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24 novembre 2015

Meritocrazia femminista

Qualche mese fa decisi di iscrivermi ad un corso professionale finanziato dalla regione. Lo faccio ed intanto chiedo informazioni riguardo i candidati. Nel mentre compilo una scheda dove c'è il campo riguardante il mio livello d'istruzione, mi viene detto che la precedenza viene data a coloro che hanno la licenza media e ai disoccupati. Avendo il diploma delle superiori penso che non mi chiameranno visto che ci sono molti che il diploma non lo possiedono, così inizio un altro percorso formativo.


Dopo un paio di settimane vengo contattato dall'ente che organizzava il corso professionale e mi dicono che si può fare un test d'ingresso. Mi metto d'accordo sulla data e arrivo a fare il test. Il risultato è che tra 140 persone ne dovevano scegliere 40 dopo quel test. Ero il 14esimo nella lista con un punteggio di 30/35. “Bene” penso. Manca soltanto il colloquio conoscitivo/motivazionale che selezionerà da questi 40 ammessi 20 che frequenteranno il corso. Vado al colloquio entusiasmato. Insomma, le solite domande: “perchè hai scelto questo corso?”, “cosa vorresti fare nel futuro?”, “che lavori hai fatto in precedenza?”, “quali sono le qualità che bisogna possedere per essere brillanti in questo lavoro?”, ecc. Il colloquio durò più o meno 25 minuti. Alla fine saluto le due donne che si occupavano della selezione e convinto che sia andato bene, inizio a fare i miei piani. Penso che lascerò il percorso formativo attuale e mi indirizzerò in quell'altra direzione visto il risultato positivo sia del colloquio che del test d'ingresso.

Nella data in cui dovevano pubblicare i risultati di selezione mi rendo conto di non essere presente nella lista degli ammessi. Sarà sicuramente andato qualcosa storto o ci sarà stato un errore (penso), non è possibile che io non sia stato selezionato. A quel punto prendo le due tabelle (quella degli ammessi al colloquio dopo il test d'ingresso e quella degli ammessi al corso) e le paragono notando una cosa interessante. 15 dei selezionati sono di sesso femminile. E questo non è tutto. 9 di queste femmine hanno un punteggio più basso del mio. Come si spiega questa cosa? Beh, ho deciso di chiamare l'ente e di chiedere spiegazione:
Buongiorno, sono uno degli ammessi al colloquio conoscitivo/motivazionale. Vorrei capire come mai non sono stato selezionato per frequentare il corso. Ho notato che nella graduatoria hanno preso persone che hanno ottenuto un punteggio più basso del mio. Com'è possibile che loro siano stati ammessi ed io no, visto che era un colloquio conoscitivo e motivazionale e non di verifica delle conoscenze?”.
Dopo qualche giorno dalla mia telefonata mi richiama una donna e mi spiega la situazione:
“Guardi, non è il primo che si rivolge con questa domanda. Ce ne sono stati alcuni. Diciamo che sono stati selezionati quelli che ci sono sembrati più idonei. In quanto a me, io non ho fatto la selezione, per cui, non posso dirLe com'è andato il Suo colloquio. Diciamo però che c'era una quota riservata alle donne visto che era finanziato dalla regione e la selezione non è stata proprio per meritocrazia pura. Se desidera, organizziamo l'anno prossimo un corso simile e se è interessato posso inserirla nella lista d'attesa.”
Sentito questo le risposi soltanto:
No, grazie. Se sarò interessato, vi chiamerò io stesso, arrivederci.
Morale della favola? Perchè fare un test d'ingresso e poi dei colloqui se poi si sa che la maggior parte di quelli che frequenteranno il corso saranno femmine? Per me questa è pura ipocrisia femminista. A questo punto, visto che parliamo di parità, mettiamo le quote rosa pure nei cantieri e nelle miniere, per equiparare le due parti giustamente, visto che ancor oggi anche dopo la cosiddetta emancipazione femminile le morti sul lavoro restano ancora 97% uomini-maschi.

Poi diciamo che le donne sono più brave a scuola, all'università e in genere superiori. Ma se sono così superiori, a cosa servono a loro le quote rosa? Perchè non dimostrano la loro superiorità con i fatti e con le loro stesse forze? Lo dico, nonostante odio questa parola (superiorità) poichè per me ha un gusto razzista.


Cos'è la parità? Se ci sono 10 uomini e 10 donne che frequentano un corso, è parità. Se ci sono 15 donne che frequentano un corso per 20 persone, è parità. Tanto a chi importa se ci sono più donne che uomini?! Se è il contrario (cioè 15 uomini e 5 donne), è discriminazione maschilista! Dov'è finita la meritocrazia?

