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16 settembre 2014

Il mondo è pieno di male

Guardo negli occhi un innocente bambino e mi rendo conto di cosa questo può diventare in futuro se si trova qualcuno a fargli del male. Mi rendo conto che con la sua innocenza può scatenare il desiderio sadico di fare del male in altri che probabilmente sono stati maltrattati da piccoli. Ma se tutti quelli che fanno del male hanno subito sofferenza da bambini, da dove deriva il male, da chi e perchè? Deve esserci una causa!

[chiodo in un muro]

Nello stesso modo anche una donna o un uomo che ha subito violenza sessuale (il più classico esempio) o fisica o psicologica diventa diffidente, crudele, insensibile o incapace di amare. Volontariamente o involontariamente questo/a continuerà a fare del male a chi lo ama e no.

Il male lo subiamo tutti, cambia solo la forma di quel male e come affrontiamo le sue conseguenze sulla nostra psiche. Ma se tutti subiamo il male, vuol dire che il male è una parte della nostra vita. Ciascuno di noi ha una parte di male in sè che in un momento adatto può esternarsi. Il male è una malattia di cui siamo malati tutti.

Si può dunque concludere che il mondo in cui viviamo è sicuramente un mondo di merda. E in questa merda dobbiamo vivere. Perchè? Con quale scopo? Per continuare a soffrire, ad essere come tutti gli altri illudendosi che il male non esiste?

Il mondo, a parte essere una merda è anche una merda imperfetta perchè ognuno sarà destinato a soffrire o ad illudersi del fatto che quella sofferenza non esiste. Questo è un altro motivo per cui capisco chi spesso compie un reato contro se stesso - il suicidio, essendo consapevole del fatto che si trova nella merda. Si chiama pessimismo eroico.

11 commenti:

  1. Non è affatto facile dire quello che hai detto: tutti cerchiamo di nasconderci un po'! A parole tendiamo ad essere ottimisti perchè ci sentiamo sconfitti ad ammettere che soffriamo! Ma hai toccato il punto giusto!

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    1. Io non so se mi sbaglio, lo spero. Ma vivere con questa consapevolezza è difficile. Non nego di aver pensato pure io al suicidio molte volte... ma qualcosa mi ferma.

      Io non so se vale la pena dire che tutta la nostra vita è un'illusione mirata a nascondere la nostra sofferenza, continua sofferenza... anche se non sempre siamo i primi a soffrire c'è sempre qualcun'altro che soffre e se è così, quella sofferenza è anche nostra!

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  2. Un altro tema complesso: il male... il Male. Lo si può scrivere al minuscolo in senso generico, o al maiuscolo per definirne l'identità personale. Purtroppo qui non posso andare oltre, stante la complessità del soggetto: ci si deve andare passo passo. In un post precedente ho passato dei commenti, introducendo uno schema esplicativo originale - mio personale - accuratamente testato da me nel tempo, che mi è sempre risultato logico (sì - no) e matematico nella vita. Oggi - rispetto a qualche secolo fa - è disponibile una conoscenza tale che sarebbe illuminante e positiva - ma non c'è ovviamente la volontà - di usarla per lo spirito. Lo spirito è il componente primario per lo sviluppo della persona umana quindi - strumentalizzarlo, manipolarlo, sovvertirlo per fini mirati ecc. - fa gola ai burattinai di sempre. Così viene ignorato, non considerato o scambiato - inevitabilmente - per cervello, mente, anima, psiche ecc (cioè ridotto a mera e visibile materia...). Il quadro è quello della Bibbia, anche se ne parlo con termini moderni che non ne cambiano però la sostanza.
    Genesi 1-2: "... Dio... soffiò nelle sue narici un alito di vita (lo spirito, il software divino [n.d.r]) e l'uomo divenne un essere vivente (psico-fisico)... Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare". Questo vale per tutti: se non vuoi ospitare e poi incarnare il male - quindi assumerne lo stato - nei modi più disparati e inimmaginabili: non bloccare l'impulso della tua coscienza ancestrale, non tradire il software che Dio ti ha dato, e che solo Dio può salvarti e potenziarti col tuo permesso (per conservare il tuo essere completo in eterno: spirito, anima, corpo). La sofferenza o disagio incoscio che si avverte dentro, e che non dovrebbe mai risolversi in auto-distruzione, deriva da mancanza di convinzione. È tutto matematico: o il bene o il male. Costa sofferenza essere sensibili, lo so... più sei sensibile (e io sono tra questi) più ti accorgi, più soffri... piangi... Se cammini giusto però comprendi, illuminato dalla Vera Luce... prosegui... arrivi. Da un lato sembreresti più disagiato di tanti e tante altre persone, dall'altro ne sei, invece, infinitamente avvantaggiato.

