formi un'identità e unità di pensiero, più che mirare adesso al raggiungimento di un numero più grande di persone. Anche questo, indubbiamente, deve realizzarsi, ma la gran massa, sensibile al potere del denaro, si orienterà, nel momento storico che sopraggiungerà certamente, solo per necessità e contingenze varie, più che per gli ideali e per una reale comprensione del gravissimo problema che porta in sè il femminismo, intimamente fuso con le dottrine devastatrici del mondialismo che l'ha ispirato... almeno fino ad ora! Un'ultima cosa.. nota la comprensibilità del seguente concetto, stigmatizzato nel Vangelo: Gesù ha un modo di esprimersi esoterico e essoterico contemporaneamente. Così da attirare i pochi adatti allo scopo, vero e serio, divulgativo e susseguentemente un numero vario e grande di persone, colte o meno...

    RispondiElimina

NOTA IMPORTANTE:
Firmarsi è segno di educazione!