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8 maggio 2014

Il mio dilemma: amare o lasciarmi andare

E così succede quando smetti di prendere gli antidepressivi e pensi di nuovo al fatto di essere una nullità. Ti rendi conto della mancanza d'affetto che ebbe inizio nella tua infanzia e dura fino ad oggi.


La cerchi in altre persone: in quelli che conoscevi o che vorresti conoscere. La cerchi in colei che pensavi fosse diversa dal branco e che invece si rivela identica a loro sia nel ragionamento che negli interessi. Speravi nella sua diversità ed ora stai male. Ti senti una colpa addosso, soprattutto per il fatto di non aver avuto il coraggio di ripetere quel che hai già fatto una volta. Vorresti in realtà farlo ma hai paura del dolore, del male che questo può provocarti e ti difendi facendo finta di essere indifferente quando in realtà non lo sei, nascondendo i sentimenti, il timore e il bene che vuoi a quella persona. Hai paura di pensare che questo tuo stato sia chiamato "amore" quando è probabilmente innamoramento mescolato alla depressione. Finendo ogni ragionamento con il solito pensiero suicidario pensi che in fondo non servi a nessuno. Molti ti definiscono in gamba, bravo, bello e intelligente, ma non senti di esserlo. Se volessi, potresti avere tante di quelle ragazze ed anche meglio, ma non fai nulla. Resti bloccato nel tuo pensare a qualcosa di diverso, anzi, alle stesse cose perdendo occasioni e ogni possibile speranza di poter avere - quella parte d'affetto, non necessariamente espressa in maniera sessuale. Continui a vivere nel tuo circolo vizioso senza renderti conto di come va il mondo. Magari fosse solo mancanza di coraggio, magari fosse tutto così semplice, ma non lo è. Spero solo di poter far capire il bene che le voglio un giorno, ma temo che il mio problema che mi perseguita non me lo permetta. Forse bisogna essere davvero più indifferenti ed anche più crudeli. Io però, non sono di quelli, non amo fare del male, ma neanchè farmi fare del male. Ed è questo il mio dilemma: amare soffrendo o lasciarmi andare.

19 commenti:

  1. La gioia come la sofferenza sono inevitabili quando ami e la speranza è che almeno arrivino a bilanciarsi tra loro. L'unica cosa importante non è il come si vive, ma vivere non rinunciando mai a se stessi. Solo così si potrà continuare a sentirsi orgogliosi della propria esistenza. Non dobbiamo aspettarci nulla dal prossimo, in quanto il prossimo non siamo noi e quindi no lo conosciamo. Se facciamo qualcosa, dobbiamo avere la coscienza di poterlo fare senza dover chiedere nulla in cambio. Certo è umano aspettarsi un riconoscimento da qualcuno per la quale hai dato molto, e sarebbe logico aspettarsi che l'altro faccia lo stesso con noi; ma sarebbe illudersi. Meglio non fare nulla se l'aspettativa è quella, meglio rimanere distaccati, meglio non innamorarsi; non ne vale la pena. Ciò non presuppone che si debba accettare l'altro per come si presenta. L'UOMO ha il dovere di "forgiare" la donna in quanto lei stessa scegliendoti tra tanti, implicitamente ti richiede questo onere; rinunciare a questo compito sarebbe come disattendere ai tuoi doveri di compagno/MARITO. Inoltre solo così puoi dire di aver lasciato un "segno" su di lei e non essere messo tra coloro che lei considera solo degli "scendi letto". La presenza di uomini-zerbini la confonde e ovviamente la scelta propenderà per loro, ma resta solo una scelta di "facciata" di un essere capriccioso che non sa autogestirsi; che da l'idea o meglio vorrebbe dare l'idea di poterlo fare, senza riuscirci. Ecco a quel punto, quando si oltrepassa il limite della decenza, e lo Stato effeminato resta impassibile nei tuoi confronti, caricandoti di quelle responsabilità (che tue non sono) e non accetta di sentire le tue ragioni, ma si limita a vedere il gesto finale che inevitabilmente non può esimersi dall'essere giustamente violento, rendendoti l'unico responsabile delle possibili conseguenze che il suo comportamento ha generato, allora sì, meglio rinunciare.

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    1. Di solito chi scrive si aspetta che ''qualcuno'' legga, ma mi confonde L'INTERPRETAZIONE che da chi legge e quella che da chi scrive. E' tutto molto soggettivo, a volte scriviamo ciò che sentiamo o cio' che vogliamo sentirci dire?Molte volte scrivere come leggere è un modo per meditare sul Pensiero, è una via di comunicazione eccezionale, soprattutto se quel Pensiero è nostro, il riferimento alle ''citazioni'' di grandi personaggi dovrebbe essere uno Spunto non un rifugio della paura dell'incomunicabilità da parte dello scrittore in questo caso.Sicurezza in se stessi .

