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6 agosto 2016

Tenere unita la famiglia?

Sin dagli albori dell'antichità la famiglia per la donna ha sempre significato molto. Non è difficile dimostrare che questo suo ruolo di conservazione deriva da una predisposizione genetica.


Di recente è stato condotto uno studio sui minori della seconda infanzia. Un gruppo di bambini (maschi e femmine) erano messi in un asilo. Gli scienziati monitoravano tutto ciò che essi facevano, sopratutto quando giocavano. Infine si è scoperto che i maschi erano propensi a costruire grandi edifici, giocare con gli aerei e con le macchine. Le femmine erano concentrate sulla costruzione della casa e sull'ordinamento di varie cose al suo interno: mettevano pupazzi e bambole dentro simulando il nutrimento o la cura di quest'ultimi. Alcuni ragazzi distruggevano le case fatte dalle femmine, ma queste le ricostruivano. Si può constatare che le donne ci tengono a conservare in casa un clima tranquillo e prendersi cura dei bambini. L'uomo invece è predisposto ad andare fuori dalle mura casalinghe costruendo o distruggendo a volte qualcosa.

Nonostante quest'armonia e completezza tra gli uomini e le donne, ultimamente i ruoli vengono snaturati e capovolti. Con l'avvento dell'emancipazione femminile, del femminismo e la teoria di genere si è assistito a dei cambiamenti radicali nella società. Non si pensa più che gli uomini e le donne sono esseri complementari. Con il gender si è cercato di dimostrare proprio il contrario, ossia che i ruoli femminili e maschili non sono innati ma solo dei costrutti culturali. Qual è lo scopo di questo stravolgimento e divisione? Molto semplicemente la distruzione della famiglia. Le donne sono diventate le prime iniziatrici del divorzio, gli uomini hanno iniziato a fare i mammi quando le donne puntano alla poltrona di chi comanda.

Quale piede ha preso questa civiltà? Che futuro ci aspetta?

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8 commenti :

  1. Grande tema... condivido appieno! C'è una logica perversa dietro tale sovversione: frutto di una linea filosofica speculativa che inizia ad assestarsi nel secolo XVIII. In tempi migliori - di tempo per me - parleremo anche di questo.

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    1. Ci sono diverse ipotesi a riguardo. Comunque, è evidente che le cose stiano peggiorando.

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  2. Ho riflettuto spesso su questo argomento.
    È innegabile che il cambiamento del ruolo delle donne abbia dato inizio ad un cambiamento in ambito familiare.
    Quello su cui dissento è l'origine di questo cambiamento.
    Tu dici che è l'emancipazione femminile ed il femminismo, secondo me le radici stanno più in fondo.
    Per me il nocciolo della questione è nel capitalismo.
    Viviamo in una società che ci vuole consumatori dall'infanzia alla morte.
    La società vuole farci spendere i nostri soldi e per avere più soldi da spendere dobbiamo lavorare di più.
    Se prima in una famiglia lavorava solo l'uomo e si crescevano senza superfluo molti figli, per come è strutturata la società oggi, la donna non è che sceglie sempre di lavorare per essere indipendente dal marito e farsi gli affari suoi, pur se questo accade, così come accade nel caso di certi mariti che non mettono nulla del loro stipendio per la casa ed i figli.
    In moltissimi casi una moglie è costretta a lavorare per mandare avanti la baracca. Perché un solo stipendio non basta più.
    Questo significa che è costretta a lasciare i figli ai nonni, che è costretta a passare molto tempo fuori casa, che è costretta a dedicare meno tempo alla coppia.
    E le tensioni aumentano.
    Il marito si innervosisce perché lei non ha avuto il tempo di stirargli la camicia, lei si innervosisce perché lui non guadagna abbastanza da permetterle una vita più rilassata... ed i bambini sono lasciati sempre più spesso da soli. E poi arrivano le liti, le separazioni, le recriminazioni...
    Inoltre le donne sono state le prime "iniziatrici" del divorzio perché, in linea generale, sono state le prime vittime del matrimonio. Pensa solo a quanti stupri considerati leciti venivano fatti dagli uomini sulle proprie mogli.

    Uomini e donne sono complementari ed hanno lo stesso valore e le stesse colpe all'interno della coppia e della società.
    È la mentalità che deve cambiare. Dobbiamo ritrovare il valore delle cose che contano davvero ed abbiamo la necessità di riscoprire l'amore disinteressato. Soltanto questo potrà salvarci.
    Un saluto.

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    1. Che il nocciolo sia il capitalismo, possiamo essere anche d'accordo. Però, il femminismo ha dato una spinta da non sottovalutare. Ha praticamente messo le donne contro i propri mariti, e le ha rese schiave del sistema, come esattamente lo erano gli uomini prima dell'emancipazione femminile. Quindi, non bastava che solo la prima metà del cielo venisse tassata e sfruttata, ci voleva anche la parte rosa, e l'hanno ottenuta. Alcuni questo lo vedono come progresso, io proprio al contrario. Ma visto che viviamo in questo sistema e le cose sono difficilmente cambiabili, non avrei nulla contro il fatto che anche la donna lavorasse (ci mancherebbe).

      Quello che a me, e a tantissimi uomini non va bene sono le ingiustizie continue verso i bambini ed i padri, le quote rosa, il fatto che molte madri che uccidono figli o mariti vengano assolte (giusto per fare qualche esempio).

      La donna con la legge e con l'aiuto dell'avvocato può ottenere la casa familiare, l'assegno di mantenimento (anche se non ha bambini ed anche se sta con un altro) lasciando praticamente per strada il marito. Una volta capito questo trucco, molte donne se ne approfittano. E non diciamo per favore che la causa principale dei divorzi sia la violenza maschile (è di una percentuale irrisoria su cui ci giocano i media ed i nostri cari politici come la Boldrini). Sono assolutamente in disaccordo con questa tesi. Molte donne sono opportuniste e in malafede, come lo sono gli avvocati, i giudici ed i magistrati. Non condanno la donna in primis, ma proprio questo sistema discriminante che apre le porte alle donne per la cosiddetta autodeterminazione e indipendenza (ma se resta ancora l'ex marito a mantenerla di quale indipendenza stiamo parlando?).

      Oggi molte famiglie sono composta da donne e uomini che lavorano entrambi, ed entrambi badano ai figli ed eseguono le faccende familiari. Certo, c'è anche il caso dei "bamboccioni" che costringono (anche involontariamente) le loro mogli sia a lavorare sia a badare ai figli. E' un caso triste e posso comprenderlo.

      Come dici, l'amore disinteressato è la cosa che conta, il resto è solo uno sporco gioco d'interessi.

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  3. BEE', QUESTO E' ASSURDO, se quasi sempre le donne a volersi separare!!!!!!!!! Qui si capovolge la realtà! Copio la riflessione di un mio amico perchè al ritengo appropriata:"Ultimamente i ruoli vengono snaturati e capovolti. Con l'avvento dell' emancipazione femminile, del femminismo e la teoria di genere si è assistito a dei cambiamenti radicali nella società. Non si pensa più che gli uomini e le donne sono esseri complementari. Con il gender si è cercato dimostrare proprio il contrario, ossia che i ruoli femminili e maschili non sono innati ma solo dei costrutti culturali. Qual è lo scopo di questo stravolgimento e divisione? Molto semplicemente la distruzione della famiglia."

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