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    1. A parte il fatto che la metafora software=anima mi fa un po' sorridere perchè sembra lo slang degli hacker, quello che scrivi è sicuramente sensato come la gran parte dei tuoi commenti.

      Vedi Vince, io non sono un religioso, anche se in passato ero abbastanza credente. Ho letto qualche libro sulle religioni di questo mondo ma non sono riuscito a soffermarmi nemmeno su una e accettarla come qualcosa di mio.

      La sensibilità è anche un mio pregio, Vince. Purtroppo soffro abbastanza per esserlo ma non mi pento di essere ciò che sono, anzi, forse a volte... ma cerco di andare avanti.

      Certo, la sensibilità è anche un vantaggio per vedere ciò che gli altri non vedono o almeno non si rendono conto di vedere.

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  3. La tendenza dell'uomo a voler distinguere a tutti i costi fra il bene e il male è ingannevole e può trarci facilmente in errore.
    Abbiamo tutti bisogno di un capro espiatorio ed ecco che così nasce il concetto di "male". Così si finisce col pensare che "è colpa del male se succedono certe cose" o che "quelle persone sono cattive perché fanno il male" e via discorrendo.
    Ma così facendo si finisce inevitabilmente per negare le effettive responsabilità e potenzialità dell'individuo ma anche il fatto che tutti meritano una seconda possibilità (e che quindi non meritano di essere giudicati sulla base dei nostri preconcetti).
    E' vero che le persone che hanno subito il male lo commettono a loro volta. Ma allora da dove ha origine il male?
    Se è vero che ognuno di noi "ha il male dentro di sé" questo significa che il male stesso è una componente intrinseca dell'Universo e di conseguenza ogni tentativo di volerlo distinguere in modo netto dal bene è destinato a fallire poiché inutile.
    Il fatto è che il concetto di male non è altro che un prodotto della nostra mente, siamo noi infatti con la nostra moralità, con gli insegnamenti che abbiamo ricevuto e con il nostro modo di percepire l'Universo a dare una dimensione al male.
    Però se da un lato il concetto di male è annebbiato e confuso, dall'altro ciò che non si può negare è l'esistenza della sofferenza.
    Quindi da esseri consapevoli e intelligenti (come a noi uomini piace auto-definirci) dovremmo aver già capito da un pezzo che la vera giustizia trascende il concetto di bene e male, poiché essa sa vedere oltre.
    La vera giustizia segue una semplice (ma allo stesso tempo complessa) regola: Fare/non fare agli altri quello che vorremmo fosse/non fosse fatto a noi.
    Se tutti imparassero a comportarsi più con giustizia (e non come dei giudici) questo mondo sarebbe sicuramente meno "merda", anzi... diventerebbe un posto meraviglioso in cui vivere, un vero paradiso.
    Complimenti per la riflessione.
    Ciao!

    Alessandro.

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    1. Ciao Alessandro.

      Certo, sono d'accordo sul fatto che può ingannarci. Ti faccio un esempio: la pena di morte. Si pensa di fare del bene perchè si vuole salvare la società da dei mostri e contemporaneamente si segue la strada del male, ossia l'omicidio. Che poi uno trovi scuse come "quello non è un essere umano" potrei anche capirlo, ma sono stati emotivi che creano squilibrio nel ragionare in modo imparziale.

