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31 maggio 2013

Eccomi...

Un lettore di questo blog vuole che pubblichi un suo post e nonostante ciò vuole restare anonimo. Lo accontento e pubblico quel che mi mandò in privato. Il suo post si intitola - Eccomi e si riferisce ad un caso successo ieri, 30 maggio, ossia quello di un ragazzo omosessuale di 16 anni che tentò di suicidarsi.


[albatro in volo]

Spesso mi fermo, come se qualcosa mi stesse sfuggendo, mi fermo come se tra i miei tanti pensieri che mi attraversano la mente, me ne sfuggisse uno in particolare.. il più importante, eppure... "no", mi dico... ci sono tutti, li chiamo come se stessi facendo un appello e loro lì, pronti, uno ad uno, a dire "eccomi", anche quei pensieri che nn appartengono ad oggi.

Un giorno qualcuno mi disse che siamo la somma di ciò che abbiamo fatto, dell'amore che abbiamo avuto e che abbiamo dato e mai come ora, queste parole mi sembrano così vere.
"Eccomi... sono qui, dimmi pure", lo dico soprattutto a chi mi cerca in silenzio, peccato che c'è chi ha voluto sentirlo quando non veniva detto, un eccomi rubato.

Quanti di noi vorrebbero sentirsi rispondere "eccomi... sono qui", tanti sono gli occhi che lanciano quella richiesta, ma quando arriva è troppo tardi, un ritardo accompagnato da stupide motivazioni: non ci siamo accorti di nulla... nessuno aveva capito... immaginato. Mi domando, ma è davvero possibile che nessuno veda il dolore di un fratello? O forse è il cuore ad essere cieco? Continuando così a dire i tanti "tu come stai" come frase di cortesia.

Dunque è così... siamo la somma di ciò che abbiamo fatto, dei "no" che non abbiamo avuto il coraggio di dire e di quei compromessi che spesso non possiamo evitare, bene... allora io comincio a mettere i pensieri in testa ma con ordine, come i libri sullo scaffale, eliminando il superfluo, quei pensieri che sono lì da anni, forse anche ammuffiti, peccato che non abbiano la data di scadenza... ma io continuo, riparto dalle cose semplici e basilari, continuerò a dire il mio "eccomi" perchè penso che sia proprio da qui, che dobbiamo cominciare, per poter dire: "siamo la somma di ciò che abbiamo fatto!"

4 commenti:

  1. Preferiamo fare finta di non vedere,lo dico perchè l'ho sperimentato sulla mia pelle,ma prima o poi la vita ci chiederà il conto.
    Hai scritto delle grandi verità,siamo diventati ciechi e sordi,vaffanculo all'indifferenza.
    sei uno che sta un passo avanti!

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    1. Ciao Marco.

      Mi scuso se rispondo solo ora. Volevo solo precisare che l'autore dell'articolo non sono io, ma un lettore anonimo di questo blog che non vuole rivelare la propria identità. Se magari un giorno deciderà di risponderti, allora potrà anche apprezzare i tuoi complimenti.

      Grazie comunque per esser passato ;)

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  2. Guai a parlare in pubblico della nostra solitudine,ti fanno sentire degli appestasti,mi piacerebbe credere che ci stanno persone che come te mi dicono eccomi stare male è uno schifo e da soli ancora peggio,non sono gay ma sono diverso,lontano da questa sistema intriso di falsità, ma so di non essere l'unico,la solitudine per me è una grande amica anche se non nego che mi piacerebbe avere una persona che ti è vicino e ti ascolta,ma non mi illudo,a parole siamo bravi vorrei vederti con i fatti.

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    1. Neanch'io son gay a dire il vero. Magari vorresti parlare con la persona che ha scritto l'articolo. Ti informo (se non hai letto l'articolo per intero) che ha preferito rimanere anonima.

      "a parole siamo bravi vorrei vederti con i fatti"
      Vedermi? Forse ci conosciamo? Quel che cambia è se le parole che pronunci o scrivi sono coerenti con il discorso. Personalmente mi sembra che le tue lo siano poco. Ma è sempre un mio parere, eh..

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NOTA IMPORTANTE:
Firmarsi è segno di educazione!