Care mie, sappiate che un giorno questa “parità” vi si rivolgerà contro, proprio quando arriverà il momento in cui rimarrete sole, senza marito, senza amore, ma sarete sicuramente “indipendenti”. Lottate pure per quest'indipendenza e vedremmo a cosa porterà l'umanità.

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9 commenti:

  1. Buongiorno
    le quote rosa a mio avviso rientra tra la categoria delle più grandi offese che una donna debba sopportare.
    Ritengo inammissibile che una donna "con tutte le carte" in regola,possa coprire un ruolo sentendosi dire che lo copre "non per merito,"lo ritengo davvero umiliante, frustrante che dopo tanti sacrifici sia economici da parte dei genitori e suoi a stare ore e ore a studiare con ottimi risultati abbia un lavoro solo xchè... DONNA????Ma scherziamo?Anche se sappiamo benissimo ( inutile fare gli ipocriti) di quanto favoreggiamento ci sia tra uomini stessi,un favoreggiamento che esiste, eccome se non esiste,tramandato da maschio a maschio e questo come lo chiamiamo : quote azzurre?
    Le donne non hanno bisogno di occupare un posto come se fosse dato loro un contentino ( tieniti il posto..ma ora fai la brava..nn piagnucolare) perchè sappiamo benissimo che se tu pezzo di...mi dai quel posto è solo perchè vuoi farmi il lavaggio del cervello manovrandomi col solo scopo ossia quello di raggiungere il tuo obiettivo sia politico o altro.Le donne hanno il diritto di essere messe in condizioni di crescere un figlio e lavorare allo stesso tempo e non ditemi che ciò non è possibile,più che quote rosa occorrono strumenti di supporto, e nn privilegi che forzino la rappresentanza solo perchè appartenenti ad una casta .
    Ma possibile che in questo Paese le cose vadano al contrario di come dovrebbero andare?Prima le donne vengono scartate da posti a loro competenti perchè nn indossano i calzoni e adesso invece per averlo vengono sminuite ..tutto questo è assurdo..
    Tutto questo porta solo ad un divario sempre più cinico tra uomini e donne,alimenta di più la rabbia tra i due sessi...e poi ci scandalizziamo se ci viene detto : donna schiava zitta e lava!
    Le quote rosa sono discriminatorie, pericolose ma soprattutto inutili,un posto di lavoro si conquista ad armi pari.
    Lorella

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    1. Buonasera Lorella

      "Anche se sappiamo benissimo ( inutile fare gli ipocriti) di quanto favoreggiamento ci sia tra uomini stessi,un favoreggiamento che esiste, eccome se non esiste,tramandato da maschio a maschio e questo come lo chiamiamo : quote azzurre?"
      E qui di che tipo di favoreggiamenti stai parlando? Favoreggiamneti del passato, del presente... ? Che favoreggiamenti hanno gli uomini oggi, Lorella? A me sembra che la storia sia cambiata, che gli oppressi (femmine) siano diventati anche indirettamente oppressori.

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  2. Io nn capisco come mai in tutto quello che ho scritto ciò che ti colpisce sia questa frase:favoreggiamento tra uomini!
    MI chiedi di che tipo,bene io mi riferisco a come gli uomini diano + credibilità,+affidabilità a chi è del loro stesso sesso,anche se nn sia poi così tanto affidabile pur avendo a che fare con donne che magari invece sono alla loro stessa altezza lavorativa o superiore,a questo punto sono io a chiedermi: xchè?
    Sul lavoro bisogna assumere la ""persona"che è più competente,e poi so che in questo caso nn c'entra ma mi sono stancata di sentir dire: le donne andassero a lavorare in miniera o a combattere se davvero vogliono le pari opportunità,ma davvero credete che sia questa la vera superiorità da parte degli uomini?Vi assicuro che quando c'è da difendere la propria casa, la propria terra e i propri figli, uomini e donne hanno la stessa forza e muoiono allo stesso modo.(era solo una parentesi)
    Lorella

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    1. Mi colpisce perchè io di favoreggiamenti tra uomini personalmente ne ho visti ben pochi. Se stai insinuando qualcosa riguarda l'amicizia tra gli uomini che è molto più forte di quella tra le donne, allora ti posso capire. Ma ci sono pro e contro. Molte donne si sentono tirate in causa quando ne viene offesa una, gli uomini al contrario se ne fregano. Per quale motivo? Vorrei saperlo anch'io.

      Voglio dirti questo, cara Lorella. A livello legislativo, culturale, materiale avete ottenuto più del necessario.

      Il mio dire che le donne, anzi, le autorità dovrebbero pretendero le quote rosa anche nelle miniere era un modo provocatorio per farvi svegliare e capire che state andando troppo oltre con questi diritti che nemmeno le categorie protette hanno.

