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17 luglio 2015

Come continuare?

Sto attraversando un periodo molto difficile della mia vita. Forse non me ne sto rendendo conto ma è così. Ormai ho finito gli studi. Ho tentato di lavorare, senza grande successo però. Mi sembra di essere un fallito, uno senza grinta e forse speranza. E qui mi contraddico perché poco fa parlavo proprio di speranza, sì. La speranza di rivedere una persona che forse darebbe un senso a ciò che vivo attualmente.



Penso e ripenso a lei e capisco che praticamente siamo due estranei che non si sono mai conosciuti, ma c'è qualcosa che ci rende simili. Forse simili non è il termine giusto. E quale sarebbe quello giusto? Bella domanda.

Io penso che anche solo rivederla mi basterebbe. Anche se non abbiamo mai comunicato apertamente, anche se ciò che accadeva tra noi era ciò che accadeva tra molti altri, cioè l'indifferenza. E' strano pensare che proprio lei possa leggere queste parole. Ma non ho paura di mettermi nel ridicolo, non ho paura di sfogarmi e scrivere quel che sta dentro il mio cuore. Io ho solo timore che a lei possa succedere qualcosa o che diventi ciò che non desidera di essere, o che non desidero io che lei fosse.

C'è inevitabilmente qualcosa che si lega al mio malessere interiore con tutta questa storia, a quel malessere che ti fa quasi impazzire di non poter far nulla. Magari è proprio quel non far nulla che tiene vivo tutto ciò che si prova. Magari se si facesse qualcosa di sbagliato, crollerebbe subito tutto e diventerebbe banale, senza senso. O forse no. Chi lo sa...

Non so che altro scrivere. Probabilmente starò vivendo un'altra mia crisi oppure semplicemente capendo come stanno veramente le cose. Ma come continuare con quel che si ha dentro? Cosa fare... ?

10 commenti:

  1. Ciao Jan, tieni duro.
    I tempi sono difficili un po' per tutti ultimamente, soprattutto per quanto riguarda il lavoro. Io ormai sono più di 6 anni che sono nella tua situazione e non ho idea di come io faccia a sopportarlo. La grinta difronte a certi problemi dopo un po' passa a tutti.

    Per quanto riguarda il vero motivo per cui hai scritto questo post, posso solo immaginare come ti senti e cosa sia successo realmente....anche se le tue parole mi hanno trasmesso un sentimento che conosco bene.
    Ti sembrerò un po' pessimista, o forse un guastafeste... ma nella mia vita ho imparato che in certe situazioni è meglio non entrarci a priori, anche se non è così facile. E' brutto quando ci si affeziona ad una persona e poi alla fine ti accorgi che la cosa non è reciproca.
    Spesso noi cerchiamo o aspettiamo qualcuno che possa dare un senso alla nostra vita ma non ci rendiamo conto del fatto che solo noi possiamo dare un senso alla nostra vita e alle situazioni che viviamo. Legarsi a qualcuno con tutto noi stessi è il modo più veloce per farsi del male. Ci si ritrova in una sorta di dipendenza che sembra non lasciare scampo.
    Non so cosa sia successo... ma se la cosa è definitiva ti posso assicurare che col tempo queste sensazioni scompaiono lentamente, o almeno i loro effetti negativi. Però ti posso assicurare che il ricordo, quello si che rimane. Comunque ed in ogni modo. Il tempo non guarisce le ferite, come si dice... però contribuisce a lenire il dolore, quello sì.
    Purtroppo non posso consigliarti cosa fare e come fare per andare avanti, visto che non sono al corrente del tuo vero problema.
    Ti posso solo dire di non demordere e di farti forza, di più non posso fare.

    Spero che in qualche modo le mie parole ti siano state di aiuto, anche se non credo... non ho detto poi molto.

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  2. Già, legarsi a qualcuno. Purtroppo la mia convinzione che la "cosa" sia reciproca è troppo forte per lasciar perdere.

    Grazie delle tue parole, Xander.

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  3. ''Penso e ripenso a lei e capisco che praticamente siamo due estranei che non si sono mai conosciuti, ma c'è qualcosa che ci rende simili. Forse simili non è il termine giusto. E quale sarebbe quello giusto? Bella domanda.''

    Nuova tua immagine ......vecchia convinzione......

    certi commenti con questa immagine hanno risposto anche per me...si può essere simili sotto tanti aspetti e diversi sotto altri, esattamente quelli che sono difficili da comprendere....


    Leggi queste righe ad esempio....dovrebbero dirti qualcosa...


    '' Ci sono persone con cui risuoni per esperienze nelle vite passate e vi accordate: "Facciamo ancora assieme per molte vite". Però dicono che sarebbe meglio non seguire l'anima gemella, perchè saresti così felice che non faresti il tuo lavoro''.

    Spero che stai /state bene...ciao


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    1. Quel che dici riguardo il lavoro è vero, ma è più importante il lavoro o il contatto umano? E chi se ne frega se ci sono momenti in cui non ti riesce niente per colpa di quel che senti. Tranquilla, è un "tu" generico.

      Sai, spesso un rapporto particolare con una persona può anche aiutare ad affrontare i problemi, non solo crearne altri. Questo non l'hai preso in considerazione.

      Ci hai messo un po' più di quel che ti ho consigliato per tenerti lontana dalla rete... ma va bene lo stesso, per te.

      Io spero che lei stia bene, non io (nessun noi, per quale volta te lo ripeto, non lo so).

