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14 ottobre 2012

L'orgoglio di essere un adulto

Non è la prima volta che mi scontri con certi particolari nella mia famiglia e non solo mia. Purtroppo non vivo separatamente dai miei, ma se avessi la possibilità, lo farei volentieri. Tempo fa infatti, mi è stato detto di andarmene quando finirò la scuola. Ma ciò non è tanto attinente a quello che vorrei scrivere. Direi che non mi importano tanto le regole ed il dovere quanto le relazioni con la persona a cui devo qualcosa. Se una cosidetta regola non viene rispettata, ci sarà pur un motivo. Certamente si vorrà puntare il dito al figlio che non ascolta i propri genitori, ma più difficile sarà capire perchè ciò succede.

[depressione, confusione, angoscia]


Se una persona deve mangiare con la propria famiglia ogni giorno, lo può fare per alcuni motivi:
- abitudine,
- desiderio di passare il tempo con i propri cari,
- tranquillità, spesso dopo una giornata lavorativa o studio,
- voler condividere qualcosa e parlare,
- bisogno naturale di mangiare.

Se nella mia famiglia spesso si litiga e mentre mangio sento delle urla e lamentele... piuttosto che mangiare con i propri cari preferirei starmene da solo. Infatti l'ho fatto... mi sono preso il piatto e me ne sono andato nella mia stanza. Non pensate a come potrebbe sembrare, ma pensate al perchè l'ho fatto. Era mica la prima volta che feci questa cosa. A differenza delle altre però questa volta mia madre voleva porre le sue regole facendo capire che devo andare a mangiare con tutti. Giustamente rispondo “Non ho voglia di mangiare e sentire delle urla!”. Nessuna attenzione da parte sua. Ma se qualcuno non pensa a come potrei stare, a me basta chiudermi, così almeno nessuno mi disturba. Iniziò ad insistere “Non sei tu che crei regoli qui!”. In fin dei conti, cos'altro può dire un genitore che vuole essere autoritario. “Basta che nessuno urli, e allora sarò anch'io con voi a mangiare, altrimenti mi vedrete qui – nella mia stanza.” dico. “Io urlo? Sono io che urlo?” chiede lei... “Sì!” e chiudo la porta.

Penserete che forse sarebbe il caso di parlare, ma sinceramente sono stanco.
Stanco di uscire e spiegare ciò che poi non viene neanchè sentito.
Stanco di ripetere che anch'io ho diritto di stare un po' in tranquillità e se a loro ciò non va bene, peccato... ma io sono fatto così.
Ogni volta che sento un urlo, inizio quasi sempre a tremare... non tanto per la paura, ma per la maledetta ansia.

Con tutti quei “Non vivi da solo! Devi mangiare con noi.” non è che si volesse tanto mettere le cose al loro posto. So benissimo che non vivo da solo, ma quando si vive in famiglia, il rispetto reciproco deve esserci. Ovviamente sono quelli più grandi che lo pretendono senza dar nulla in cambio. Non è tanto il cibo, la casa, l'appartamento, la stanza personale, le cose materiali che lo dimostrano, ma l'attegiamento umano.
Non sono io che metto le regole? Sicuramente no, ma stare da solo non è una regola, ma un mio diritto che voglio difendere. E finchè sentirò che nella sala da pranzo non c'è tranquillità, mangierò nella mia stanza.

In che cosa sta l'orgoglio arrogante di molti genitori? Semplicemente nel pensare che si ha sempre ragione, che con i figli si possa fare ciò che si vuole, nel credere che bisogna ascoltare un adulto appunto perchè più grande d'età. Ma se l'adulto stesso sbaglia? Cosa succede se è il figlio ad aver ragione... e per evitare varie situazioni in cui si soffre ancora di più, si isola. Non per egoismo, non per far dispetto, non per giocare, non per far incazzare il genitore... ma per non soffrire.