      A me non sembra che esistano persone cattive, semmai è un nostro modo di semplificare la cose a chiamarle tali. Tutte le persone fanno del male. Esistono invece persone che non hanno voglia di affrontare e ammettere il male che affliggono agli altri, persone in preda della vigliaccheria, persone disoneste, persone ipocrite, ecc...

      Che ognuno ha la sua storia non è di sicuro una novità ma che abbia forza di volontà di cambiare se stesso, questo sì che conta.

      Lo penso anch'io che il male è una parte di noi. Purtroppo mi convinco sempre di più che vivo in un mondo di merda dove non c'è posto per l'utopia che non si potrà mai realizzare. Prima la pensavo diversamente, ora sono molto più pessimista.

      Sai qual è il paradosso, il fatto che a volte succede di voler far del bene a qualcuno, ma ciò viene visto come un male. Possiamo dedurre che è soggettiva la sua percezione? Secondo me cambia anche il fatto se la persona che lo riceve, quel bene... ha le facoltà per capirlo, altrimenti verrà considerato un male.

      Comunque, il mondo a mio parere non sarà mai un posto meraviglioso.

      Grazie a te dei pensieri,
      Jan

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    2. So che non è facile Jan, però bisogna sempre fare il possibile per non farsi abbattere dalla vita. Io ne so qualcosa...
      Dobbiamo mantenere sempre viva la speranza... e se non sarà l'utopia, almeno possiamo sperare in un qualcosa che gli si avvicini.... e se non possiamo avere neanche quello si tratta solo di rivedere le nostre aspettative. Molte volte la chiave per la felicità è accettare le cose per quello che sono nel bene e nel male, sebbene non sia sbagliato tentare di rendere il mondo in cui viviamo un posto migliore. Anzi io sono del parere che tutti dovrebbero fare la loro parte in tal senso. Ma credo anche che sia inutile autodistruggersi per un qualcosa che non è destinato a cambiare, almeno a breve termine.
      E' vero che molte volte noi agiamo pensando di fare del bene... ma alla fine facciamo solo più danni. E dopotutto se ci si pensa bene chi siamo noi per decidere cosa è bene e cosa non lo è per gli altri? Già fatichiamo a capirlo per noi stessi.
      In tal senso dovremmo davvero imparare a togliere prima la trave dal nostro occhio al fine di vedere poi bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di chi ci sta accanto.
      E se poi, nonostante questo, gli altri non capiscono le nostre intenzioni... alla fine peggio per loro. Perché amareggiarsi per questo? Se amiamo davvero dobbiamo anche accettare e rispettare il diritto a sbagliare delle persone che ci stanno accanto. Ogni errore comporta una lezione da imparare. Non ci resta che sperare in tal senso che chi ha rifiutato il nostro aiuto si renda conto da solo dopo aver "pucciato il naso" dei suoi sbagli. Solo così infatti si può acquisire consapevolezza.

      Ciao! Non arrenderti...

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    3. Il fatto è che molte cose di cui scrivi mi sembrano delle coincidenze, proprio quel che forse vivo attualmente. E' molto difficile comprendere che il bene che vogliamo probabilmente per qualcuno è anche un male. Ma la cosa che non capisco è perchè lasciar perdere, per noi stessi forse? Sicuramente. E' il modo in cui agiscono molti perchè funziona per vivere tranquillamente. Magari anche felicemente? E' questo il punto che mi dà ancora dei dubbi. Forse sono io che mi lego troppo e per questo divengo in preda di ciò che mi perseguita. Ma mi dispiacerebbe ammetterlo perchè sentirei di tradire qualcosa che ho magari nei confronti di qualcuno, è come sarebbe "sì, vado per i cazzi miei... perchè ognuno deve fare la sua vita". Ed è per questo che dico che la vita è una merda.

      Grazie comunque, Alessandro.