      Io non credo nella superiorità di un individuo verso un altro. Mi sono sempre detto: "se hai un punto di forza, avrai anche un punto debole". Il punto di forza delle donne in questo caso è il loro linguaggio, il punto debole - l'esagerta emotività... che paradossalmente contribuisce anche al punto forte (la parola). Pensa cosa può fare una donna con le parole: condannare ingiustamente o calunniare, umiliare, deridere, uccidere (anche in modo indiretto).

      Siete talmente preoccupate della propaganda che vi hanno messo in testa queste autorità femministe che non vi rendete conto neanchè di ciò che siete diventate grazie all'emancipazione e al progresso.

      Poco fa ho sentito una storia. In un locale un tizio parlava con una ragazza. Ad un certo punto ha espresso un suo parere riguardo un argomento. La tipa si incazzò e gli versò un bicchiere di un drink che beveva ed inizio ad etichettarlo come maschilista (o roba del genere) lamentandosi ai suoi amici e amiche che a loro volta gli versarono in faccia delle bevande e poi lo buttarono fuori dal locale. Ecco cosa può fare la parola di una donna che non è d'accordo con un semplice parere, figuriamoci cosa succede con i padri separati che si suicidano perchè rimangono senza amore, figli, casa...

      Ho visto tanta di quella merda che tu non puoi immaginare: biblioteche per sole donne, favoritismi a scuola, denigrazione del genere maschile da parte di professori e professoresse, abbassamento di voti da parte di insegnanti femministi contro studenti maschi, la discriminazione stessa che ho descritto nell'articolo.

      E dopo tutto questo vieni a parlarmi di privilegi maschili? Privilegi del passato semmai, e chissà se si possono chiamare così. La famiglia patriarcale non era istituita dall'uomo medio ma dal sistema! L'uomo moriva e muore ancora sui posti di lavoro, la donna stava a casa a badare i figli non perchè il marito era uno stronzo maschilista e lei povera oppressa dalla cultura patriarcale ma perchè i tempi erano così.

      La maggior parte delle rivoluzioni le hanno compiute gli uomini. Il diritto al voto lo hanno ottenuto gli uomini e poi lo hanno esteso anche alle donne (durante il fascismo). Quando avvenne l'epoca dei lavori prestigiosi, è allora che certe donne iniziarono a manifestare per avere un lavoro e non solo badare ai figli, è allora che arrivò la famosa e futura donna in carriera!

      Ora rispondimi, cosa hanno ottenuto le donne con la loro emancipazione? Il divorzio, l'aborto, l'affido (condiviso - si fa per dire) dei figli dopo il divorzio, il diritto di indossare i pantaloni, il diritto di fumare (che non avevano), le quote rosa, i parcheggi rosa, le agevolazioni fiscali per le imprenditrici,... ? Potrei continuare ancora ma mi fermo qui.

      Rifletti, Lorella, rifletti bene e ragiona su ciò che stai vivendo, su quel che ti circonda, su chi ti comanda davvero... quando capirai che non è il patriarcato, farai un passo in avanti!

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  3. Hai subito un'ingiustizia ma penso sinceramente che tu debba far pace con il genere femminile... perché altrimenti rischi di diventare come certe femministe!;)
    Una persona è una persona, a prescindere dal suo sesso. Ci sono le persone buone, quelle crudeli, quelle capaci, quelle approfittatrici... ma dipende dallo spirito non dagli organi genitali.
    Buon Natale.

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    1. A dire il vero, è da un po' che ho fatto pace col genere femminile. La cosa con cui non riesco a far pace è un'ideologia sessista: il femminismo, ormai introdotta nella società, nelle istituzioni, nella legislazione e nella mentalità di molte persone.

      Io sono antifemminista, e l'errore che spesso si fa è dire a queste persone di smettere di essere incazzati con le donne. Ma le donne qui c'entrano e non c'entrano, perchè ci sono anche uomini femministi che favoriscono queste discriminazioni. In genere, in gran parte la responsabilità della situazione di oggi è prevelentemente dell'uomo che si fa plasmare dalle lamentele femministe e della donna che continua a chiedere, quando ormai la parità ha raggiunto l'apice.. e l'ha anche sorpassato.

      C'è una citazione interessante di George Orwell dal libro "La fattoria degli animali":
      "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri."
      Questo definisce molto bene l'ipocrisia delle femministe che chiedono uguaglianza... ma non si rendono conto (o forse sì) che ormai la donna occidentale è più uguale dell'uomo.

      Il fatto è che oggi l'uomo non capisce neanchè di essere discriminato e demonizzato, e chi si rende conto, spesso fa "mea culpa" perchè si sa che è lui che è sempre violento, assassino, orco... e lei - un angelo innocente che ha bisogno di favoritismi, un po' come al tempo del patriarcato (che le stesse femministe definiscono oppressivo nei confronti delle donne, il che è una menzogna colossale).

