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30 novembre 2012

Fama: malattia del borghese

"Hanno diritto alla fama soltanto le persone eccezionali: la fama si acquista solamente con meriti eccezionali. Tali meriti derivano o da azioni o da opere".
A. Schopenhauer


[femmina,barbie,ragazza o giocattolo]Il desiderio di essere famosi ormai è il desiderio di molti individui. Quello che fa perdere la testa a milioni di persone e che contribuisce alla globalizzazione della nostra società, facendoci perdere anche i valori. Ci sono veramente pochi soggetti che riuscirebbero a rinunciare ad essere popolari.

Andy Warhol(pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense) dice che "nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti". Sentendo le sue parole viene quasi da pensare che essere famosi sia addirittura un bisogno vitale di ciascuno di noi. Ma se tutti devono essere famosi, allora il vero senso della popolarità si perde completamente, poiché non è normale che lo sia chiunque.

Quando si parla di successo non si intende necessariamente che esso stesso debba essere un effetto del talento. Alcuni diventano famosi per le proprie capacità o qualche scoperta, gli altri per avere un vero talento o semplicemente per la fortuna.
Ad esempio ci sono scienziati che diventano famosi perchè fondano delle tesi molto importanti. Einstein, Newton e Leibniz potrebbero essere degli esempi. Ma forse loro non si sono nemmeno posti lo scopo di diventare tali. Forse non volevano che li conoscesse tutto il mondo. Magari è stato un colpo di fortuna a renderli famosi. Chissà... nemmeno loro sarebbero a conoscenza di una risposta certa, eppure sono rimasti nella storia dell'umanità.

Nei giorni d'oggi la maggior parte della gente famosa non ha nessun tipo di talento, iniziando dalla televisione italiana, dove quasi chiunque può finire e finendo con la politica.


[vuole diventare famoso]

Qualche anno fa è stato creato un documentario intitolato “Videocracy - basta apparire”, che è stato interdetto quasi da tutti i canali televisivi, ma che però ha fatto un bel giro nella rete internet. In questo documentario si mostra assai bene la cosidetta malattia del borghese, la fama. Come esempio possiamo prendere le tantissime ragazze che tentano di apparire sullo schermo, facendo le veline. Figuriamoci se ci vuole almeno un po' di talento per farlo, basterebbe ovviamente avere un bel corpo e corrispondere al modello sociale che va di moda. Un'altra persona voleva invece soltanto andare in televisione, con lo scopo di poter poi vedere se stesso sullo schermo, anche per qualche istante.


[donne/femmine che vogliono diventare delle veline]

Ma se è davvero un bisogno vitale questo, allora non siamo delle persona con capacità critiche. Non è normale porsi lo scopo di base di apparire in un mezzo di comunicazione. E' da completi schiavi sociali!

Tutto questo può essere liberamente paragonato anche al bovarismo ad esempio. Ciò a cui aspira una persona mediocre volendo essere in mezzo alla gente ricca, ciò che vorrebbe avere intorno a se, senza nemmeno pensare ad altri.


Grazie ai mass-media oggi è molto più facile soddisfare il bisogno della fama. Su internet possiamo vedere tante persone che lo fanno. Un esempio può essere un comico con il pseudonimo Frank Matano. E' un uomo che diventò famoso quasi in tutta l'Italia per i suoi scherzi telefonici fatti alla gente comune. Questo grazie anche ai social network, senza di cui forse non avrebbe raggiuto un tale successo. Ovviamente avrà anche un talento di far ridere la gente, ma i mezzi informatici hanno sicuramente giocato un ruolo molto importante nella sua carriera.

Ci sono veramente tantissimi esempi che potrei fare, ma basterebbe farne solo uno per far capire che la fama è qualcosa che sviluppa l'egoismo in un essere umano, per poi renderlo completamente insensibile e privo di alcun affetto. Sarà forse la colpa dei soldi o magari è solo una malattia, non saprei.

La fama colpisce in gran parte gli artisti, soprattutto gli attori del cinema. Esistono quelli che perdendo la popolarità diventano alcolisti, drogati, mentre gli altri si suicidano. Tutto ciò è davvero molto diffuso tra le persone fragili e vulnerabili.

Per proteggerci basterebbe semplicemente non esagerare ed essere noi stessi, anche accontentandoci di quello che abbiamo, senza desiderare l'impossibile.

Dunque, la fama non è un nostro bisogno vitale e neanchè obiettivo, ma qualcosa che ci è stato imposto dalla società. Basta non seguire la folla, basta fregarci di ciò che pensano gli altri, basta infine essere noi stessi per capire chi siamo davvero.

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6 commenti:

  1. Grande articolo :)
    anch'io ho visto Videocracy... se non sbaglio questa estate su La7.
    Posso dirti una cosa? Ho sempre avuto paura della popolarità. Mi darebbe fastidio vedere la mia immagine personale che circola, la gente che guarda (troppa), le possibili infamie che possono giungermi, che veda sputtanata la mia vita e distrutta la mia personalità...
    piuttosto che diventare famoso facendo lo scemo e fungere da concime per il popolino...
    al massimo, se dovessi diventare famoso, vorrei almeno esserlo per qualcosa di importante ed utile per la gente... Gandhi è diventato simbolo della pace, della rivoluzione non-violenta, un modello corretto da seguire... non di certo essere un pirla.
    Ma per il resto preferirei rimanere sconosciuto.
    Ciao,
    Caparexa

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  2. Grazie Capa!
    Sì eh, la definizione di "popolarità" è completamente cambiata. Nei decenni scorsi non tutti potevano esserlo, oggi davvero chiunque...
    Quei personaggi popolari come gli scienziati, ed in genere coloro che hanno fatto qualcosa sono un esempio di persona con talento.
    Purtroppo oggi il mondo va così...

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  3. Scrivo senza il mio account google xké il mio PC é in coma, ma sono proprio io.
    Ke dire, non solo do ragione all' articolo ma mi ci identifico in parte, poiké pure io, ho un canale youtube e ho creato dei personaggi "pubblici", poco conosciuti, ma pubblici.
    La ricerca della fama è un modo per colmare un vuoto, chi vuole attirare l' attenzione con qualunque mezzo, o è molto narcisista, o al contrario, si sente molto sola ed insicura e ha bisogno del riconoscimento degli altri per poter esistere. Piu' che un segno di egoismo, Jan, io lo chiamerei egocentrismo.
    Riguardo ai social network, vorrei fare una distinzione significativa: vi sono siti di semplice " condivisione" che in teoria dovrebbero porre gli utenti allo stesso piano in modo che essi possano corrispondere su hobby in comune, dopo ci sono i siti di "promozione personale" in cui si vede di tutto e di più. Io sono inserita nella comunita' di Youtube da 3 anni ormai, purtroppo noto che sta prendendo una piega molto più esibizionista a gratis di quanto non fosse 3 anni fà.

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  4. Ciao Woody.
    Guarda, creare un canale youtube, un blog, un qualcosa di tuo non è necessariamente cercare la fama. Anche secondo me può aiutare chi è solo e si sente male. Io inizialmente creai il blog proprio per quel motivo, a parte il fatto che scrivevo già il diario... ho iniziato a scrivere anche i post pubblici. Man mano, andando avanti ho quasi smesso di scrivere il diario, perchè mi soddisfacevo di ciò che facevo qui.
    Comunque, se hai qualche problema con il pc, dimmi, magari ti dò una mano.

    Ciao :)

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  5. Concordo con ciò che hai scritto,e grazie di esserti iscritto! Seby(destinazione 5°Dimensione)

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  6. Bastava anche il primo commento ;)
    Prego, Seby.

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