      COMPLIMENTI ANDRIUN

      A me lettrice hai dato questa bellissima sensazione.








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  2. Grazie del tuo approfondimento, Andriun... e dei consigli.

    Jan

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  3. Io proverei a parlarle... le parole nel bene e nel male...arrivano sempre.. il silenzio invece fa solo del male... è preferibile dire che tacere.. con me lo hanno fatto diverse volte... e non lo accetto.. innamorarsi è la cosa innamorarsi è la cosa più bella che possa capitare ad un individuo... prova a dirle ciao ho voglia di perdermi dentro i tuoi occhi.... io sarei salita sulla luna se me lo avesse detto... ed ho preferito gridargli la mia rabbia alla sua indifferenza...

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    1. Nel limite delle mie possibilità l'ho fatto. Ma ora non importa più... non penso le importi qualcosa di me.

      Sei tu l'anonima? :)

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    2. no io non sono l'anonima non mi nascondo mai... e sei sicuro che a lei non importi? quali sono i tuoi limiti?

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    3. E tu sei sicura di sapere di cosa parli?

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  4. no di sicuro no... ma in quello che hai scritto ho letto qualcosa.. che mi è scivolato a dosso ferendomi e minando la mia rinascita...

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  5. E tu chi sei la consulente di Jan quarius?

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    1. Anonimo è come essere nessuno... .. Io non sono consulente di un bel niente .. e tu mi sembri... una che ha voglia di litigare..con il mondo...perciò ti do la buonanotte...

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  6. ''ANONIMO È COME ESSERE NESSUNO'', una tra le infinite possibilità, e non necessariamente una certezza.Leggendo mi sono resa conto di avere due cose in comune con te: la disapprovazione all' indifferenza e JAN QUARIUS.

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  7. Fioralba Focardi è una persona che iniziò a scrivere ieri. Non la conosco come non conosco l'anonima che scrive!

    Ma ti rendi conto di quel che scrivi, Anonima? Io una cosa in comune? Siamo fuori di testa?! Ma se mi stai dimostrando che non ci conosciamo.

    Per favore, leggi il mio ultimo commento:
    http://storieriflessioni.blogspot.com/2012/10/vorrei-essere-me-stesso.html?showComment=1401611942427

    Oppure usa la modalità privata per rispondere!

    Sono stufo di questo modo di fare,
    se continua così, sarò costretto a non rispondere più.
    Jan

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  8. Jan Buongiorno... concordo con te.. e comunque Anonimo... sembra una persona che ti conosce... o almeno suppone di conoscerti... e già il fatto di pensare di condividere qualcuno o qual si voglia pensiero è molto irritante... credo che nella vita un blog... come un profilo sono aperti e se una persona scrive... lo fa per esternare i propri pensieri... ma chi commenta deve averne rispetto... io ho solo espresso un mio pensiero... non voleva essere ne un consiglio ..ne un ordine...e nemmeno ho pensato vagamente...che potessi conoscere Jan... ho lasciato questi pensieri un po' di tempo fà... sono deleteri e rendono schiavi... di un ossessione...

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    1. Un altra cosa... io scrivo ..e molto spesso alcune persone pensano che ciò che posto sia dedicato a loro... quello che posto è solo un mio modo di esprimere i miei sentimenti..cio che vorrei ciò che ho vissuto... purtroppo il virtuale porta molti ad avere una personale visione e se ne appropriano.... forse per solitudine o per mancanza di carattere...

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    2. Penso tu abbia fatto bene a lasciar perdere quei tipo di pensieri. Dici delle cose sensate e sagge. Dico solo questo.

      Jan

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  9. Ho avuto un ''blocco'' e mi sono servita di un ''fazzoletto'' per asciugare le mie lacrime dovute all' emozione di questa meravigliosa unione tra FIoralba e Jan, talmente uniti da essere un unica persona con due nick diversi:JAN QUARIUS..........se volevi un modo per sapere da cosa potrei riconoscerti eccoti accontentato.............Ora dimmi tu a quale ''forza della natura ''ti sei affidato per farmi ritornare? Il fato? O una seduta spiritica?

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    1. A me invece sembra tu sia un troll che soffre di allucinazioni. Non sai niente ne del fazzoletto ne del blocco e non far finta di essere la persona che non sei.

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    2. Anonimo...uomo o donna non m'importa un bel niente sei solo una persona decisamente infelice... che sputa veleno a casaccio...io non conosco Jan non sò chi sia... ma ho solo commentato un suo scritto.... forse dovresti piangere per te stessa/o.... ps... in un suo scritto Jan dice che nel 2004 era adolescente... beh pensa tu potrei benissimo essere sua madre... perciò evita di farti film mentali... le multi sale danno spettacoli a tutte le ore....

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