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    4. Jan, l'ho detto tante volte, e lo ripeto ancora una volta: non seguo nessuna religione, anche se non mi scandalizzo se qualcuno lo faccia. Il software originale (solo per rendere l'idea in maniera moderna) lo ripeto ancora, non è l'anima, la mente, la psiche o altro del genere, cioè la persona umana vivente (corporea) e in formazione con tutti gli annessi e connessi. È lo spirito - lo ripeto ancora - è quella parte innata che fa essere l'uomo cosciente di sé e del mondo esterno nel corso della sua crescita. È la sostanza dell'intelligenza e dei talenti o capacità, specifici e variegati: certamente, non sono in misura uguale per tutti. Possono anche mancare! Ora l'uomo userà ciò che ha dentro (spirituale e innato) come vorrà nel suo libero arbitrio. Ma di certo si rivolgerà facilmente verso ciò che può più gratificarlo: denaro, successo, potere ecc. E chi più, chi meno non si formalizzerà punto nel corso della sua vita, per ottenere un qualche beneficio per sé - in primis - per la famiglia o per gruppi, partiti ecc. Altri privi di qualunque scrupolo faranno di tutto - quanto di più grave si possa immaginare - per avanzare in quei campi in cui c'è da avanzare. C'è gente che procura morte, distruzione, miseria, fame e chi più ne ha più ne metta... e mentre ciò avviene per propria responsabilità, se ne sta magari a divertirsi, ridere, festeggiare... nella migliore delle ipotesi. Questi - i più alti nel livello sociali: per gli ovvi parametri di questo mondo - sono proprio quelli che fanno questo mondo (insomma lo hanno sempre fatto e sempre lo faranno!). Difatti il mondo è stato sempre rivoltato: cioè uccideranno, ruberanno, faranno violenze di ogni genere: ma pagherà sempre il pesce più piccolo! Oggi addirittura ti possono anche uccidere senza tema di essere giustiziati. C'è una legge fatta ad hoc per il crimine. Da una parte, una gran massa di umanità imbottita - in tutti i modi - di scrupoli di ogni genere e dall'altra una buona fetta di individui che non sa nemmeno cosa sia lo scrupolo (e se ne ride!). C'è chi si arrovella e si lambicca la mente tutto il giorno e poi se gli domandi "cos'è il bene e cos'è il male" ti risponde: "Non lo so... oppure.. sono la stessa cosa, o altro del genere".
      Ero appena quattordicenne - ricordo - riflettevo "ma può mai essere che in un cosmo così ordinato, logico... matematico... non esista nulla che garantisca la giustizia nell'ambito delle azioni umane... che computi e registri, come è sotto gli occhi di tutti matematicamente nella natura per ogni altra cosa materiale, il risultato delle azioni individuali, collettivi ecc.? Allora tutto il mal fatto - incommensurabile - al quale la legge temporale (che ha rivoltato tutti i 10 comandamenti biblici) non può fargli che il solletico... andrà a farsi benedire o andrà a finire nel dimenticatoio? Se non c'è un'entità superiore che regolerà i conti... che senso ha la vita, il tempo vissuto e lo stesso Sacrificio di Dio, che fu sottoposto anche Lui alle stesse leggi del mondo. Mi risposi "non posso che ammetterne l'esistenza, sarebbe follia il contrario. Perché non voglio essere dalla parte di tutti quelli che giudicano le vittime e assolvono i carnefici impuniti di questo mondo e eternamente. Per me il bene è bene e il male è il suo opposto: farò, allora, solo bene al prossimo che però lo apprezzerà e ne sarà influenzato" Dopo questa mia presa di posizione, mi sono sforzato - al meglio che ho potuto - di fare quanto ho detto.
      Poi considerando per quanto concerne lo spirito, e la coscienza che ne fa parte, cioè il lato immateriale (cioè il componente soft umano), mi sono detto: "Ecco perché i bambini dalla nascita - e per un certo tempo chi più, chi meno - restano innocenti, puri ecc... " Mi sono dato, cioè - sin da ragazzino - delle spiegazioni alquanto logiche e matematiche riguardo a costatazioni di fatto che poi sono sotto gli cchi di tutti...

