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17 luglio 2014

Il piacere sessuale: cosa è divenuto oggi

Da molto tempo voglio scrivere qualcosa al riguardo ma per mancanza di tempo rimando quasi ogni argomento che mi viene in mente. Oggi finalmente ho deciso di mettere in chiaro certi miei pensieri che riguardano il sesso di oggi e cosa è diventato. Spero troviate qualcosa di interessante nell'articolo che segue.

[donna bionda esibizionista con il cellulare in mano]

La maggior parte di noi nell'infanzia considerava il sesso un tabù. Un tempo lo era. Oggi invece non lo è proprio, almeno nel mondo occidentale. Con la diffusione del porno, esso è sempre meno imprevedibile, piacevole e segreto. Scommetto che molte persone quando si eccitano, non fanno altro che richiamare inconscientemente sensazioni provate in passato quando erano piccoli in momenti di eccitazione, soprattutto quando ciò gli veniva impedito dai genitori e dall'età.

Voglio dire che neppure le generazioni recenti riusciranno a capire cos'è il vero piacere sessuale perchè già ora moltissimi possono accedere a quell'esperienza precocemente addirittura negli asili. Non parlo di quel piacere imposto dalla televisione, dai film porno, dalla pubblicità, dalla perfezione, dai muscoli, dalle parti intime o del corpo. Parlo di qualcosa di proibito, vietato, piacevole, eccitante e che crea ansia in tutti noi nel momento in cui lo aspettiamo senza sapere cosa ci aspetta.

Cos'è diventato oggi il sesso. Per capirlo basta veramente andare su qualche sito pornografico e vedere i video amatoriali. Sono registrazioni fatte da persone come noi, non attori, non modelli, ma semplice persone che si registrano mentre fanno sesso. E' intuibile che vengano eccitati più dall'idea che qualcuno li guardi e non dal fatto di stare insieme. E' come se non fosse più importante il rapporto umano ma l'apparenza, far vedere agli altri: ecco, guardate - sto trombando! Come se fosse una campagna pubblicitaria del sesso, ma non c'è n'è bisogno perchè la stiamo facendo già da soli al costo della nostra salute mentale!

Il sesso quindi, sta diventando non altro che una necessità di apparire fighi, capaci, superdotati e bravi agli occhi degli altri. E se invece la persona in questione avesse dei difetti. Cosa deve fare, seguire la stessa strada, accendere la camera e farsi vedere? La risposta è semplice: non serve nessuna camera e nemmeno raccontare agli altri cosa è stato fatto il sabato sera. Bisogna tenerlo segreto! Raccontarlo è come condividere con gli altri quella parte di piacere che si prova in momenti di estasi. E chi lo chiede? Vi siete mai chiesti se la persona in questione desidera provare il vostro piacere conoscendolo dalle vostre parole? In fondo, è solo vostro e come tale si deve tenere per se stessi.

Forse qualcuno si chiederà pure del senso di tutto quel che scrivo. Magari mi direte anche: "Ma a me fa piacere guardare un film porno, mi piace vedere come le persone fanno sesso e mi eccita se qualcuno mi racconta una storia erotica." Il fatto è che quando vi abituerete ai film porno, a seguire la vita sessuale altrui, vi assicuro che non penserete mai a come sta il vostro partner o voi stessi in quel momento. Quello che vi resterà impresso nella mente saranno i racconti e le storie di altre persone, magari più dotate, più capaci, con più esperienza di voi. Questo vi impedirà di provare il vero piacere offrendovi solo quello morboso e la sete di ciò che provano gli altri e che voi non potrete raggiungere.

Il sesso come i sentimenti, è qualcosa che va conservato dentro ciascuno di noi, altrimenti diventa uno sport basato su una competitività richiesta dal mercato mondiale.

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3 commenti:

  1. Sono sempre stato contrario, non tanto ai porno (che forse non sono affatto salutari), ma ha tutti quei programmi dove si parla di sesso che mi sembrano fare anche una pornografia dei sentimenti. Anche i gruppi di amici che parlano di sesso come se nulla fosse tra ragazzi e ragazze mi sanno di stortura. Credo da sempre che ci sia qualcosa di sbagliato in tutto questo, ma non sono sicuro di capire cosa. Forse la desacralizzazione di questi temi. Credo che quando due persone si uniscono sia qualcosa di naturalmente sacro. Infondo non sono solo questioni fisiche, ma anche emotive. Personalmente non ho interesse a parlare del mio atto sessuale o a parlare dei miei organi sessuali, come non ho interesse ad ascoltare gli altri su questi temi:
    per istinto mi infastidisco. Credo che sia la natura stessa a dirci di avere pudore perché questo sentimento ci serve per il nostro equilibrio. Attraverso il pudore noi diamo un più grande valore all'atto sessuale e ai sentimenti ad esso correlati. Questo è il problema della nostra società: continuiamo, per cultura moderna, a desacralizzare e a distruggere tabù diminuendo il valore di tutto e andando contro i nostri istinti che sono la nostra natura. In definitiva, come al solito, sono d'accordo con il tuo post.

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    1. Ciao Y!

      Mi piace il fatto che non sono l'unico a pensarla in quel modo. Credo che la gente sentendo parlare di cose simili, ti dirà al massimo che hai dei problemi in quella sfera. E' lo stesso atteggiamento che notiamo anche contro chi lotta per varie cause, come il NWO ad esempio. Guarda come li trattano male le persone, come li giudicano e li deridono trovando ogni possibile scusa per non ascoltarli, quando invece dovrebbero sostenerli.

      Quello che tu, io e altri come noi fanno è tentare ancora di salvare una parte di umanità nelle persone. Salvare i sentimenti, l'umiltà, la sensibilità.

      Io sinceramente sono schifato non solo da queste cose legate al sesso ma anche dal fatto di essere circondato da automi umani e da robot pronti a difendere il sistema con le loro deboli menti manipolate.

      Jan

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    2. Credo che infatti il modo di trattare il sesso sia solo una parte del complotto. Il film Matrix rende benissimo l'idea. Secondo me è la perfetta situazione in cui siamo: tutti i media e le autorità cercano di spingere i valori umani in una certa direzione e, dato che "così fan tutti", molte menti deboli e manipolabili difendono ciò che i media e le autorità dicono. Non c'è più capacità di ragionamento e l'ego di molti impedisce loro di accettare che sono stati dei pupazzi. Se ci fosse l'umiltà di sapere di non sapere ci si potrebbe migliorare e ragiungere una vera consapevolezza, ma la maggior parte delle volte che dici a qualcuno che viene imbrogliato da anni questi non lo accetta. Non vuole sentirsi stupido. Peccato che lo è comunque.

      PS.
      Mi piacerebbe che scrivessi di più delle teorie del complotto con tanto di ragionamenti. Quei pochi che lo fanno spesso non sono bravi nel comunicare quanto lo sei tu.

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