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  4. - Dipende da quel che intendi per contatto umano, ad esempio il lavoro può esigere già di per se un contatto umano e quindi l'importanza dell'uno non esclude quella dell'altro.La figura di un terapeuta, potrebbe dare un idea di quel che intendevo.
    -Sul ''chi se ne frega'' potrei essere d'accordo con te, anzi dimostri di non essere ''insensibile'' ....e di vedere sempre davanti agli occhi continuamente''pecore'' con il fiuto di un Lupo.Scusa l'ironia, ma è quel che intuisco, o magari dovremmo chiamarle sensazioni, non saprei.

    - Ho preso molto in considerazione, non solo quel che scrivi soprattutto quel che sento.....credo che questa forma di contatto ci abbia aiutati tantissimo a prendere atto pieno di ''avere dei problemi'' non solo con noi stessi ...... forse non è affatto in noi ,questi problemi credo che esistano in tutto quel che ci circonda : falsità, inganno, finzione .

    A volte ci si sente soli e trovi magari questo genere di risposta:
    ''La vera solitudine sta dentro di noi
    La vera solitudine non è quella che ci fa riflettere quando stiamo soli, non è quella che ci fa soffrire, perchè anche la sofferenza porta a qualcosa di buono prima o poi.

    Siamo soli quando non siamo capaci di comunicare con gli altri il nostro mondo interiore... ma per imparare a farlo, restare soli almeno per un periodo credo sia inevitabile.

    Jan Quarius

    Se davvero speri che lei stia bene......lasciami sperare che anche lui stia bene

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    1. "ad esempio il lavoro può esigere già di per se un contatto umano"

      Io non intendevo quel tipo di contatto.

      "Se davvero speri che lei stia bene......lasciami sperare che anche lui stia bene"

      Se proprio vuoi sapere la verità, lui non sta molto bene.

      Stammi bene tu.

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  5. Qual è il primo passo per conseguire il vero distacco?

    Il distacco presuppone un “non attaccamento”, quindi uno spazio, una certa distanza per esempio tra una persona e una situazione difficile, come in un museo d’arte quando si guarda un quadro, le persone non stanno con il naso attaccato alla tela ma lo osservano ad un certa distanza per averne una visione ampia, lo stesso vale per il distacco spirituale. Quindi il primo elemento importante è quello di creare una certa distanza tra noi e gli eventi che potrebbero essere dolorosi, significa “non toccarli”, allontanarsi immediatamente per poterli osservare completamente.

    Quello del distacco è un tema di difficile comprensione in quanto spesso il distacco viene confuso con l’indifferenza, tende ad essere interpretato come incuria, disinteresse o freddezza.

    Come capire che c’è attaccamento? Quando distaccarsi?

    Ogni volta che sperimentiamo attaccamento suona un campanello d’allarme che ci segnala che ci stiamo coinvolgendo con emozioni di PAURA, TRISTEZZA, RABBIA.
    Queste tre emozioni sono le cartine tornasole dell’attaccamento. Si perché molto spesso non si è consapevoli dei propri attaccamenti, ma si avverte un disagio, c’è sofferenza, rabbia e si dà la colpa agli altri.
    Occorre quindi fare molta attenzione quando compaiono queste emozioni, che non fanno parte della natura dell’uomo ma ci permettono di intervenire e agire per eliminarle e trasformarle.
    Distacco significa stare accanto alle situazioni avverse osservandole con sincerità e vedere come lentamente si dissolvono.

    Probabilmente nessuno potrà aiutare l'altro perchè vi è una forte identificazione reciproca, mi dispiace essere ricorsa a queste deduzioni ,copiando ed incollando, e ma che calzano nella situazione ..... in questa situazione.

    Jan sembrerebbe che io padroneggi nel tuo blog divertendomi....sai bene che non è così....non è mai stato uno stupido gioco.....si tutto ha un senso, una logica.....altrimenti perchè esistere?

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  6. Io mi rifletto nei tuoi pensieri, sento profondamente ( nonostante la confusione enorme) quel tuo soffrire, l'ho fatto mio e lo rispedisco a te ripetutamente, facendolo tuo...

    Femminismo, maschilismo e tanto altro che poco mi interessa, sono stati temi che mi hanno infastidito non poco, non mi interessa conoscerli perchè non sarei mai in grado di riconoscerli, reputo la ''persona'' come soggetto unico di ogni tipo di attenzione, senza distinzioni di nessun genere......ma sono stata definita pazza per queste tre righe in cui io credo....

    Mi dispiace non aver seguito molto il tuo consiglio, ho fatto altro in rete, stando distante da questo blog e proseguendo verso altre direzioni, dove per chissà quale ''coincidenza'' si parlava di ...''sensibilità.....suicidio e armatura forzata ed indossata per prevenire i duri colpi a corpi con CUORI immensi'' . Ho capito molto...molto bene quel che accade.....lui aveva ragione su tantissime cose.

    Buonanotte Jan

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    1. Scusami se ti rispondo solo ora. Mi credi se ti dico che non l'ho fatto solo perchè non sapevo cosa scrivere?

      "ma sono stata definita pazza per queste tre righe in cui io credo...."

      Ma ci sarà stato pur qualcuno a dirti per iscritto che non sei pazza.

      "Mi dispiace non aver seguito molto il tuo consiglio"
      Tu sei libera di fare quel che meglio credi. Il mio era un consiglio mirato al tuo bene.

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    2. Non ti viene nulla in mente legato al sogno?

      A me sì, una persona che cammina sulle scale in sù e canta una canzone.

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NOTA IMPORTANTE:
Firmarsi è segno di educazione!