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    5. Jan, tutto dipende dalle circostanze, ma in genere non si dovrebbe lasciar perdere solo per noi stessi, ma anche per le persone che amiamo. Se noi vogliamo a tutti i costi fare del bene dobbiamo assicurarci anche di poter/voler rispettare gli spazi altrui e il loro diritto a sbagliare con la loro testa. Io per esperienza personale so che più ti sforzi di correggere le persone e più queste non ti ascoltano, specialmente se sono testarde od orgogliose. Quindi il lasciar perdere in questo caso non è un modo per mettersi l'anima in pace (perché non funziona, fidati... specialmente se sei una persona sensibile) ma un modo per non rendere la propria vita e quella degli altri più complicata di quello che è già. Ci vorrebbe un equilibrio. Bisognerebbe dire quello che si deve dire e agire per quello che noi riteniamo essere il bene della persona amata, però non dobbiamo forzare troppo la mano. Se non ascoltano alla fine è un loro diritto... però che ne paghino le conseguenze, tu il tuo dovere lo hai fatto, se poi le persone non ti ascoltano avranno poi comunque modo di fare le loro esperienze e rendersi conto da soli di aver sbagliato. Fa male, lo so bene, però non devi vederlo come un atteggiamento egoista. Dopotutto pretendere di fare del bene a una persona contro la sua stessa volontà è un po' come fargli del male alla fine. Bisognerebbe valutare di persona in persona fino a che punto ci si può spingere e fino a che punto non si può. Poi non è detto che con il passare del tempo le persone non cambino atteggiamento od opinione nei tuoi confronti.

      Ciao.

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  4. Credo che Xandrex abbia dato un giudizio molto neutrale e riflessivo. Tante volte cerchiamo di aiutare la persona verso la quale indirizziamo le nostre attenzioni ,perchè magari nutriamo un sentimento di amicizia o di amore nei suoi confronti, ma soffriamo perchè le sue reazioni non sono quelle che noi cerchiamo o desideriamo.Ora dovremmo interrogarci anche se il nostro modo non alteri quella forma di altruismo in puro egoismo.Spesso quello che noi definiamo un male cercando di correggerlo in bene non ha lo stesso senso per l'altra persona, perchè ognuno di noi ha una concezione di pensiero semplicemente diversa.Poche persone si fermano oggi a riflettere su questioni del genere, intorno predomina la superficialità.Personalmente credo che i confronti nutriti di comunicazione ed esternazione per quello che le persone pensano realmente, aiutano tantissimo, possono essere molto salutari da un punto di vista fisico e mentale per ognuno di noi.Quante volte abbiamo voluto dire qualcosa di nostro e ci siamo trattenuti perchè magari non volevamo offendere o non trovavamo le forze per la paura di dire qualcosa di sbagliato verso un gruppo di persone o una singola persona?Quante persone sono disposte al dialogo, al confronto?Conosco gente che non comunica per la sola timidezza, tenendosi dentro tutto il male o il bene che cattura in questo mondo, pensiamo a quanto sia frustrante tutto questo per tutti coloro che vivono certe situazioni.Poi il mondo e così vario che ci sono persone alle quali non frega niente se qualcuno è preoccupato per loro , per il loro soffrire che viene manifestato o non, attraverso quello che noi recepiamo da essi stessi.

    Trovo questo blog molto ricco di spunti per riflettere su noi stessi e gli altri, ognuno di noi ha una sua storia fatta di bene e di male.Spesso incrociamo delle persone durante il nostro viaggio di vita che ci hanno fatto soffrire perchè le volevamo più vicine mentalmente o anche fisicamente, ma bisogna accettare il rispetto della libertà altrui sotto tutti i punti di vista . Manifestare apertamente la rabbia e il dolore pretendendo un confronto chiarificatore che non ci faccia precipitare nella ''cella del male eterno'', è un diritto della Persona, e tutti coloro che sono dotati di capacità di intendere e di volere devono prendere atto di questo.

    Mi rivolgo a Jan
    se buona parte di te è ciò che scrivi, sìì fiero di quello che sei e che riesci a trasmettere.Quello che tenti o hai tentato di fare nel bene o nel male procurandoti sofferenze e sollievo non è mai stato vano credici, tutto ha un senso. Buona giornata.

    ADA

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