2 commenti:

  1. Ciao ragazzi
    sapete leggere queste cose mi riporta indietro nel tempo, quando io ero a casa dai miei.
    Che strano Caparexa,quando hai raccontato l'episodio in cui tua madre ti prendeva x il colletto xchè nn scrivevi bene una parola,mi hai fatto ricordare me piccolina, ero in seconda elementare e ci diedero da imparare una poesia..la ricordo ancora:l'uccellino e la luna :(.
    Mia madre nn essendo italiana,nn riusciva a seguirmi,molte parole nn le conosceva ma ci pensava mio padre,che tra l'altro(purtroppo) era pure insegnante.:(
    Ricordo che m'inceppavo ogni volta che arrivavo alla fine e lui diceva:

    ripeti di nuovo dall'inizio..era come impazzito,furioso mi fece stare in piedi davanti a lui nn so x quante ore,ma io arrivavo a quel punto e m'inceppavo e lui,gridando diceva RIPETI!!!
    Ma io niente..+ faceva così e + sbagliavo alla fine era talmente furioso che mi mollò uno schiaffone e mandandomi a letto mi disse :sei e sarai sempre una mediocre.
    Nn fu un caso sporadico quello,guai se prendevo un voto basso,oltre ai compiti che mi davano a scuola,lui a casa me ne faceva fare di altri.
    X mia madre andava tutto bene,x lei erano altre le cose importanti come cambiare continuamente guardaroba il suo e il mio,cambiare arredamento alla casa e soprattutto occuparsi di quelle maledette cene con i loro ospiti in cui io diventavo l'argomento principale.Nn so..forse xchè ero figlia unica,nn so xchè si comportassero così,io stavo male ma tacevo,poi successe un fatto e tutta la mia vita cambiò,da ragazzina tranquilla diventai una grande scapestrata(così mi chiamava mio padre),ma a me nn interessava + nulla,ricordo a tavola i miei silenzi,loro parlavano,anzi minacciavano ed io zitta,come se nn li sentissi,ma la verità è che nn volevano sentirmi ed io lo sapevo,ne ho combinate tantissime,troppe a dire il vero,talmente tante che quando me ne andai di casa x i miei fu un sollievo.Ora io sono un genitore,sono una mamma ed ho due bambini,sono due maschietti,dicono che i maschi sono tremendi..ma nn è vero :)sono felicissima di essere una mamma,la notte mi sveglio vado nella loro cameretta e in silenzio li guardo mentre dormono e penso..chissà se sono una brava mamma,ho paura di prendere le decisioni sbagliate,ho paura di nn riuscire ad accorgermi di qualche loro problema.Essere genitore nn è facile ma nn rinuncerei x nulla al mondo,spesso mi domando cosa ho fatto di buono x meritarmi due angioletti.
    Avere un figlio è un grande dono e nn bisogna mai darlo x scontato nè quando sono piccoli e nè quando saranno grandi.

    Ciao e un abbraccio forte forte a te Jan e a Caparexa

    LO

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    Risposte
    1. Ciao cara Lorella ;)
      Beh, la tua storia penso sia molto simile alle nostre, anche se cambiano molti particolari. Il punto comune è la violenza da parte dei genitori, a volte involontaria.
      Sai, credo che non sia esclusivamente la loro colpa, ma del sistema che è presente nei giorni d'oggi. Se non fosse stato per i soldi, per il bisogno di andare a lavorare e per poi avere successo, chissà forse non ci farebbero diventare dei geni da piccoli con schiaffi, offese e insulti("sarai sempre una mediocre")-e chi se ne frega, l'importante che tu sia felice! XD
      Ma purtroppo sia il materialismo che l'opportunismo distruggono le persone e le relazioni tra di esse. Io odio questa cosa... e se nel futuro sarò costretto a maltrattare i miei famigliari solo per i problemi economici, mollo e trovo un altro lavoro per quale anche se guadagnerò di meno, sarò comunque sereno. Lo so, è un po' utopistico, ma me lo immagino proprio così.

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