      Per quel che riguarda il diventare come certe femministe, ti dico solo che mi limito a criticare il loro racconto della storia (ossia: maschio oppressore, donna vittima) che ormai da decenni ha preso piede, denuncio le ingiustizie subite per colpa del femminismo, denuncio il loro sessismo anti-maschile, denuncio le leggi anti-maschili, la negazione dei diritti riproduttivi, l'imposizione della paternità e sopratutto la falsificazione delle statistiche sulla violenza subita dalle donne e sul femminicidio (termine introdotto da pochi anni che di per sè è forte ma contiene un falso allarme, poichè se ci fosse una guerra contro le donne, ce ne saremmo accorti). Ciò che è cento, diventa duemilla, ciò che è duemilla diventa duecentomilla, e così via. Tant'è che nell'Amnesty International fu introdotta la statistica sulla violenza sulle donne e sul femminicidio, che guarda: era definita la prima causa della morte delle donne (menzogna, la prima causa è il cancro) ma poi questa statistica fu rimossa dall'Amnesty perchè si sono resi conto che era gonfiata.. ma era troppo tardi poichè era già penetrata nei TG, nei media, nella mente delle persone che ancora continuano a credere che il femminicidio sia una realtà. E' una realtà che comprende pochissime vittime. Un padre pensionato che amazza la moglie pensionata perchè non sa come andare avanti, mi sembra strano che venga definito femminicidio, il che vuol dire che quell'anziana fu ammazzata in quanto donna.

      Volevo dirti, Mr. Loto... che quel che cerco di fare è prevalentemente la controinformazione ed il risveglio delle coscienze nelle persone. Chi vuole dormire, dorma... chi vuole distinguere il falso, il costruito, il manipolato dal VERO... è sempre una persona coraggiosa che non si spaventa davanti a ciò che pochi uomini riescono a smentire per la paura di essere definito misogino, maschilista, malato di mente.

      Anche se non condividi le mie idee, io comunque ti ringrazio del tuo commento e del "buon natale".

      Altrettanto, e scusa il papiro... ma quando si tocca l'argomento che deve emergere in quest'epoca storica, considero giusto portare i fatti alla vista.

      Saluti

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  4. Ciao Jan,
    mi ha colpito questo passaggio :

    Chi vuole dormire, dorma... chi vuole distinguere il falso, il costruito, il manipolato dal VERO...

    (mi scusi ma ci aggiungo): lo faccia !
    ma non per sembrare ''coraggioso '' riuscendo a smentire la paura di essere definito ; misogino, maschilista o malato di mente ma per cercare la RAGIONE VERA della nostra esistenza su questo pianeta....quella stessa ragione che stiamo perdendo annientandoci l'un l'altro...forse appoggiando una persona che credo abbia capito molto più di altri da dove bisognerebbe ripartire, cito un suo piccolo passaggio :

    '' Primo, un intervento di storica portata, una vera e propria rivoluzione culturale, a livello scolastico, dove l’istituzione scuola si prefigga come prima ragion d’essere non più l’insegnamento di una lista di materie, ma l’istillare nell’individuo il senso della sacralità, unicità e dignità del suo valore in quanto essere umano di per sé, indipendentemente da qualsiasi altra cosa, a prescindere dalla sua provenienza, cultura, o capacità individuale. Qualsiasi valutazione basata sulla sua abilità nel macinare nozioni e nel ripresentarle ben confezionate deve essere secondaria, e gli insegnanti coltiveranno negli alunni il principio secondo cui mai un fallimento in queste secondarie valutazioni va tradotto in una ferita al valore personale, ovvero in perdita di autostima, che è perdita di amore per sé stessi. Oggi queste sciagure sono la regola.....''

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    1. Interessante la citazione che riporti. Ma vedi, io cerco di focalizzarmi su un argomento specifico, tu invece cerchi di prenderli tutti e metterli in un unico insieme. Non dico che sia sbagliato, anzi, ma forse è una visione più generalistica.

      Lo so che da un punto di vista è sbagliato combattere certe battaglie (microscopiche) e vedere invece le cose macroscopiche. Ad esempio a volte per cambiare tema e non pensare al femminismo, mi guardo un film sugli ufo iniziando a trovarmi in tutto un altro mondo chiedendomi "ma ha senso quella mia lotta contro il femminismo quando fuori c'è il mondo del mistero?" Ma poi torno con i piedi per terra e dico "fino a quando saremmo qui, dovremmo combattere... purtroppo" poi quando si vedrà magari conosceremmo un mondo diverso da questo e non dovremmo più lottare.

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NOTA IMPORTANTE:
Firmarsi è segno di educazione!